CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

lunedì 12 dicembre 2016

FU' NOSTRA TERRA







































Prosegue in:

Forma ed immagine: Vera & Falsa (1)  (2)  (3)  (4)













I muli, gli animali da soma che trasportavano armi e vettovaglie, erano inquieti.
Un giorno, ed era una fine di giornata sbavata di fumo, avanzavano e indietrag-
giavano, tiravano le funi.
I barbari avevano teso un agguato (per giunta erano ubriachi di quella loro be-
vanda fermentata con il luppolo...), nascosti in una selva che costeggia il Reno.
Erano balzati fuori al tramonto da nascondigli fra radici e tronchi crollati, porta-
vano capelli lunghi come le donne, saettavano dardi, e parlavano o urlavano
una lingua a noi incomprensibile.
Per non essere colpiti i soldati si erano dispersi lungo sentieri di foglie scivolo-
se. Ogni azione pare si svolga come rallentata, energie che da noi escono: ten-
dersi, spezzare, andare allo sbando, ed è una perdita, un'emoraggia al calar
del sole.
In quell'ondeggiare, avanzare a tentoni e ricercarsi, era trascorsa tutta la notte!
- Ma per Dio ed in nome dei nostri grandi Dèi è la nostra terra, il nostro sapere
che tornino alle palafitte.... da dove sono venuti.....
urlava qualcuno....
Fatto giorno, i nostri avevano ripreso le forze, ciascuno s'era riunito al proprio
reparto, venendo fuori dal fitto delle ramaglie, come rivoli d'acqua dopo la piog-
gia...
Ma gli Alemanni avanzavano, i barbari urlavano, ondate di cavalli, talmente fitte
che s'impicciarono a vicenda nello stretto corridoio tra una foresta e l'altra dove
questi selvaggi ci avevano costretto.....




La Gallia ha una natura indomita. I suoi abitanti un'indole serrata e al tempo stes-
so ardente. Affiora in essi un selvaggio ordine che ossequia la tradizione traman-
data, segue con rispetto magico il bestiame e nelle capanne, nelle case di pietra,
si rintana e si difende dalla vastità dello spazio, dal disordine del vento che porta
semi di altre terre.
Ho vietato alla mia tavola si serva carne di fagiano, vulva di scrofa; spesso ho vo-
luto solo cibo di legumi...
La notte l'ho divisa in tre parti, una dedicata al sonno, la seconda agli affari della
cultura, la terza alle Muse. Sotto la tenda il mio letto da campo non ha coltri di
piume ma ruvide coperte di lana.
Il mio precettore Mardonio, nella sua austerità, negli inverni rigidi di Macellum mi
aveva insegnato a usare coperte, doni della terra non ricercatezza. Nel risveglio
notturno prego in segreto Hermes, la veloce intelligenza del mondo che stimola l'-
attività della mente. Ma non tralascio nelle pause del giorno di esercitarmi nella
lingua latina, in modo che l'essere di cultura greca non interferisca nel mio dialo-
go coi capi tribù....




Costanzo mi fa spiare.
Vedo circospetti movimenti e sguardi, sopracciglia inarcate, quei sorrisi che vor-
rebbero nascondere e non sanno, quelle smorfie che fanno ribrezzo, quella falsi-
tà eredità da chissà quale Dio che circonda le nostre ore, il nostro sapere, i no-
stri Dèi. I loro gesti meschini fanno ribrezzo: un misto di pena e povertà di inten-
ti.......
Ed orecchie attente ascoltano per carpire il segreto dell'anima, poveri meschini;
messaggi e delatori riferiscono la mia arroganza, l'adeguarmi voglioso alle azio-
ni che la nostra cultura impone....
Ogni mio movimento deve venir misurato, ogni parola pesata perché il sospetto
possa alimentare le auguste paure. Gira voce che non sono stato eletto Cesare
per liberare la Gallia dai suoi mali, ma perché trovi la morte in questa guerra... 
L'inverno è nella sua maturanza. Nell'aria trasparente il sudore asprigno dei ca-
valli si mescola a quello dolciastro degli escrementi. Preoccupato per la minac-
cia dei Germani che rumoreggiano come ubriachi tutt'intorno, lascio a Ursicino
il comando dell'esercito e, preparate truppe scelte, cerco un'azione, studio un
piano per distruggere le speranze di questi Alemanni le cui scorrerie riguardano
una regione ampia accanto al Reno.....
La mossa vincente sarebbe chiuderli in una morsa con le nostre forze disposte
a tenaglia. Ma sanno come districarsi in territori che da parecchi anni sono loro,
pesci nel loro elemento...

(Prosegue....)














  

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