CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

mercoledì 16 settembre 2020

IL SESTO EVENTO (14)

 








   

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L’immagine ingannevole risalta all’occhio, poi per il piacere della restante platea in nome e per conto della folla intera, a detta di qualcuno ‘popolo dell’intero pianeta’, veicolato dalla poltrona all’oblio della ‘quotidiana’ biblica giornata letta di fretta, nello show ammirato e frazionato nonché ben confezionato risaltare ad ugual occhio dalla ‘Prima’ all’ultimo ‘capolinea’, ove approdato il (biblico) Destino dell’intero Pianeta non ancora del tutto deragliato affogato – oppure - naufragato dall’esplosiva merce della propria ed altrui stiva.

 

Quando la nave cola a picco  meglio non importunare il comandante, è d’obbligo nel delirio della scialuppa, che la divisa sia in ordine e radersi bene la barba ed assumere aspetto corretto e dignitoso ed indossare la dovuta mascherina; se poi, nonostante la fugace ‘grande Notizia’ dalla stiva all’Albero Maestro approdata come una portentosa Onda, si faccia dovuta attenzione a non saltare con tutta la ‘polveriera’ che tal nobile Fregata cela…   



 

 Sull’erba del South Lawn alla Casa Bianca, lo stesso sfondo di colonne bianche della firma degli accordi di Oslo il 13 settembre del 1993, in pochi indossano la mascherina, i più ligi sono gli israeliani, da dopodomani il Paese deve sottoporsi alla seconda quarantena totale per rallentare l’epidemia. Donald Trump ha voluto dare a questo patto tra lo Stato ebraico, gli Emirati Arabi e il Bahrein un nome biblico: gli accordi di Abramo sono i primi dal 1994, dalla stretta di mano con la Giordania. Il presidente americano parla di ‘sangue che ha bagnato le sabbie del deserto’, spiega che anche Netanyahu ‘è stanco della guerra’.  

 

I pochi dettagli sul documento emergono dalle polemiche politiche israeliane. La sinistra all’opposizione rivela che l’intesa prevede il via libera per gli Stati Uniti alla vendita dei jet militari F-35 agli Emirati, sarebbe la prima volta che un governo israeliano rinuncia all’’esclusiva’ nella regione sugli armamenti americani. L’estrema destra reagisce ad altre ipotesi: il testo conterrebbe un riferimento alla soluzione dei due Stati assieme alla promessa israeliana di fermare l’annessione di parte della Cisgiordania e la costruzione di colonie.

 


 

Ciò che risalta alla Ragione un mare di petrolio (in attesa del dovuto intendimento al giusto Valore) e un nuovo ‘distributore’ per correre ancora più veloci verso l’abisso, oppure, l’atroce unanime innominato Destino.

 

La Pace che auspichiamo all’intero Pianeta (anche su Venere, là ove, ci vien contestualmente detto quale equazione della stessa formula di progresso, dimorare la Vita in forma gassosa…. e non ancora del tutto né inquinata neppure ulcerata, questa di per se già un’ottima prospettiva di vita ugualmente fondata…) non scritta dall’insana corrotta economia, bensì nella più certa prospettiva d’un mondo nuovo, più pulito, e non solo dalla pandemica vendetta della Natura, mutilata ed offesa…




 Caldo estremo, uragani, piogge torrenziali, incendi, nuovi virus aggressivi come quello che ha segnato il mondo intero nel 2020. La natura ha cominciato a ribellarsi. E non c’è più tempo: l’impatto dell’uomo sul nostro pianeta ha un peso ormai insostenibile. Molte patologie infettive degli ultimi decenni, da Ebola all’AIDS, da hendra alla dengue, non sono solo tragedie dettate dal caso. C’è un nesso profondo tra la loro diffusione e i cambiamenti climatici, la deforestazione, l’inquinamento e anche la diseguaglianza sociale, perché povertà e fame sono alleati dei virus. Dobbiamo imparare dai nostri errori e agire subito per correggerli.

 

Il clima di un futuro che per certi versi è già presente può trasformare lande vaste della terra in incubatori incredibili per le larve di zanzare. Lo scioglimento delle calotte polari può minacciarci con virus giganti che riemergono dai ghiacciai. Negli ecosistemi degradati gli agenti patogeni si adattano alle poche specie selvatiche rimaste e riescono a fare più facilmente il salto da un pipistrello o un roditore a noi. Nelle aree inquinate, i microrganismi trovano autostrade spianate per insediarsi e moltiplicarsi. La natura ci chiede di fare pace con lei.

 

Ascoltiamola!  




L’immagine ‘anamorfica’ splende e riluce, come se dalla ‘nuova unione’ qual bandiera elevata alle impreviste intemperie del comune Tempo vissuto - Cima dell’Albero maestro -, possa veramente fondare la pace cui la Terra respira, eppure soffocata, in ultimo disperato rantolo; e il pover’uomo non ancor del tutto contagiato dalla pandemica ulcerata Natura, oppure bruciato al rogo di ugual disperazione, come al respiro mutilato d’un polmone afflitto, dirsi soddisfatto circa il traguardo raggiunto siglato dal fondo dell’Abisso…




Trump assicura che ‘almeno altre cinque nazioni sono pronte a seguire questi passi’, che anche i palestinesi torneranno a negoziare (‘ci stiamo parlando’), che potrebbe raggiungere un accordo con l’Iran in poco tempo, ‘se venissi rieletto’. Per ora la cerimonia ha solo riavvicinato i leader palestinesi divisi, il presidente Abu Mazen ha parlato con Ismail Haniye, capo di Hamas, e insieme ribadiscono: ‘La nostra causa non si svende’.

 

Negli stessi minuti della firma, dalla Striscia di Gaza i miliziani hanno sparato razzi contro le città israeliani, ad Ashdod i feriti sono 6.




 Lucifero incanta l’intera platea nell’acrobatico numero ove sulla corda sospesa cammina in precario equilibrio, non facendo scorgere la linea sottile - dividere ed unire - il baratro profondo dal fuoco sulfureo emergere dal vulcano fucina della Terra, qual inganno proclamato…

 

Regna squilibrio fra il peso dell’intera Economia in acrobatico equilibrio (come tutti i suoi derivati, prima e dopo Oswald, connessi allo stesso circo da cui la Storia…), ed il filo sottile che la tiene sospesa, alta nel Cielo sino al più remoto Pianeta; ed ove indistintamente ogni primitivo Elemento, sotto il tendone da circo eretto in stratosferico delirio, tremare di paura per il ‘numero’ dell’acrobata da cui il fiato mozzato, o ancor meglio, mutilato, avverso ad ogni più certo ‘equilibrio’ della Terra intera.




 Questa pandemia è la paura vera, non la dimenticheremo mai. Ci insegue come una belva feroce, è lava che erutta dal vulcano, onda dello tsunami, sisma, alluvione. Segnerà la nostra storia, come la peste che dilagò nel Trecento da Costantinopoli a Messina e che tornò ancora a lungo a visitare l’Europa.

 

Poco importa che a provocarla fosse un batterio e non un virus.  Per il biologo Peter Medawar, Nobel per la medicina nel 1960, ‘i virus sono frammenti di cattive notizie avvolti in una proteina’. Sono puro materiale genetico di un genoma semplice, privi di meccanismi per la replicazione e senza metabolismo. Da soli non sanno nutrirsi, non sanno generare copie di sé. Non vivono. Con gli animali però hanno in comune gli eventi della selezione naturale: competono, combattono, attaccano e distruggono per resistere e replicarsi, con un’abilità spettacolare di adattarsi all’ambiente.

 

Ma se qualcosa il contagio può insegnarci è che i mostri si addomesticano con la figlia del pensiero lucido, la scienza, e con la madre degli abbracci che abbiamo dovuto perdere, la cooperazione. C’è una battaglia che bisogna combattere, da subito, imbracciando la stessa responsabilità che ci ha visti chiusi per giorni nelle case, barricati contro un avversario invisibile.

 

Se vogliamo salvare la salute, dobbiamo salvare la Terra!




 Che il riscaldamento globale sia dovuto alle attività umane non è una mia ipotesi. È un dato acquisito per la comunità scientifica e già nel 2000 il rapporto di causa-effetto era confermato dall’ONU. Così come è riconosciuto, senza alcun dubbio, che i cambiamenti climatici siano il nemico che accomuna malattie infettive, patologie non trasmissibili, calamità.

 

Viviamo nell’era geologica in cui sono gli esseri umani a rimodellare il pianeta. Un’era battezzata, appunto, ‘Antropocene’.

 

Noi, con gli animali che alleviamo e addomestichiamo, siamo la maggioranza dei mammiferi del mondo. Per il nostro benessere e per il nostro cibo incendiamo foreste, impoveriamo il suolo, distruggiamo ecosistemi.

 

Non c’è da meravigliarsi che la natura torni a rubare la scena.

 

Le piene, gli incendi, i tornado.

 

E le epidemie.

 

Se tra qualche milione di anni ci fossero ancora dei geologi, definirebbero l’‘Antropocene’ dalla semplice osservazione dei microscopici frammenti di plastica incastonati nelle rocce. Non possiamo pensare di infrangere senza conseguenze le leggi del pianeta blu. La divisione delle ere geologiche è scandita da cinque grandi eventi di estinzione di massa, i cosiddetti ‘big five’.

 

C’è chi ipotizza che il nostro impatto sul clima, dalla concentrazione di gas serra alla tragica acidificazione dei mari, possa generare un ‘sesto evento’, se non per tutta l’umanità di sicuro per molti Ecosistemi indispensabili per la vita umana….




 L’immagine non riflette il vero intendimento della Pace neppure il suo vero e più profondo ‘concetto’; il ‘discorso’ offerto quale verità in aspettativa della nomina che sancirà l’acrobatico numero in precaria replica richiede dovuta conferma per l’alto ‘rischio’ offerto all’incolumità dell’intera platea… circa ugual concetto (di pace) celato oppure avvelenato…

 

L’acrobata cela ai riflettori della Scena la grande Rete, fors’anche ‘ragnatela’, ove l’uomo-ragno (nuovo super-eroe gettonato) legato alla fitta ‘trama’ che lo solleva e protegge per ogni nuova ragnatela, e non certo giusta rotta tracciata, nella polverosa cantina e stiva della ‘polveriera’ intera… ove regna siffatta impropria Natura…  



 

Restano aspetti controversi, tra cui una fornitura di cacciabombardieri F-35 agli Emirati, a cui Netanyahu è contrario. Un alto diplomatico israeliano spiega: gli Emirati sono troppo vicini all’Iran, che può trovare il modo di carpire i segreti di quei jet militari. Trump si è detto favorevole, ‘anche perché significa creare posti di lavoro americani’.

 

Ma è un dettaglio in uno scenario in grande movimento. Soprattutto se si conferma la previsione di Trump sulla prossima normalizzazione Arabia saudita e Israele, questa Amministrazione coglie i frutti di un lavoro strategico di quasi quattro anni. È la costruzione di un ampio fronte filo-americano e filo-israeliano nel mondo arabo, che rende ancora più duro l’isolamento inflitto alla potenza sciita dell’Iran (in previsione d’una Guerra ancora non del tutto seminata, ed ove si cella l’inganno, aggiungiamo… ed infatti leggiamo…: ).

 

Nella stessa giornata festosa di ieri arrivava la notizia che Teheran progetta di assassinare l’ambasciatore Usa in Sudafrica, come rappresaglia per l’eliminazione di Soleimani. Pronta la reazione di Trump:

 

‘La nostra risposta sarebbe mille volte più forte’.




La Pace che auspichiamo in nome del vero discorso non ancora seminato, data dal valore del vero equilibrio circa la ‘gravità’ su cui l’uomo, e con lui l’umanità intera, cammina per questa martoriata Terra, sospesa su un filo non scorgendo la fitta ragnatela, e non certo acclamando l’intero Circo il quale costantemente crea ‘saltimbanchi’ quali dèmoni in Terra per il falso miracolo a beneficio e suffragio della Secolare Guerra…

 

Cioè da quando l’uomo (in)Crociato non ancora imbarcato verso il più degno sepolcro di cui l’Uomo crocefisso!

 

Ci auguriamo solo che la Verità emerga fra l’interesse del singolo cittadino di questo Pianeta, e l’economica intesa nel falso equilibrio da cui l’universale declino del nuovo Lucifero, non venga siglata con sangue innocente d’una Guerra non ancor nata, ove dèmoni e altrettanti ‘equilibristi’ muovere il proprio destino in ugual numero offerto, giacché l'acrobatico numero conosce diverse Compagnie cui godere lo spettacolo da fiera bramato…

 

Sospeso su un filo in eterno precario equilibrio…




 Ed il paralitico con l’uccellino blu cobalto (della Ragione quanto dell’intelletto al palmare della propria mano) ridere con gli occhi quando al Circo Togni l’acrobata sbaglia il numero…

 

…Fornendo utile pretesto…

 

Per ultimo aggiungo che forse di Pace, quella vera, dovrebbe incaricarsene il potere Spirituale (in nome del potere regale da cui l’intera Natura, e poi, non per ultima l’umana derivata, e non certo un prezioso diamante caduto per il tornaconto del suo celato padrone di questa martoriata Terra eternamente… crocefissa…), quello per intenderci, in cui ognuno avvelenato e costantemente vilipeso…

 

Cedo la parola ad un ‘nonno’, ad un ‘anziano’, ad un dotto della Pace…








 

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