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Il Sacro & Sacra Natura (31)
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La certezza massima, su cui tutto ruota,
insegna che c’è uno stato ottimo e magico dell’uomo, quando egli si sente
sostenuto da una sottile energia che lo contiene e che nel contempo gli si
diffonde tutt’attorno.
L’uomo in tale stato è ‘benedetto’ dagli
Dèi quanto dal Primo Dio, tutto il resto è un male antico antecedente alla
prima condizione posta e qui rimembrata… L’uomo detto infatti simile ad un
animale o ad una pianta cresce come nel moto naturale della spirale
equiangolare da cui evoluto (o almeno così dovrebbe essere…), simile ad animale
infatti nella pienezza del proprio fascino d’imperio o seduzione che sia…
La psiche ed il corpo ad un uomo così
privilegiato non pesano, operano congiunti e in silenzio, offrendo uno specchio
calmo che al suo Spirito svela il presente e anche il futuro. Un uomo ed una
Natura così dette colgono i segni dell’avvenire decifrandoli come cenni di
forze, delle divinità stesse che lo misero nel mondo, circondarono di certe
cose, persone, occasioni, dandogli il suo destino, e che ora lo conducono con
apparizioni, sogni, parole significative, ispirandolo.
Ed io che scrivo
all’ombra, ossessione di un bosco per ogni albero contemplato e pregato,
comprendo bene il significato di queste poche parole, giacché la nuova fatica
di circa 800 e più pagine: quante le foglie di un albero in autunno il quale
nell’ultimo saluto conferisce i magnifici colori di una prossima vita giammai
morte solo principio e in attesa di un nuovo inizio, per ogni pagina rigo Rima
e Poesia alla sua e mia corteccia; maturata là ove il Tomo medita e cogita se
medesimo… Infatti: partendo dalla testimonianza qui adottata delle lingue
storiche, ricostruiamo la parola indoeuropea brago, che trova il suo
omonimo in latino fagus, in celtico
(gallico) bagos, e germanico
(tedesco) Buche con il significato
di ‘faggio’; certamente la parola
tedesca ed inglese per dire libro (rispettivamente book e buch) è la medesima di ‘faggio’:
ne deduciamo quindi che prima di libro, significò tavoletta di legno (di faggio) su cui scrivere… Ne deduciamo ancora
che chi attenta con ugual ostinazione Natura e Dio conserva per proprio
principio l’elemento atto a dispensare distruzione e non certo l’evoluzione
detta per ogni rogo e persecuzione offerta ombra della propria non meno che
dell’altrui… ragione sofferta… Ed io ringrazio Madre Natura null’altro, agli
altri abdico il fuoco dell’Inferno con cui combattono destino del proprio ed
altrui malato intento… Per ogni distruzione cui ogni Natura e Dio ne abbia a
soffrire anche fosse solo il fuoco e cenere di un calore con cui l’Autunno, simmetria
del Primo Infinito intento, conosce la santità di un diverso Spirito nutrito…
Riprendo là ove interrotto come detto
all’ombra di questo legno…: egli è come un vessillo o un fuoco mossi dal vento,
dall’ispirazione di Divini Spiriti provvidenti. Tutto per lui procede secondo
destino, come un gabbiano ad ali
immobili egli fende il tempo, legato da esatti riti ai morti e ai vivi, da oracoli
veraci all’avvenire e trabocca di gratitudine.
Tale lo stato ottimo dell’uomo (ed
aggiungo: tale lo stato della Natura che in lui si specchia).
In un certo senso questo è lo stato
integro e completo. Florenskij osservava che in russo si denota con celyj, che proviene dalla stessa radice
del greco kalos, ‘bello’. Inoltre il gotico di integro e sano è hails. Tutti questi vocaboli mostrano la salute che diviene
bellezza e la pienezza che diventa perfezione (ed aggiungo cosa dovremmo meditare circa lo stato di salute della
nostra amata Terra, cosa potremmo dire inoltre circa lo stato di salute di ogni
singolo essere che profanato e sottratto al sacro mira ben altro accadimento…).
Questo concetto nel greco ellenistico è un certo senso dikaiosyne, giustizia, che dipende da una attribuzione della
connaturata funzione alle singole parti dell’uomo.
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