Precedenti capitoli:
circa il trionfo dell'idiozia (1/2)
Prosegue ancora nella sfera di cristallo giacché...:
Il vento si farà lupo il mare sciacallo (4) [si può sorseggiare anche dalla riva]
Si dice che una rondine non fa primavera; ma
perché una rondine non fa primavera, dovrà essa, che la primavera presenta, non
volare, dovrà essa aspettare?
Allora ogni Elemento della Natura e con lui ogni
filo d’erba dovrebbe aspettare, e così la primavera non verrebbe mai!
E con lei ogni Stagione del vero Creato!
Non vuol essere né una risposta né una
affermazione lapidaria, semmai una speranza per ogni Stagione maturata
nell’ideale della Democrazia, là ove regna fallace imperialismo mascherato da
patriottismo.
La Verità ‘discorsiva’, come precedentemente esplicitata e dedotta da Foucault, si trova nella corretta interpretazione e relativo svolgimento entro gli stessi canoni che corrono fra un ‘Governo anarchico’ e le proprie ‘fallaci istituzioni’ (nel nostro caso - ed in ogni caso - ove la Verità viene piegata alle urgenze del Potere o meglio della dittatura), ed il Tempo necessario per evidenziarla e riporla nella originaria e più consona funzionalità all’interno di ugual medesimo discorso ‘grammaticalmente corretto’ tanto dalla Ragione che della relativa ‘grammatica’ con cui intenderne la Storia (nel Tempo numerata), sia umana non meno della Natura da cui l’uomo appartiene e che al meglio esplicita ed intende regola e sovrintende Legge e Diritto (e non solo del più forte), e con loro il Libero Arbitrio…
Per ogni Stagione persa…
Da ciò che ne deriva, o dovrebbe, nella
differenza fra un esule avvelenato ed l’anarchico governo che manifesta la
propria urgenza di potere incolpandolo del proprio (auto)avvelenamento, la
grammatica con cui scritto cotal unanime avvenire, dacché potremmo trarne
ancora le dovute conclusioni: Principi e Motivi circa il Tempo unanimemente
vissuto da cui le Stagioni della Natura irrimediabilmente avvelenata e da cui,
e non per ultimo, l’uomo e la rondine per la primavera d’ogni Stagione e con Lei
la dovuta Ragione irrimediabilmente persa…
Si vede
chiaramente che il patriottismo, cattivo e dannoso come sentimento, è stupido
come dottrina, perché è evidente che, se ogni popolo od ogni paese si crede
superiore a tutti gli altri, il mondo intero precipiterà in un errore funesto e
grossolano.
Vi sono
infine le Idee dell’Avvenire, di cui alcune, prossime ad essere tradotte in realtà,
costringono gli uomini a modificare la loro vita, a lottare colle vecchie
forme. Ai giorni nostri sono queste le Idee che si riferiscono
all’emancipazione delle donne e del proletariato, alla soppressione della carne
nell’alimentazione eccetera…
Bisogna pure riferire a questo gruppo altre Idee che occupano già le menti, ma non sono ancora entrate in lotta colle vecchie forme della vita; esse costituiscono quel che gli uomini chiamano Ideale; l’Ideale, oggi, è l’abolizione della violenza, la comunanza dei beni, l’unità religiosa del mondo, la fratellanza universale.
Così ogni
individuo od ogni gruppo, qualunque sia il gradino cui è giunto, scorge sempre
al di sotto di sé le Idee morte, i ricordi del passato, al di sopra di sé
l’Ideale, le Idee dell’avvenire, del vero ‘progresso’; e la sua coscienza è
teatro di una lotta incessante tra le Idee del presente che invecchiano e
stanno per morire, e quelle dell’avvenire che nascono non solo dalla Vita, ma
dalla Natura, dall’Universo, da Dio…
Poiché ordinariamente accade che una Idea, altra volta utile e anche necessaria alla umanità, divenga alla fine superflua; allora, dopo una lotta più o meno lunga, essa cede il posto ad una nuova Idea che esce dall’Ideale per essere un’Idea del presente.
Ma accade
pure talvolta che alcune persone, le quali malgrado il loro piccolo numero
compiono una funzione assai importante nella società, abbiano interesse a dare
un sembiante di vita a una idea che è già morta (nella concezione della
Storia…), in realtà, o sostituita nella
coscienza degli uomini da una Idea di essenza superiore.
Si vede
allora che questa idea morta, benché sia in contraddizione colle forme nuove
della vita e la sua naturale evoluzione (e non solo in seno al progresso),
continua ad agire sugli uomini e a dirigerne gli atti (come sta succedendo sia
in Russia che dalla parte opposta in terra d’America per poi unirsi in un coito
di orgia inusuale per la più discreta e consona forma di Natura per come la
conosciamo e vorremmo conoscere ancora, da cui la Primavera e poi l’Autunno,
entrambe avversate nell’involuta patria senza più Ragione alcuna…).
Questo fatto, per verità, anormale, è costante nella Storia delle Idee e non solo religiose. Nel tempo delle Idee sociali noi vediamo che vien fatto uno sforzo per illuderci intorno alla vitalità dell’Idea di patria, perché sopra di essa si appoggia ogni governo politico (autoritario di fatto o mancato nell’autorità medesima incaricata cui falsamente ed incessantemente… si appella alla patria o allo scorretto intendimento della stessa, giacché abbiamo potuto constatare nella Storia recente non meno dell’attuale per non accennare agli orrori della remota, circa false attestazioni di patriottismo reclamare invisibile governo al cospetto d’una fallace e corrotta economia al servizio della perenne e duratura guerra…).
L’interesse spinge alcuni uomini a ricorrere ad artifizi per conservare una apparenza di vita a questa idea che oggi però più non ha senso né ragion d’essere. Il compito loro è agevole poiché essi dispongono dei mezzi d’azione più efficaci sugli uomini. Così mi spiego la contraddizione che è facile scoprire fra l’idea di patriottismo, idea morta a dispetto delle apparenze, e le Idee, tutte inconciliabili colla prima, il cui insieme costituisce il pensiero moderno, ed inoltre la coscienza del mondo cristiano contemporaneo…
(L. Tolstoj)
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