Prosegue a Rimini
giacché Morte a Venezia
Vagava talora, apparentemente senza mèta, lontano dagli abitati...
In quei
momenti sembrava come ebbro… o ‘pazzo’ secondo
l’allora non meno dell’odierna scienza e non meno della Comune - imposta e civica
– dicono demente coscienza – raccolti nei conformati e risoluti statuti
coltivati da più saggi ciarlatani (non ancora ergastolani solo liberi
pensionati associati!) differenziati…
Oppur ed ancor meglio, trapiantati innestati e
moltiplicati in onor della calunnia in pieno giorno evaporata fino alla
discarica d’un cielo aperto; per quella della notte si attende la confraternita
della morte, o meglio che dico? Ronda della notte: il dipinto preferito della madama
dei fratelli de‘Europa unita da ugual medesima sorte e disciplina per cotal
maestria fino al Rinascimento della Galleria, là ove, in verità e per lo vero,
correre sognare e sorpassare qual nuovo avvento dell’arte dello scacco, ogni
matto permettendo permesso & concesso in nome del già detto Rinascimento…
Eppur come li tempi furon e sonno sempre
insonni [circa la
presunta ragione conforme alla innominata economica deficienza… conferita dalla
Ronda al caravan preferito con diritto d’asilo esiliata in esclusivo campeggio
a numero chiuso criptato alla grotta dell’egiziano, e non prima d’esser
giudicati & consumati al più noto spiedo Martello… Strega permettendo…] confusi per sogni migliori & distribuiti in
grandi magazzini… Donaldo permettendo qual miglior papero del quartiere…
Oppur, comunali globali universalmente e globalmente moralmente e modernamente ‘connessi’ con Amazon, il più fico Veneziano di Venezia affogata per propria mano mentre la Repubblica serena, ammira e applaude l’armato ammiraglio, i marinai foglia di coca digeriscono in coperta mentre il resto della ciurma affoga in un mare di merda!
A cui diffidare e non certo affidare, per
nostra comune e Superiore Natura - da taluni o tutti, quei dotti sapienti nonché
accreditati Dottori di scienza moderna in dote al progresso; ma di certo e
spero, visto l’astinenza di una diversa e più duratura Storica Teologica scienza
non meno della Filosofica scienza…, che almeno un Dio Straniero ci osservi in
codesta umida fossa…
…di gioia
ritrovata….
Giacché vi
è sempre chi perseguita e mai - siatene più che certi, Frate meo compagno di
codesto difficile cammino; mai, dicevo frate meco per proprio coscienzioso
spirito fino al mio stesso cammino, per sempre servi e cani devoti della
propria ed altrui onorata panza in difetto di vera e più nobile sostanza che ne
certifica la razza; giacché l’anima hanno pur rottamato e dismesso fino
all’adorata cuccia in più prestigiosa architettura edificata e da ognun
nobilitata e ammirata come la più bella fiera con annessa piazza… in cui
ammirare bestie e genti d’ogni paese transitare pascolare e creare l’effetto
scenico della Storia premiato dal mostro alla mostra del cinema; agli storici
strozzini della carta igienica in uso, giacché ogni viale un cinema a cielo
aperto, consigliamo la Stampa libera in disuso di più nobile arbitrio, là ove
regnava la consuetudine del Libro Antico et hora perseguitato a tempo pieno e
indeterminato, per effetto alcolico conferito dall’ebbrezza di un noto
deficiente nominato i.a. quando raglia, quando dorme e non bombarda aia, ovvero
la piazza della ronda preferita… che guarda ammira critica ed in ultimo, bacia
lo manico della panza senza il buco per leccarlo con tutto ciò che più li
allieta e gratifica…
Alla ruota dell’israelita si raccomanda di rimembrare la Storia ubriaca in transito… mai sobria e neppure sazia di verità altrettanto antica che penzola mascherata mentre cammina e, non volendo loro mal grado al di sopra del tasso con interesse consentito, investire per la futura merda o prelibato sterco dell’impero non ancora regime a tempo pieno…
Il veicolo
certamente va collaudato!
Oggi non
meno di ieri - semplicemente perché ‘li mezzi’ si son pur evoluti - delli
deficienti ambulanti in codesti ospizi per solo gli immobili residenti dotati
di ZTL a circuito chiuso, si son più che moltiplicati peggio delli panni, …dei
pani è meglio non parlarne; di dementi ne abbiamo – entro e fuori le urbane
selve entro e fora le ciclopiche mura – un sovrannumero da circo con tanto di
prefisso per il corriere del giorno, per loro la porta mai chiusa, come la più
nota casa del vicolo ove ogni vizio è una virtù; purché sia ben accompagnata &
fiutata con cura per non disperderla nel nebbioso volgo d’un vino povero e
certamente quasi sempre ubriaco al grado del marinaio non ancora mozzo
dell’intero giorno; e affinché venga seminata con maggior privilegio di come vi
era entrato da galeotto con il dono di annusarlo respirarlo e concederne un
piccolo assaggio, e certamente, mai berlo fuori pasto…
La pecorina
dell’Ammiraglio mira alla selvaggina di bordo fino alla Venezia affogata per
propria mano, Amazon permettendo, giacché non può ammazzarla senza il permesso
del regista pluripremiato dalla Cultura del BelPaese senza più la vera ed
onesta caciotta aspirare alla mozzarella…
Circa la loro defecata natura venduta, e quasi sempre o troppo spesso, subappaltata alla più nota pizza napoletana del mercato del grammo rionale di Monopodio associato ad ogni malgoverno dal nord al sud per come fu ben ed ancor meglio narrato per ogni Osteria da fuori bordo: volgari eccedenti e stracolmi di più nobili fiori proibiti, giacché il letame concede loro solo i petali dei minerali e/o metalli migliori, con tasche stracolme di doppifondi del loro indistinguibile evaporato profumo, concedendo il naufragato diritto di poterlo inalare a tempo pieno e indeterminato, come il suffragio universale con cui ancora votarlo per la dose di ogni giorno fino alla (tossico) dipendenza totale, o meglio che dico, …eroina di turno!
Serviti
& riveriti nonché accuditi da ogni dotto ciarlatano con vasti meriti di
sottocultura conferita dal Ministero - e non solo mistero universitario - con
cui si acclamano con tanto di prefisso da esporre al condominio, affinché il
corriere non sbagli la dose del giorno, ed affinché la lavandaia ne esponga il
bucato per una società migliore e certamente più pulita di pria; il letame
fondi la più nota e accreditata scienza economica o accademia; e in codesta
scienza allo tavolo anatomico di cui fanno banchetto al fine della guerra a cui
esporre ogni intestinale intestino non ancor digerito, non concediamo neppur il
privilegio di andar di corpo, gli doniamo solo l’orina dello Spirito evasa ed
evacuata al di sopra e mai sotto siffatto italico gabinetto così ‘mal’ servito
& riverito…
Eppur mi dicono che possono ‘anco’ su quello e non solo dal lontano èvo donde proveniamo ed ‘anche’ [mi dolgono pure le venerate gambe e non solo quelle appena nominate] ‘doppo’ lo misfatto dei secoli contati adorati come sniffati così magnificamente, nonché conservati sino alla vendemmia del ’984 e mai più consumato, affinché, almeno così dicono, il sangue mai più sia versato su strade consumate evaporate al sole della cocente estate…
Fissi tra
gli infissi della moderna ‘parabola’ del povero Barolo ove ognuno si rallegra
vedendo il povero condominio demolito dalla vodka del giorno, e quanto in
realtà cieco seppur con più nobile Vista servita iperveloce come la pizza
migliore, - ma tutto questo signori miei è pur industrioso progresso, ed allora
siamo lieti di proseguire l’antica via… ‘umiliati’ ancor più di pria…
Ed infatti
si compiacciono della loro lingua in uso di distintivo palato con cui masticare
ogni cosa ancor viva nascondersi e maledire al muro del pianto…
Lo volevan servire ed ancor più seviziare, infatti, più svenuto e morto di pria, e mai al vostro servizio porre saluto di convenuto alla porca figlia del padrino con il permesso del santo maggiordomo del giorno, benedirla ad hore sul cortile della piazza in attesa dell’offerta della corte intera; sono atterrati da più fortunata stiva in attesa di un precoce destino con cui cuocere ognuno a fuoco lento fino al ponte della Cima o più nobile soffitta da cui ammirare ogni Colosseo!
Ed allor
fratelli e sorelle qui riuniti in sì luogo smettiamo di brucare erba o volare a
piè libero che anco lo cacciator assiso è ito fino ad Assisi - per unire le
parabole come Francesco, e chi prima del Santo in diversa rima allieta e sfama ad
animar l’Anima quanto lo Spirito chiuso nel proprio ed altrui Sole donando le
penitenze di peccati mai compiuti alla dote di una Luna che disdice siffatta
conquista e illumina una diversa semina…
[da
Saramonda d’Orange in ‘Poesie Sciolte Bocconi Brevi’ sconosciuta poetessa
provenzale da cui li biografi narrano: ‘giacché la mela al pari della
messa… era finita dovette ricorrere alla dispensa della rubrica
dell’alimentare: Segna anco questo come lo cacio sennò ma ammalo!…’]
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