Precedenti capitoli:
Il 'Quadro' della Storia (8/1)
Prosegue in:
L'altro James... (10) &
Il piano della Rinascita (11)
...Ne ‘Il
senso del passato’, opera postuma di H. James, un giovane storico….
…Non meno del sottoscritto, il quale pur non
essendo uno storico, ma il solo partecipare alla Storia [di cui posso
costantemente testimoniare come la stessa fondi il proprio dubbio consenso spesso
sottratto alla verità qual ‘atto depositato’ ed affisso nel tribunale ove
giudicata] mi rende in un certo modo ‘soggetto-oggetto’ e bersaglio preferito,
ma non certo agnello, di tutti i motivi non meno degli interessi, nella stessa
riflessi qual documenti (ri)tratti conservati, ma molto o troppo spesso,
ignorati…
E di cui, chi più ‘accreditato’ celebra (o
dovrebbe) - in Verità o in difetto – la vera presunta condizione in cui la
trama dell’intero svolgimento narrata e documentata, difetti, talvolta o troppo
spesso, del reale motivo e contenuto di cui l’accademico nominato (in
rappresentanza di una ‘casta’) circa ‘il come’ e non solo ‘il quando’ ne
rimembra le gesta del proprio ed altrui Stato,
manifestando la propria, per
conto dell’altrui, …Secolar funzione.
Non scordandoci, in questa o altra sede, che la
Storia stracolma di ‘Giustizia’ con la ‘Legge’ che convalida giustifica e
ugualmente nobilita (spesso addirittura giurata sulla Bibbia), oppure ‘difetta’
in una estrema difettevole lacuna l’‘atto’ (detto), anche se talvolta
contrastato, ma alla fin fine ed in ultimo giudizio, ‘serva’ dello Stato in cui
la stessa convalida conferma e
giustifica univoca ‘dottrina’ della Storia (politica) quantunque sottratta al
giudizio da cui la funzione di un attore (di tanti stracolmo il palcoscenico
nella varie rappresentazioni) in campo (cioè lo storico detto).
Questa seconda riflessione potrebbe sembrare un
notevole ‘paradosso’ per quanto all’inizio dell’enunciato espresso, in quanto
non trascuriamo in questa sede il fattore Tempo, il quale lento ed inesorabile
come un Fiume scorre comporre propriamente quanto da noi ‘nominato’ con
beneficio e superiore merito ciò che da Lui nato.....
(al
contrario, lo stesso impossibilitato di tal superiore ‘dialettica cogitata’,
può al limite mutare la propria Forza non solo in merito ai cicli della Natura,
ma anche per conto ed in nome dell’uomo, là dove questo ha fondato le proprie
città con i dovuti ponti della Storia detta… e trarre da questo i principi
della Vita in merito all’altrui insostituibile forza…); e nel quale pur costante
la propria Opera circa i meriti della Natura, e la lenta graduale evoluzione
nell’Architettura sempre più perfetta, divide, o al contrario unisce in essa, schiere
popoli e genti nelle varie vicissitudini (non meno
dell’Oceano ove sposa la propria Natura, e da questo e nelle sue alterne
correnti, leggiamo i veri cicli da cui, non più la singola arteria, ma l’intero
Tronco da cui la Vita detta, oppure se preferite, Albero, lo stesso nominato
‘albero maestro’ donde una moneta o un chiodo porre differenza e Tempo… Rimane
e sorge costante riflessione, o amletico motivo della ‘presente piena’, chi il
‘maestro’ nel Tempo detto…
...Se risolta l’intricata intera ‘anatomica’ trama nell’equazione posta certo potrebbe svolgersi il vero Tempo in cui un più elevato Genio ed Architetto affine alle Leggi stabilite nella ‘relativa ristretta’ trama in cui la Storia narrata, quantunque difetti esuli e rinneghi dagli stessi propri principi… Così potremmo meglio comprendere come taluni ‘maestri’ in osservanza di un determinato Tempo il quale lento scorre nelle varie frazioni [secondi, minuti, ore, giorni, anni, secoli e millenni ed un Nulla di fronte ad un Universale Tempo da cui la singola - frazione - detta] da cui il tutto della Vita: laghi, monti, ghiacci, mari e molto altro ancora, abbiano meditato ciò che da Principio nato e non solo Filosofia ma propriamente una precisa Etica da cui un diverso alieno Tempo impropriamente contato numerato e conservato… E da cui non fuggiti ma esuli e vittime di quanto non del tutto compreso ma quantunque e per sempre nel Fiume della Storia narrato…).....,
...Se risolta l’intricata intera ‘anatomica’ trama nell’equazione posta certo potrebbe svolgersi il vero Tempo in cui un più elevato Genio ed Architetto affine alle Leggi stabilite nella ‘relativa ristretta’ trama in cui la Storia narrata, quantunque difetti esuli e rinneghi dagli stessi propri principi… Così potremmo meglio comprendere come taluni ‘maestri’ in osservanza di un determinato Tempo il quale lento scorre nelle varie frazioni [secondi, minuti, ore, giorni, anni, secoli e millenni ed un Nulla di fronte ad un Universale Tempo da cui la singola - frazione - detta] da cui il tutto della Vita: laghi, monti, ghiacci, mari e molto altro ancora, abbiano meditato ciò che da Principio nato e non solo Filosofia ma propriamente una precisa Etica da cui un diverso alieno Tempo impropriamente contato numerato e conservato… E da cui non fuggiti ma esuli e vittime di quanto non del tutto compreso ma quantunque e per sempre nel Fiume della Storia narrato…).....,
...talché deduciamo che se pur
apparentemente immutabile ed non affine al fattore Tempo così come sempre
numerato, in realtà proprio quello scorrere lieve come sangue nelle vene di una
Natura apparentemente muta, ed in questo medesimo Tempo (detto) pur un Elemento
evoluto nella costante Opera nata da un superiore Genio ed Architetto in ciò
cui definiamo un costante miglioramento, in un diverso Tempo non affine allo
stesso in cui scorre medesima Storia narrata…
…O talvolta o troppo spesso, insanguinata e
naufragata, ciò che dal Fiume evoluto qual univoca Ragione di Vita sembra mutare
la propria opinione non affine al senso o meglio il ciclo da cui dipende ogni
Stagione della Vita non meno della Storia detta. Così se pur i climi medesimi,
in realtà diversi e attestanti un giudizio ed una differente Memoria e
conseguente Atto della Storia, pur contrari ed avversi al vera Tempo della
Natura, che come appena detto, lenta scorre apparentemente immutabile ed
evoluta, in ciò di cui involuto e assoggettato ad un diverso relativo improprio
Tempo e ciclo da cui la Storia…
Chi aggredito e aggressore rimane sempre un
mistero nobilitato ed anche ben ‘accreditato’ non men che celato e custodito
qual funzione della Storia. Una sua rilettura richiederebbe un completo
rovesciamento degli schemi come sempre si è abituati a costruirla, giacché
l’architettura dell’intera ‘dottrina’ rischierebbe di far principiare tutte
quelle Verità che per sempre hanno giustificato l’ ‘atto’ affine alla violenza
e sinonimo di barbara involuzione, o meglio come direbbe James, un
rovesciamento di ruoli e schemi con annessi ‘attori’ in campo:
‘Ci si chiede,
alla fine, da quale specie di barbari o di pigmei si provenga. Ci sono alcune
grezze, nere testimonianze delle antiche monarchie in Inghilterra…’.
…Ed aggiungiamo: in tutte quelle monarchie o
imperi ove ha sempre regnato un determinato principio di conquista, taluni
dicono affine alla natura dell’uomo, altri come il sottoscritto, un genetico residuo
territoriale ereditato non felicemente superato con l’apporto di ciò di cui si
compone l’umano ‘evoluto’ e lo differenzia dalla bestia donde deriva; da qui
certamente infinite considerazioni, oltre la Natura donde lo stesso deriva,
motivano e differenziano ciò di cui inferiore o superiore, ribaltare tali
schemi significa riscrivere o rileggere, oppure, iniziare a leggere l’intero Ecosistema
o Libro della Natura, falsato dalle condizioni del progresso fin qui raggiunto
e nobilitato e fornendo i principi di cui l’umano abbisogna per ciò che fu e mai
più sarà, e non solo circa il Tempio pregato (rifondando una filosofia della
Natura).
Quella piccola ‘cittadina’ la quale ha fornito
i natali di alcuni illustri oltre il pretesto per James di talune considerazioni circa
la Storia detta e di cui il nostro James sembra provare una ‘distaccata depressa bostoniana ereditata
considerazione’, abdicata però, dai motivi propriamente psicologici di cui è
capace la Natura quando attinge la propria pena non meno della penna nella
genetica risorta, o per meglio dire, rifondata nei propri Elementi, che grazie
a questi hanno lasciato una vasta
impronta esulando da tutte le false condizioni della Storia nel Tempo, il quale
come sopra detto, lento scorre come un Fiume non più seminando ma scavando un
profondo solco, volgendo lo sguardo su una diversa prospettiva della stessa
Natura…
Lo storico come qualsiasi altro ‘soggetto-oggetto’
la cui funzione (non meno del destino) qual superiore compito ed incarico nel
rendere il dovuto merito al Giudizio rappresentato. E di cui, comporre ‘colori e tinte’ al ‘Quadro’ della Storia
celebrata omaggiata (e conservata) con i dovuti solenni convenevoli.
In realtà, come anche la piccola ‘ecologa’
Greta ha intuito, là ove si tenta tal ‘difettevole’ opera esposta regna un
solco ed una eterna ‘ciarlesca’ non men che ‘ciarliera’ sovrana politica. In
quanto i personaggi, di ieri non meno di oggi, si adoperano per raggirare la
Verità quanto il Diritto d’ognuno
negato pur predicando il contrario, in merito al ‘doblone’ affisso si consumano
anche qual rinnegati e reietti divenendo parodia del teatro rappresentato al
miglior ‘atto’ recitato…
Rinnegando, di conseguenza…, se stessi.
…Tale amletica teatralità spesso sfocia nel
delirio altrettanto e magistralmente rappresentato come un ‘pulpito’ ove in
realtà meditare l’intera Scena…
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