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‘A quel versetto della Genesi
che tanto brucia agli Ecologisti (e non solo a loro…), a quell’Adamo posto nel
Giardino dell’eden custode e signore di tutte le creature e per questo ritenuto
libero di dominare…..
(come quel famoso portiere d’albergo, il quale custode di ogni casa,
incaricato dall’amministratore di questo eterno e limitato condominio, il quale
fra l’altro si sente quasi un Dio, vuole anche controllarne ogni suo
appartamento, visto che il ‘versetto’ che regola e disciplina lo stabile recita
indiscusso nel Tomo della legge è così chiaramente espresso. Solo perché
conosce, non la combinazione o meglio la vera serratura della vita, celata in ogni singola esistenza, custodita in ogni
piccolo o grande appartamento, ma posseduto dall’eterna presunzione ed eterno
limite di superare le ‘porte’ e le soglie di ogni singola ‘anima’ per accedere
a ciò che lui ritiene in dovere di possedere controllare contenere ed in ultimo
comprendere: la vita! Ed anche, se l’esigenza lo richiede, manipolare, affinché
l’Intelletto, espressione del Primo Dio, ne venga colpito nella paura subita.
Affinché la Vita in quel luogo custodita venga uccisa sacrificata manipolata e
tradita. Affinché la Verità possa essere per sempre inquisita perseguitata
umiliata e torturata. Così ogni condomino, nell’attesa di salire i piani più
alti della Vita, certo della verità raggiunta, custodisce con umiltà nel
singolo ingegno l’essere ed appartenere al mondo, è in realtà ben tradito dal
versetto del custode della vita. Il suo Intelletto sappiamo non certo
appartenere alla verità raccontata, ma solo manipolata, perché il custode in
oggetto è anche persona di degno e riverente rispetto, è lui l’eterno custode
del Sogno, lui custode di un Dio troppo astuto per essere svelato da un Eretico
‘umiliato’ e ‘taciuto’, e se la verità potrebbe tacitare un’altra essenza
Prima, il sogno sarà manipolato dall’eterno custode della vita. Se la vita
parla da un ‘umiliato’ dalla loro strana dottrina, mentre un pazzo si aggira, l’inganno
svelerà la soglia perché quella Vita non degna di essere narrata per verità
divenuta Dottrina, ed il custode si aggira con l’anima sua inquieta verso
questa Foresta di vita, lui cacciatore della vera Parola Prima e compiuta…)….
…. Manipolare, sfruttare la Natura senza alcun limite fino a
distruggerla prevedendo tempi e modi di tale nefasto ed ingordo pasto…’, spiega
padre Bernardo, ‘ha già risposto Giovanni Paolo II nella sua enciclica: ‘Il
dominio accordato al creatore all’uomo non è infatti un potere assoluto ed
illimitato, né si può parlare di libertà di usare e di abusare o disporre delle
cose (ogni singola Vita riposta nel silenzio della stanza d’Albergo di codesta
misera Storia antica… biblioteca della vera Memoria) come meglio aggrada’.
All’antica accusa di antropocentrismo, padre Bernardo risponde dunque
capovolgendo i termini discorsivi: ‘Il problema ambientale non si risolve
denigrando la superiorità dell’uomo (il quale io mi sono sempre astenuto di
offendere, abbiamo sempre taciuto con onesto rispetto il custode di codesto
albergo…) e riducendone in tal modo il ruolo, ma al contrario insistendo sulla
sua responsabilità nei confronti della Vita di tutto il Creato (certo qui si
apre una piccola ‘finestra’ di codesta umile cella in questo albergo di
cui taccio il nome, affinché l’Eretico
che in me alberga come un Lupo non possa correre verso il Creatore e divorarlo
come il Sole o la Luna perché il fuoco primo che lo alimenta in lei si
sprigiona. Ma se è l’uomo custode e padrone, chi in realtà controlla il
controllore. In quanto il suo ingegno sappiamo non del tutto retto nello
scempio per sempre Creato…. nell’inganno consumato…). Soltanto così
l’imperativo della salvaguardia dell’Ambiente diventa non solo una necessità
sociale ma anche un comandamento morale’.
… E Francesco? (Il Primo non il Secondo… colui dall’Umiliato creato
narrato e pregato. Quando la politica si impadronì del nostro piccolo Universo
pregato nella povertà giammai narrata, ma raccontata come ricchezza svelata dal
custode della Parola tramandata….).
La sua modernità non sta nel negare il messaggio biblico ma anzi nel
vivificarlo. La sua fu una rivoluzione dall’interno, un ritrovare nelle cose,
nell’acqua e nel sole, nella luna e negli uccelli, nel fuoco e nel canto delle
cicale quei segni che il Dio in cui credeva aveva lasciato nel creato.
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