Prosegue in:
Lo Straniero * (2/54)
(Presentazione del Tomo....)
Precedenti capitoli:
Dal nostro elaboratore... (5/6)
Un pazzo nascosto.... (3/4)
Sono partito da un Viaggio
periglioso Primo Insediamento che nel tempo di un Secondo da un Primo ancora non
compreso, forse solo intuito, divenne dalla Natura creato.
Fu lei, forma e calco di un pensiero partorito, quando in un giardino
fiorito di una Primavera alba di un Universo, pose la mano, invisibile creanza:
onda e particella che avanza. Un Dio di stessa duplice essenza, Dio Perseguitato perché illuminato da un
Secondo nato.
Il Primo, mai per il vero ebbe a narrare la Genesi del Tempo, eccetto
il mito da una vergine partorito, così trascorsero secoli di lotta nel nome di
chi non ha Tempo nella falsa memoria (così ora sto narrando i capitoli della
mia invisibile Storia).
Straniero alla loro Storia, caro
lettore che scruti e cerchi l’errore a conferma del Tempo illusione di un falso
progresso, ma in verità sei sempre fermo allo stesso Secondo convinto di aver
capito ciò che non è scritto su di un foglio in un rigo o antico papiro,
Frammento senza Tempo: specchio di un Universo che compone la Rima per sua
stessa mano. Ogni capitolo è così narrato, velo e specchio di un diverso
Creato, ciò che pensi sogno o fantasia, è solo (un’) immagine di una storia
antica ripetuta nei secoli del quadrante della Storia... illustre ‘grammatico’
di codesta evoluta eresia.
Per ciò quelli che scruti impietrito ed evidenziati in corsivo, privati
del punto esclamativo (specchio del tuo sapere antico…), virgola… o grammatica
della vita, sussurrano in retta Rima la segreta via…, capitoli di vita. Furon
narrati da quella Prima Idea che proprio in codesto momento… abbraccia la
materia della tua ora; in codesto invisibile Creato, come ti dicevo, Dio sarà
di nuovo crocefisso e braccato…, umiliato e perseguitato, deriso e barattato, ma
non solo dal fiero romano, il Cacciatore
avrà così saziato ed appagato il suo appetito umano, corpo nella materia
imprigionato, perché lo Spirito è privo di forma in codesto Universo… narrato!
(ecco il punto esclamativo a te così caro…).
Nel Cimitero di guerra dove
l’uomo combatte l’eterna sua illusione, possedere e controllare ogni avere e
ricchezza, ha per sempre confuso e smarrito l’oro dello Spirito in ogni
camposanto dall’ingordigia partorito; e così per sempre nutrito il suo corpo
nell’umano scolpito: non è certo immagine di Dio…. Forma imperfetta nella
materia partorita, appena pensata, così da poter misurare distanza e tempo
nella grammatica della storia conservata… e dal Secondo comandata…
… Ed anche se il ciclo della vita ricompongono nel ‘Finito’ del misero
Secondo convinti di abbracciare
annullare e possedere la luce nel miracolo compiuto del Primo Urlo, e da
quello a spirale evoluti nel silenzio ripetuto; io nasco e muoio ogni giorno
dall’alba al tramonto, sono in tutte le cose, ed esco ad ammirare ed
abbracciare la luce…, quando dal mare fui partorito, mi elevai con solo la
corda di quella immane fatica, calvario di codesta e misera via… sul Teschio
della vita, verso una cima come un povero Primo Alpinista che abdicò l’intera sua vita da un ‘sasso’ della via:
grammatica non vista (da uno strato di Terra evoluta) fino ad una cima.
Profeta di una nuova avventura, così la via fu aperta per una nuova
conquista di vita, cellula evoluta; la materia scrive e compone il suo Tempo…
non è certo Genesi pregata, perché il passo fu difficile ed incerto, il cammino
lento, la linfa respiro di vita è purgato dell’elemento della perfetta creanza
nell’equilibrio di ciò che sarà materia del Profeta che così avanza!
Nelle tante vite trascorse nate ed evolute, scoprire la sua poesia
divenire Rima di vita sarà compito dell’eretico Trovatore, che nell’affanno della conquista… per ugual cima, in una
trascorsa vita, in una equazione imperfetta smarrì la difficile via (.. o cima
che sia…). Rinacque Poeta e Trovatore della retta parola nella perfetta Rima,
il numero ora, conta e svela la doppia essenza di codesta impervia via, perché
anche lui profeta di una cima più evoluta.
Si narra che fu visto anche un Lupo
accompagnare il difficile suo cammino nel quadro dipinto un sorriso taciuto di
Dio: nella strofa narrata e dal volgo braccata, forse perché azzanna una verità
ripetuta e pregata…, privata del Tempo di codesta misera vita, Straniero alla
via… Braccata e cacciata per l’agnello di un’antico tormento, mito entro la prigione
del Tempo: chi sia il Lupo di questo misero mondo così nutrito è un mistero per
sempre taciuto e sconfitto… e poi seppellito!
Il volgo distribuì l’eterna sentenza nel Secondo cacciato di questa
misera esistenza, eresia istruita alla grammatica della Storia, il predatore
non sgozza gli agnelli della nostra illustre ed immortale gloria…, pecunia
nella materia costruita e poi pregata… Non è certo pensiero di Dio, Lui, in
questa immonda Eresia… la bracca e divora, forse perché l’agnello del mito,
purga di ogni peccato dall’uomo concepito e consumato, è solo un doppio
destino, chi da agnello vestito caccia e
divora ogni verità nemica della Storia….
… Ed al Lupo (ora Pazzo
vestito e narrato) destina l’ingrato martirio: una croce un rogo per ogni
pensiero così mal nutrito, perché divora ogni falsa certezza così costruita di
un Dio ben dipinto e assiso in un giardino fiorito. Per codesto bel Paradiso
commissionato, è condannato eterno peccato anche il frutto dall’albero
maturato, e la serpe che striscia più infame del Lupo ‘citato’ (nel tribunale
di triste memoria): perché più immonda e schifosa, affinché l’agnello della
vita sia nutrito e cresciuto all’ombra di una eterna bugia nel Tempo costruita
et anche numerata come corona di Papa.. o Sovrano che sia…. (pecunia di vita…).
Ogni altro albero cresciuto da questo bosco narrato per il Trovatore
eretico evoluto…, che sia abbattuto, il
Taglialegna ha questo secolare
dovere: abbattere al rogo codesta Eresia, fuoco di una verità su una croce
scolpita: così il prete comandò la via! Il calore del popolo va’ nutrito e cresciuto, protetto dal freddo e
dal gelo di un Primo dalla nebbia evoluto: è il calore che compone e matura la
vita, non certo una prima ‘simmetria’ priva di ciò che pensano assenza di vita.
(Giuliano Lazzari, Lo Straniero; accompagnato dalle bellissime foto di:
Julian Calverley)
(Prosegue....)
(Giuliano Lazzari, Lo Straniero; accompagnato dalle bellissime foto di:
Julian Calverley)
(Prosegue....)
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