CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

mercoledì 12 aprile 2017

UN FIORE PER RICOSTRUIRE LA MEMORIA...


















Prosegue:

Il fiordetto dal dur durante detto.... (2)














Il tempo risorge e con lui magnifica Natura protetta e rinnovata quanto celebrata nella volontà di ricomporre Memoria, la comune Memoria cui pongo cotal breve miniatura anche e soprattutto nel ricordo di un Uomo morto figlio di quella Terra in cui, in nome di un comune credo perì in ugual volontà, in nome e per conto della primordiale pace di cui Ragione e Pensiero superiori all’istinto nato… Periti in medesimo Teschio, ove, in cotesto o altro regno diverso araldo e motto incidere e coniare vil moneta affine alla materia…  quantunque estraneo a qualsivoglia porta o verbo per sempre malinterpretato… nel proprio ed altrui Creato…
Ed allora non perdete speranza voi che vagate giacché la Parola dalla Natura appresa con il Tempo matura se stessa…   




E nel rimembrare tal croce rendo omaggio all’eterno sacrificio, anco con un poco d’umorismo ad Enzo così caro… Giacché in nome d’una bellissima abbazia tanto ammirata (1*) quanto sospirata nei momenti d’estrema calura la qual dall’intollerenza trema… prego nella rinascita a miglior vita che il Tempo destina in più retta accademica scienza riposta nella grammatica di tal sofferta e sudata via…
Rendo omaggio con un Fiore e ciò non venga frainteso è pur nostra cultura dall’esilio di medesima Natura… e più non prego et oso giacché la Terra se trema pur regnata da ugual elementi evoluti, ed in siffatta miniatura celebriamo quantunque Prima Eretica…ed Infinita Stagione di vita, e con essa, ogni resurrezione a miglior papa et imperator predicata e dicono conservata… in difetto d’ogni Memoria persa per cotesta o diversa Natura precipitata…




Buona Lettura… e per medesimi viandanti i quali voglion curare propri ed altrui dolori di cotesta sofferta vita o Sentiero che essa sia…  consiglio bono luogo et convento per riposare Anima Spirito (alla giusta gradazione alcolica servito) et anco lo Pensiero nonché verbo dagli scribi dispensato, rettamente et velatamente distribuito (Beatrice può godere anche d'un più degno fontanile ove maturare meravigliose sembianze al pari della indomita solare… selva sua folto bosco a noi pur sempre gradito alla vista d’un più disgraziato riparo malmente pugnato… Carlo ancor non ritornato dalle crociate indi lo prezzo stabilito dopo la giostra convenuta…). 




Troverà lì frate Raffalele buon ospizio pazientare et curare ogni appetito dallo stomoco nutrito perché sempre fu detto e per lo sempre sarà che Homo de panza anco Homo de sustanza…. Et anco dall’Anima desideroso di miglior partito… Che qui tutto è pur ito esule dall’esilio nutrito d’una disgraziata… (scusate ora frammento sì breve verbo… Cecco comanda oste fora le mura dello cancello: domanda breve piazzola per ucual esilio giacché neppur lo castello s’è salvato dall’ultima giostrata prosa sua (fu)ita dall’imperator braccata… e dallo papa accompagnata alla bolla cui poco gradita siffata Rima dallo corriere servita…  Lui ‘curato’ d’ogni Spirito taciuto governare nostra et altrui ora alla ‘parabola’ dallo ‘canone’ ben servita… et anco la bestemmia perché qui tutto Preci e Campi anco dalli lupi accompagnati neppure una prima catapecchia che la seconda è tutta dallo Ponzio governata… taccio e più non dico…)…








(1*) ….Della biblioteca eutiziana nulla è rimasto; gli ultimi codici, rubati nel 1883, furono depositati dopo il ritrovamento, nella pinacoteca di Spoleto ove ancora conservati.
Il nome dell’abbazia di S. Eutizio è legato ad un importante e rilevante documento letterario…. Un monaco vi scrisse uno dei più antichi testi in volgare. E’ una formula di confessione (che ricalca fedelmente il testo latino), definita dal Devoto ‘italiana mediana’.
Infatti alcuni elementi, come il rafforzamento delle consonanti iniziali, tipici del toscano, si accompagnano al passaggio di I atona in e (dacema per decima) ed alla metafonesi di E in I per influenza una I finale (dibbi da debbi), fenomeni sconosciuti alla lingua toscana, ma non prettamente ed esclusivamente umbri, come si può vedere da un passo della Confessione:

Me accuso de la decema et de la primitia et de

offertione, ke uno dei si ccomo far dibbi


La formula databile dopo il 1095 ed è in netto anticipo rispetto al Cantico di San Francesco o alle Laudi dei Disciplinati… 
















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