CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

sabato 25 maggio 2019

'SINFONIE' & 'MOVIMENTI' (20)



















Precedenti capitoli:

23 maggio... (19)

Prosegue in:

'Sinfonie' & 'Movimenti' (21)













…Rimembrare la Storia e come questa si sviluppa nella graduale ascesa, pretende una dettagliata ‘analisi’, oltre che dei contesti, dei presupposti di determinati ‘innesti’.

Mi stupisce che siamo approdati a tutti quegli accadimenti i quali preannunciano una determinata ‘fase’ in ciclica conferma di ciò che caratterizzava ed ancor caratterizza innominati Imperi prima durante e dopo talune rivoluzioni.




Per ciò in riferimento al Nobile, e non solo generale, precipitato nel proprio ed altrui ‘Sogno’ polare, raccolto da un ‘rompighiaccio’ nonché udito e preannunciato da un ‘debole’ segnale, riconoscendomi in medesimo ‘Sogno’ in colui che tentò ugual salvataggio precipitando in più elevato ‘atto’.

Un ‘atto’ il quale per sua Natura non esula dall’intera Opera, non solo scritta, ma di personale ‘conquista’ con gli elementi e non isolato da questi. Come del resto riconosciamo nella dovuta ‘riuscita’ la quale presuppone sottintesa e dovuta ‘conoscenza’.




Riconosco a colui che, nel gesto trasposto nei successivi contenuti storici, un superiore solitario gesto di ‘amicizia’ pagato con il tributo della vita, ha forse maturato la vera ‘Sinfonia’ e con essa la Storia.

I pochi ‘solitari’ che intraprendono il difficile passo della salvezza nella lucida interpretazione dei fatti in cui determinati ‘momenti storici’ lo richiedono, sono non solo eroi, ma anche i veri creatori della Storia, precipitata in medesima superiore volontà di salvezza in cui riconoscere non più l’‘atto’ ma l’intera ‘scena’ ove si snoda la trama (della Memoria non sempre dovutamente celebrata).




Potremmo affermare l’intera Sinfonia distinta dal singolo Movimento. Il quale di per sé riconosce un compositore ed un maestro. Conferendo, di conseguenza, all’intera ‘composizione’ quella particolare ‘suggestione storica’ nella differenza, appunto, fra il compositore ed un successivo maestro, chiamato e motivato a proporne la ‘nota’ (nello spartito della Storia).

Così, ora, mi affido alla ‘Composizione’ di un elevato ingegno il quale, pur nella paradossale propria biografia, riconosciamo una analisi attenta per ciò che riguarda medesima (Nobile) polare opposta traversata, con l’evidente ugual rischio di analizzare e veder precipitare l’intera aeronave sui ghiacci prossimi ed affini alla catastrofe, e successivo isolamento cui destinato il periglioso ‘viaggio storico’ o singolo ‘movimento’ nella volontà di medesima ‘conquista’.




Qual singolo ‘movimento’, infatti, d’un ‘concerto’ ben più vasto, ove l’ingegnoso (ugual) ‘sogno’ pur coniugato con il ‘progresso’ incarnato dal popolo elevato nella simmetrica conquista, esulare quantunque dalla ‘sinfonia’ in cui la stessa può approdare non alla deriva, ma alla comprensione di come ogni ‘singola nota’ pensata, possa e debba essere coniugata con l’ambiente in cui elevare e proporre cotal ‘Opera’.

In ‘concerto’ e ‘sintonia’, per l’appunto, con gli ‘elementi’ in cui cotal ‘sogno’ nasce e si sviluppa, all’interno della propria ‘musica’, non ‘al di fuori’ o ‘al di sopra’ bensì come, in verità e per il vero, la Natura, sia umana che animale, compone la propria ‘strofa’ raccolta udita e riproposta.




Imparando dalla Natura per ciò in cui traduciamo conquista musica (ovvero cultura) e storia…   

Scelgo questo capitolo giacché l’imperialismo manifesta e traduce la propria ed altrui ‘volontà’ anche e soprattutto nella ‘conquista’ così come sempre stato nella natura dell’uomo, successivamente conforme alla natura dello stato in cui tal ‘espressione’ sinonimo d’una politica e non più singola volontà delle stesso qual essere ed elemento nel proprio ed altrui regno qual istintivo ed univoco gesto di Vita.

Nobile non certo estraneo ad un Regime. Ad una volontà in ‘movimento’ il quale nell’atto afferma la propria ascesa in quel terreno, Gioco e misura dell’intera Europa. 




Le due specie d’imperialismo, continentale d’oltremare, registrarono i loro successi e fallimenti iniziali in campi esattamente opposti.

Mentre l’imperialismo continentale riuscì a dare forma concreta all’ostilità contro lo stato nazionale organizzando larghi strati popolari al di fuori del sistema dei partiti e non conseguì alcun risultato nell’espansione tangibile, quello d’oltremare, pur trionfando nella folle corsa dell’annessione di territori sempre più estesi, non ebbe fortuna quando tentò di cambiare la struttura politica metropolitana.   

La rovina del sistema dello stato nazionale, che era stata preparata dal suo imperialismo d’oltremare, fu poi portata a compimento dai ‘movimenti’ che avevano avuto origine fuori dalla sua sfera. Ma questi poterono minare soltanto i paesi dove erano in lizza molti partiti; e la mera tradizione imperialista non fu sufficiente a dar loro un seguito di massa.









Nessun commento:

Posta un commento