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L'uomo della riva e quello della stiva (10)
Noi siamo
più sensibili dei cani e dei gatti alla rarefazione dell’aria. Se non avessi
fatto delle ricerche sulle scimmie, avrei potuto credere che questo fosse l’effetto
di una debolezza delle nostre cellule nervose.
Qualche
pessimista avrebbe anche potuto dire che questo sia il risultato di una
degenerazione prodotta dalla civiltà. Ma la legge di questi fenomeni è un’altra
e può enunciarsi in questo modo:
“Quanto
più un animale ha il sistema nervoso sviluppato, altrettanto sente più l’azione
dell’aria rarefatta, e si addormenta in essa più facilmente”.
Le
scimmie hanno sofferto più dei cani e questi più dei gatti, e i gatti più delle
marmotte, per depressioni eguali, quando furono messi sotto la campana
pneumatica. Gli uccelli soffrirono meno dei conigli, dei porcellini d’India e
dei topi. Le rane meno di tutti. Basta per ora enunciare questa legge senza
svolgere nei particolari tutta una lunga serie di osservazioni che feci sugli animali
di ogni specie che mi capitarono alle mani. Avverto però che in ogni specie
trovai degli individui che soffrono più degli altri a pressioni relativamente
basse. Perché l’uomo e le scimmie dormano più facilmente quando…
Fors’anche vero, la ‘degenerazione’ fisica non
meno che ambientale e sociale sottoposta a diverse condizioni ed altezze non
meno di vaste ‘profondità inesplorate’ (Anima o Spirito di un medesimo Oceano
nato) imporre costante dovuta riflessione circa l’umano dalla ‘bestia’ nato;
specifica, oltre che esperimento, accordato all’Angelo d’un mondo Creato ma
certo non del tutto compreso.
Ed anche in cotal caso enunciato alla ‘doppia’
gradazione a cui soggetto lo Spirito nominato; alla spirituale gradazione
alcolica, cioè, per taluni, e/o, al giusto grado dello Spirito astemio del
presunto peccato… mai consumato!
Come respira l’uomo della Stiva alla Cima
quanto inabissato oppur fagocitato dal mare navigato… e conquistato?!
Non certo un segreto.
Tutto vien sperimentato…
Ogni Angelo incontrato svela il dovuto mistero
taciuto, anche con il ‘sonno della Ragione’ così grato all’anno prossimo… remoto
e futuro, giacché la Storia una piatta Sfera ove non accordata giusta geografia
oltre il piatto mare della Stiva!
Pur se tonda sempre piatta al servizio
dell’Ammiraglio.
E come ‘intendeva’ medesimo ugual cielo e
mistero l’uomo ancor muto ed evoluto un Tempo… e dalla Riva nato!?
Certo qualcosa li accomuna ed in qual tempo
annulla:
‘Nulla’!
Profondo ugual mistero governare la Parola dicono
Evoluta.
‘Nulla’ scorge e comprende! Giacché tutto
appartiene al Regno del Cielo dalla Parabola (ri)distribuito.
Come cogita, dunque e di conseguenza, retto
proprio ed altrui intendimento!?
Nel ‘Nulla’ d’ugual mistero!
Come restituisce l’aria pura ricevuta e
successivamente contraccambiata?!
‘Nulla’ anche se avariata!
Cosa ci suggerisce l’uomo della Stiva al porto
dell’eterna sua ed altrui conquista?!
‘Nulla’ purché il mondo giri in tondo!
Gira il mondo! Gira la Terra…!
Costante motivo e intendimento e mai sia detta
cantilena!
Gira la Terra… &
Tutti e ‘Nessuno’ giù per Terra…
E con Lei la Caravella…
Gira il bruco la Lumaca la formica…
Del Lombardo ‘Nulla’ si dica!
È raccomandato dall’uomo della Stiva!
L’ape s’arrampica su per l’amaca vuol
controllare quale Dio governa cotal Creato.
Se ‘Al - serie 9000 -’ oppure ciò che più lo
ispira controlla comanda e sprona… ‘rotta’ della Via:
Vuol assaporare il nettare Fiore della Terra
qual Universo proteso, Viaggio da cui il miele della propria altrui breve
infinita esistenza.
Il lungo Viaggio migrato(re) rotta d’ogni
Elemento sposato e da una bussola non ancor ben compreso e decifrato forse
perché da un Dio crittografato, approdato qual Ulisse alla propria conquista
confermare l’eterna millenaria venuta ad annunziare lieta novella suono d’un’antico
canto accompagnare non solo la Primavera.
…Morta prematura ornare lieto ‘quadro’ per
altrui vil mano.
Di cui il Direttore dell’intera orchestra agita
e comanda simmetrica invisibile Parola.
…Nuota striscia e vola comporre l’universale
spartito da cui nessuno più udirne la nota… così come la strofa… non men che il
profumo frutto appestato… dacché l’alchemica nuova ‘dottrina’ è cosa seria…:
per ogni nuova lega la danza della morte rinnega il Principio in nome della
Fine all’opposto di come lo spartito e l’orchestra dettata da un più umile Dio
intonarono il cantico…
Dopo aver seppellito (il) Francesco con tutte
le creature...
(& Salieri non sia da meno!)
…Misura della musica dalla parola derivata
oppure interpretata… Pur ugual nota mutata oppure inciampata… in ciò di cui la
Natura maestra… o solo morta materia… divenuta…
Prima della Parola una Musica antica Rimata
accompagnare ogni Poesia della Natura per ciò di cui si nutre Pensiero e Parola.
Universale Visione in cui il Creato(Re) imporre
monolitica presa di coscienza.
La scimmia evoluta dallo stesso spartito di Concerto
annunziare la propria venuta: mira all’Albero di Superiore manifesto ingegno.
Mira alla Parola, la qual per propria superiore
natura, vola alta nel ‘simmetrico’ invisibile Elevato Pensiero.
Da un diverso albero maestro da cui ogni cima
apostrofare la Genesi del dovuto intendimento per ciò che diverrà ‘retta’, e
dicono, evoluta dottrina suggerire compiuto non men che ‘retto’ coniugato
intendimento.
…Per ciò e da cui differenza, distinguere e
dividere retta pronuncia non più ‘glutterata’ e pazza Natura derivata, dopo la
grande conquista della Prima Scimmia… annunziata…
S’accosta odora…
S’agita ma non divora!
Non è ‘materia’ da glutterare di fretta…
Chiama a viva voce confondendo oste ed
albergatore…
Cerca l’Albergo l’Adamo e l’ingegno dismesso.
(Con le dovute ‘articolazioni’ al ‘retto’ Gioco
convenuto: ‘il’… ‘la’… ‘le’…)
Ad intervalli chiama il portiere vuol udienza
dall’amministratore!
Minaccia l’intero Albergo non men che lo
Straniero ivi esiliato… e non più albergato…
Oppure recluso per superiori motivi e Stato…
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