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'Sinfonie' & 'Movimenti' (21)
…Rimembrare la Storia e come questa si sviluppa
nella graduale ascesa, pretende una dettagliata ‘analisi’, oltre che dei
contesti, dei presupposti di determinati ‘innesti’.
Mi stupisce che siamo approdati a tutti quegli
accadimenti i quali preannunciano una determinata ‘fase’ in ciclica conferma di
ciò che caratterizzava ed ancor caratterizza innominati Imperi prima durante e
dopo talune rivoluzioni.
Per ciò in riferimento al Nobile, e non solo
generale, precipitato nel proprio ed altrui ‘Sogno’ polare, raccolto da un
‘rompighiaccio’ nonché udito e preannunciato da un ‘debole’ segnale, riconoscendomi
in medesimo ‘Sogno’ in colui che tentò ugual salvataggio precipitando in più
elevato ‘atto’.
Un ‘atto’ il quale per sua Natura non esula
dall’intera Opera, non solo scritta, ma di personale ‘conquista’ con gli
elementi e non isolato da questi. Come del resto riconosciamo nella dovuta
‘riuscita’ la quale presuppone sottintesa e dovuta ‘conoscenza’.
Riconosco a colui che, nel gesto trasposto nei
successivi contenuti storici, un superiore solitario gesto di ‘amicizia’ pagato
con il tributo della vita, ha forse maturato la vera ‘Sinfonia’ e con essa la
Storia.
I pochi ‘solitari’ che intraprendono il
difficile passo della salvezza nella lucida interpretazione dei fatti in cui
determinati ‘momenti storici’ lo richiedono, sono non solo eroi, ma anche i
veri creatori della Storia, precipitata in medesima superiore volontà di
salvezza in cui riconoscere non più l’‘atto’ ma l’intera ‘scena’ ove si snoda
la trama (della Memoria non sempre dovutamente celebrata).
Potremmo affermare l’intera Sinfonia distinta
dal singolo Movimento. Il quale di per sé riconosce un compositore ed un
maestro. Conferendo, di conseguenza, all’intera ‘composizione’ quella
particolare ‘suggestione storica’ nella differenza, appunto, fra il compositore
ed un successivo maestro, chiamato e motivato a proporne la ‘nota’ (nello
spartito della Storia).
Così, ora, mi affido alla ‘Composizione’ di un
elevato ingegno il quale, pur nella paradossale propria biografia, riconosciamo
una analisi attenta per ciò che riguarda medesima (Nobile) polare opposta
traversata, con l’evidente ugual rischio di analizzare e veder precipitare
l’intera aeronave sui ghiacci prossimi ed affini alla catastrofe, e successivo
isolamento cui destinato il periglioso ‘viaggio storico’ o singolo ‘movimento’
nella volontà di medesima ‘conquista’.
Qual singolo ‘movimento’, infatti, d’un ‘concerto’ ben più vasto, ove l’ingegnoso (ugual)
‘sogno’ pur coniugato con il ‘progresso’ incarnato dal popolo elevato nella
simmetrica conquista, esulare quantunque dalla ‘sinfonia’ in cui la stessa può
approdare non alla deriva, ma alla comprensione di come ogni ‘singola nota’ pensata,
possa e debba essere coniugata con l’ambiente in cui elevare e proporre cotal ‘Opera’.
In ‘concerto’ e ‘sintonia’, per l’appunto, con
gli ‘elementi’ in cui cotal ‘sogno’ nasce e si sviluppa, all’interno della
propria ‘musica’, non ‘al di fuori’ o ‘al di sopra’ bensì come, in verità e per il
vero, la Natura, sia umana che animale, compone la propria ‘strofa’ raccolta
udita e riproposta.
Imparando dalla Natura per ciò in cui
traduciamo conquista musica (ovvero cultura) e storia…
Scelgo questo capitolo giacché l’imperialismo
manifesta e traduce la propria ed altrui ‘volontà’ anche e soprattutto nella
‘conquista’ così come sempre stato nella natura dell’uomo, successivamente
conforme alla natura dello stato in cui tal ‘espressione’ sinonimo d’una
politica e non più singola volontà delle stesso qual essere ed elemento nel
proprio ed altrui regno qual istintivo ed univoco gesto di Vita.
Nobile non certo estraneo ad un Regime. Ad una
volontà in ‘movimento’ il quale nell’atto afferma la propria ascesa in quel
terreno, Gioco e misura dell’intera Europa.
Le due
specie d’imperialismo, continentale d’oltremare, registrarono i loro successi e
fallimenti iniziali in campi esattamente opposti.
Mentre l’imperialismo
continentale riuscì a dare forma concreta all’ostilità contro lo stato
nazionale organizzando larghi strati popolari al di fuori del sistema dei
partiti e non conseguì alcun risultato nell’espansione tangibile, quello
d’oltremare, pur trionfando nella folle corsa dell’annessione di territori
sempre più estesi, non ebbe fortuna quando tentò di cambiare la struttura
politica metropolitana.
La rovina
del sistema dello stato nazionale, che era stata preparata dal suo imperialismo
d’oltremare, fu poi portata a compimento dai ‘movimenti’ che avevano avuto
origine fuori dalla sua sfera. Ma questi poterono minare soltanto i paesi dove
erano in lizza molti partiti; e la mera tradizione imperialista non fu
sufficiente a dar loro un seguito di massa.
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