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Stretta di Bering (per una Terra
Appena due anni fa i nomi Dawson e Klondike erano del tutto sconosciuti al mondo esterno, e i geografi ignoravano la loro esistenza come lo erano in quel momento i laici meno istruiti.
Oggi si può
mettere in dubbio se due località di terre straniere e incivili siano
altrettanto conosciute, almeno per nome, come quelle che segnano l’approccio al regno artico nel nord-ovest del
continente americano.
Uno di quei
movimenti periodici nella storia dei popoli che segnano epoche nel progresso
del mondo, e hanno la loro fonte in una scoperta improvvisa o inaspettata, ha
diretto l’attenzione su questo nuovo ‘quartiere’ del globo, su di esso scorre e
continuerà a scorrere una strana ‘Febbre’ dell’uomo, non (più) umana ma affine
ad un certo tipo di ricchezza che, a prescindere l’oro, più consona al dominio
che da questo deriva nell’alchemica pretesa di trasmutare e confondere il vero ‘oro’
circa i valori della vita i quali la Terra dispensa.
Vi
porto un esempio:
…Se in
medesimo luogo all’alba del vostro incerto avvenire state passeggiando verso la
biblica mèta e futura promessa di ricchezza, ‘datevi cura’ circa l’avventuroso
avvenire se avvertite un richiamo come qualcuno che vi vuol parlare della sua
Storia, ben arroccato sopra un Ramo come fosse la Torre d’un Castello per raccontarti
l’intera genealogia approdata e fondarne regale Cima così incoronata e cinta. Ben
nascosto e protetto della vivace bella armatura e quantunque provvisto di un'ottima vista vi osserva…
Le
reazioni dell’uomo - giammai trascurato - possono essere generate da due
opposti istinti (circa l’oro detto, già di per sé questa una notevole premessa
perché mi sto guadagnando il castigo del Dio unanimemente pregato, ed in qual
Tempo, l’odio dei secolari viandanti o conquistatori ivi rimembrati…, circa
l’oro bramato e perennemente sottratto alla virile Natura della Terra… ed il
suo pargolo assiso su una chioma narrarne le segrete memorabili gesta!).
Ma non da tutti condiviso!
Vi
potrà anche narrare
le epiche gesta quando èra padrone indiscusso della Terra, i suoi avi, o meglio
più famosi antenati, ancora giacciono in pietre e castelli nel quale
racchiudono il segreto d’un Dio senza pietà alcuna decimare dalla propria
statura ogni essere al di sotto dell’Opera incompiuta.
Solo
l’uomo potrà
padroneggiare nella Conoscenza siffatta pretesa, quando anche lui in un èvo ugualmente
antico uccideva chi al di sotto del proprio dominio.
Erano certamente nobili dinosauri ancor oggi ne condividiamo la famosa segreta genealogia…
I
ricercatori
congiuntamente ne rimembrano l’anello mancante, e finalmente qualcuno
osservando il Cielo ne lesse la statura, o se preferite l’intero spartito,
quando l’Opera, cioè, inscena l’amletico dilemma in atti suddivisa non disgiunti
dalla volontà del Creatore, ed allora si udirà coro e fragore di tutta
l’orchestra precipitata sulla Crosta, ed una singola nota ristabilirne
l’armonia che pensavamo persa.
Quell'orchestra simile ad un’apoteosi di suoni scandire ed affliggere il povero piccolo misero spettatore inchiodato al palcoscenico in attesa dell’ultimo atto quando potrà battere congiuntamente le mani al pari di un orango ben addestrato, attende che qualcosa compaia sulla Scena per introdurre il seguito della Sinfonia…
Così
meditando
l’uomo dall’orango evoluto nonché solenne spettatore in ugual Teatro assiso,
anche se affamato e infreddolito risparmierà al suo insaziabile appetito il
cantico udito, armato dell’istinto predatorio con cui si deve difendere e
contraddistinguere ogni giorno quale nuovo inutile Sacrificio nominato dominio,
per cercare al meglio comprenderne e decifrarne il Pensiero di un più probabile
Dio.
Circa l’Opera ammirata applaudita e assistita come il primo o ultimo spettatore nel solenne Teatro condiviso con le altre scimmie della platea…
Certamente
come ben sa,
non tutti (le Sinfonie o repliche delle stesse) cantano in Lode, o per lo meno
pregano come codesto solitario cantore, salutando Alba e Tramonto circa ugual terrena
esistenza transitata…
Qualche
Eretico ulula
ed impreca per l’intera notte (uno spettacolo davvero proibitivo e vietato per
il dovere del pastore riguardo al gregge) azzannando ogni pecunia dell’impropria
ricchezza malamente pascolata senza ritegno alcuno.
Ogni Natura
crea il proprio palcoscenico a propria immagine e somiglianza anche se di
taluni ci sfugge la sostanza!
Comunque continuiamo…
L’uomo suda, e talvolta
l’istinto gli suggerisce di procedere verso il Saloon o l’antica Osteria per
l’intervallo del Tempo necessario del cambio di scena…
…Un orso o
un lupo - amici o nemici - rimangono sempre ambite prede da palcoscenico…
Tutti
i Teatri
risentono - non meno dei musei - di siffatto penoso problema delle Compagnie
riunite in improprie rappresentazioni sceniche e mal interpretate, talune
addirittura lamentare carenza d’organico, oppure di veri Primi Attori con i
quali la Sinfonia magistrale nell’Opera conseguita…
Insomma
lo Spettacolo non più lo stesso!
Oppure
quello d’un Tempo!
Anche quello mutato, dal muto èvo infatti, si è evoluti ad un sonoro risentimento verso il vecchio Teatro quando attori e comparse potevano replicare la ‘battuta’, la Sceneggiatura, il Dramma fedele alle Scritture pagane o cristiane, e non certo addomesticati al soldo d’un gorilla all’atto incompiuto d’un muto palcoscenico…
Potete,
se volete, ridurre
alla giusta spirituale gradazione del vostro insaziabile dominio, e cercare di
trarre e tradurre - qual buon impresario - il tutto in oro e pecunia per il
benessere che pensate così di ottenere, nel tutto inscenato e rappresentato con
milioni di repliche, e con ciò appagare l’istinto dell’incarnata natura circa
lo spettacolo della Vita…
Pensando che le repliche in codesto mare piatto appena accennato possano essere infinite al Teatro del buon Dio…
Talvolta - o troppo spesso - vi infastidite quando vedete qualche attore abdicare il palcoscenico lasciando l’anello della propria congiunta natura ancorata al porto dell’ultima stiva.
In medesimo
intervallo o equilibrio consumate lo stesso
aperitivo, siete un puntino nascosto nella fitta
platea, ed anche se il Teatro non replica lo stesso fotogramma, perché vi siete
diretti ad un nuovo cinematografo, non datevi pena se il fuoco vi inchioda alla
poltrona della pandemica amazzonica sequenza.
Ogni Trama cela
l’amletica ed antica vendetta!
Ogni Ramo
genealogico a voi congiunto urla ed apostrofa la giusta Rima!
Il cantico
diviene bestemmia!
La Poesia udita una mattina mi suggerisce un equilibrio puntinato nel pentagramma di siffatto Sentiero!
Mi ripongo
in meditata solitudine rispetto alla folla…
Il
Teatro
intero si bagnerà di sangue più o meno reale!
Misurate
ugualmente distanza ed opera, astenendovi da commenti e pensando bene di porre
artificioso rimedio…
Potete tornare a casa, semmai ritornerete, certamente più ricchi di prima, con le pellicce vestirete la nuda pelle di Adamo e vangherete la Mela degli altrui paradisi, negli intervalli potete narrare anche di aver ucciso il lupo della breve infanzia non avendo avvistato l’orso della più atroce fredda discordia, così da rimuovere ogni panorama non gradito dell’alcolica adolescenza divenuta falsa coscienza.
Potete
ammassare più oro che potete, se non l’avete ancora fatto, e potete tentare di
prendere con l’inganno quello di vostro fratello.
Potete
anche fondare ogni città nuova e pensare così di aver conquistato la Terra…
Abdico
a voi la sofferta scelta!
(Curatore
Blog)
Probabilmente
non meno di da trentacinquemila a quarantamila persone, forse anche
considerevolmente di più, nel breve periodo successivo alla scoperta dell’oro
nella regione del Klondike sono già
passati o oltre i portali di ciò che non è stato designato in modo inopportuno
il Nuovo Eldorado. Per alcuni di questi è nata una fortuna; a molti altri una
speranza è stata infranta dalla delusione; e ancora di più l’arbitro del
destino, nel bene e nel male, ha da tempo nascosto o abdicato ai posteri con
cattiva coscienza il relativo problema.
Fino a
pochi anni l’uomo bianco era un estraneo nella terra e gli indiani vagavano per
i boschi e i pascoli come fanno ancora gli alci e i caribù.
Oggi tutto
questo è sostanzialmente cambiato.
Le rive del
fiume un tempo silenzioso ora emettono il ronzio della segheria, il clic del
martello e l’esplosione del fischio temporale, comandando o di riposare o di
lavorare. Una parte occupata dell’umanità si è stabilita dove precedentemente l’orso
grizzly lambiva il salmone arenato dalla riva e dove in un periodo ancora
precedente - sebbene forse non facilmente associato alla storia dell’uomo - il
mammut, il bue muschiato e il bisonte erano padroni della terra.
(Poveri noi... prosegue ancora...)
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