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Parlano i monti (1/3) (& Capitolo completo, dell'homo salvatico sui Monti...)
Prosegue nella...:
Zona A (ovvero ad alta protezione ambientale) (5)
Nessuno va ad arrampicare nel Cadore senza ‘il
Berti’…
…Così un breve lungo Viaggio vien rimembrato,
rendendo immortale l’Anima quanto lo Spirito di quest’uomo forse dimenticato. Amante
della Natura come solo i nostri nonni sapevano conciliare. Sicché per
celebrarla, la sua quanto la stessa dal Berti (più che amata qual Beatrice
sposa diletta dell’Intelletto) conquistata, mi vedo costretto e proteso, non ai soliti diagrammi e temperate notizie provenire innanzitutto da chi dispensandole
- non volendo - rimuove con rigetto dal corpo repudiate; corpo associato con
chi, in qual tempo, contemplandone nella compiuta Verità incisa nel dovere così
come nel Diritto circa il Bene e la Salute del rispetto d’ognuno (ovviamente
negato, proclamando l’opposto), rinnega a beneficio di ogni economico vantaggio
ottenuto richiesto qual benefico unguento spacciato come e più del rinomato
‘ciarlatano’…
Dacché benvenute più per i profeti ad uso
dell’anticristo al consumo & servizio associato dell’avaro petrolio, i
quali accompagnati da ogni motivata coscienza negata per ogni accordo siglato…
possono astutamente rimuoverle dall’industrioso profitto dell’anarchico
mercato…, al quale è grato, tanto l’homo civilizzato quanto il futuro dell’iper-formicaio
così coltivato privo di Anima (mundi) non men del braccato Spirito. Proclamando
il beneficio ottenuto per ogni disgraziato e/o imbecille che fornirà il proprio
‘votato’ contributo alla caccia del suddetto!
Quindi da ‘Omo Salvatico’ braccato… propongo di rinnovarlo…, l’accordo cioè, fra Ragione Dio Spirito Diritto e Coscienza, non meno il diritto alla salute negata d’ognuno…
…Rinnovando l’orrore, soprattutto quando proviene
da un Primo Cittadino - o Papero - privo
di qual si voglia cultura e sapere, circa i Virus che simmetrici avanzano, motivandone
il dovuto rigetto circa l’Ambiente detto, quando e soprattutto l’appetito e la
paura per ogni economica certezza in bilico sulla Cima della cresta combattono con
il nuovo drago e/o morbo che avanza dalla grotta dell’abisso; ciò dispensato
vesto i panni di San Giorgio ed affliggo il cerbero Drago con due teste che
morde e uccide l’avvenire d’ognuno.
Sposandosi con ogni Virus di questa martoriata
crosta di Terra…
Fra i due mali indistintamente ignorati da chi
nel male crea e fonda il proprio potere, corre reciproco accordo e dipendenza,
e se tutto ciò non motiva Verità, ma rigetto, innalzo e rinnovo l’elmo antico
ma pur sempre infinito della Natura non del tutto affondata, e chi la seppe e
sa’ ancora celebrarla e pregarla al meglio. Una Foglia ingiallita, e così in
rispetto al mio credo la rendo Infinita e simmetrica al ciclo dell’intera
Natura… ed attendo felice Primavera.
Codesta l’Eretica Preghiera braccata.
Per il resto, mio caro boscaiolo taglialegna e
cacciatore oppure raccoglitore, dall’altrui ‘potere’, non affaticarti a seguire
l’immateriale mio ed altrui ingegno, dacché il tuo vien albergato e dispensato
da ben altro intento con cui accompagnato… Noi Eretici siamo soli deboli e
calunniati… e solo accompagnati dalla forza di un più elevato Dio… dimenticato…
…Ora e per concludere il Sentiero si fa’ montagna
quasi difficile nei suoi passaggi nelle impervie vie, nelle Rime e Poesie, abdicando
alla Natura il compito dell’impervia Cima… non meno della scrittura con cui
risponde alla tua critica…
AI LETTORI NEMICI
Non meno
necessari, voialtri. L’Omo Salvatico,
che odia il mondo per santa obbedienza al suo Signore Gesù Cristo, deve essere
odiato dal Mondo e dai suoi dragomanni e curiali, che siete voialtri, e vi
chiamate, come i vostri consobrini sotterranei, Legione.
Ogni uomo
esiste in virtù dei suoi nemici.
Chi non ha
nemici ha forma d’uomo ma è, nelle cateratte delle generazioni, una gocciola
insapora, senza nome e senza luce. I nemici son necessari al forte per
dimostrare la sua potenza; allo stoico per mettere a prova la sua
inalterabilità; al superbo per sentire i suoi limiti, e finalmente ai cristiani
che dai nemici imparano l’umiltà e il più difficile amore.
Amati nemici, vi offriamo in queste pagine molte nuove ragioni di odiare (o, se volete, di spregiare o sbeffare) due bestie refrattarie all’addomesticamento della luciferissima civiltà contemporanea.
Sono
agnelli che gemono nel martirio o lupi che cercano di poggiare il muso sulla
manica di un santo?
La sentenza
l’aspettiamo dalle vostre labbra sottili, dalle vostre penne appuntite. Non
dite, però, che vogliamo tornare al Medio Evo. Il Medio Evo è appena finito, se
pure è finito. È storia di ieri l’altro. Noi vorremmo tornare assai piri
addietro nei secoli; al di là del Golgotha, al di là del Giordano, al di là di
Ur in Caldea. Abbiamo la nostalgia inguaribile del Primo Evo: e la nostra vera
epoca è quella che fu la vigilia del Diluvio Universale.
BIVIO E/O SEGNALETICA
ZONA ‘A’ ovvero ‘a maggior tutela’ per ogni specie di Flora e Fauna, quindi con la speranza, se transitate l’odierno Parco ammirato, di esser ammazzato con l’intera selvaggina con cui accompagnato.
Il Trofeo sarà esposto sulla pubblica piazza, oppure al Castello; le giostre con dame e cavalieri non meno di urla grida e imprecazioni sono ammesse e concesse qual ordine vigilato dell’ordine pubblico, successivamente multato nella vigile attesa della pubblica piazza, alla berlina ben segnalata dalla Comune Storia…
…Che
pensavamo ben d’evitare…
Non solo insulti
calunnie e ruota della morte qual pubblica penitenza in cagione di future lotte
fra materia e Spirito ivi transitato o deambulato, e mai siano dette intestine,
giacché il povero ‘umiliato’ nonché povero ‘pedone’ in medesimo Sentiero
tracciato tanto dalla Storia quanto dal morbo che l’avvelena e rinnova, digiuno
e per giunta anco un poco impaurito quasi stracco, ma di Spirito come dicevo,
elevato nonché rinnovato… quasi rinato; ed i protettori allo contrario, forti
dell’altrui coraggio così mirato, quindi perBacco potranno celebrarne il
sacrificio sperato e farne bottino così come si è soliti circa la Natura
intera...
…In siffatta Giostra vinceremo di sicuro, quanto al cavaliere con l’elmo a forma di papero, avremmo l’intuizione di riporlo al giusto pollaio donde nato e allevato…
Si raccomanda
per cotal cerimonia e/o Giostra detta di indossare la mimetica divisa, nonché
l’immancabile giubbotto cespugliato, il pantalone militarizzato, l’elmo, e il
cane accompagnato e ben connesso. La mira di siffatta disciplina richiede
coraggio ad oltranza soprattutto quando la misera selvaggina pensa e vola in
più elevato solitario sentimento. Si prega di attendere il segnale precostituito
e se pur uno accordarsi con i rimanenti tre della invisibile comitiva…
Se ammiri
hora l’homo selvatico non dartene rammarico, sai le specie sono tante…
A: ovvero ad alta tutela…
Abba pater
‘Omnia tibi possibilia sunt: transfer calicem hunc ad me; sed non quod ego volo, sed quod tu’.
Così Cristo (Signore, Maestro, fratello, Salvatore e vittima dell'uomo), nell’ora più triste della sua Passione, ci ha insegnato a pregarti, non già di fare la volontà nostra, che può esser torta, ma la tua ch’è diritta e paterna, perché muove dall’Amore Infinito che tutto penetra ed ama. Noi siamo fratelli di nostro padre, di nostra madre, dei nostri fratelli, dei nostri amici, dei nostri nemici; ma di Te solo siamo figli, o ineffabile Padre non nato di madre, o padre e madre, inaccessibile, unitrino, increato, onnipulsante cuore da sopra i Cieli. Questa nostra carne corruttibile, che non appartiene a noi ma alla morte, racchiude qualche cosa che è tua, che v’accendesti dentro, che non morrà. Benedici dunque. Padre, la nostra anima, la nostra parola, la nostra penna; benedici i lettori di quest'opera: coloro che si rallegreranno, coloro che si rattristeranno, coloro che s'offenderanno, coloro che ci fraintenderanno e odieranno; e se, deboli e fragili come siamo, avremo offeso qualcuna delle tue sante leggi, perdonaci, Padre e Signore, tu che sei potenza e bontà.
Abbiente
Cè l’abbiente e il non abbiente. Ma il vero, autentico, assoluto non abbiente, e il più pericoloso di tutti, è il Poeta, il Santo, l’Artista, l’Omo Salvatico; esso non possiede che i suoi sogni, le sue estasi, le sue immagini, la sua insocialità; cioè non possiede nulla di ciò che veramente è, di ciò che vien custodito nelle banche, di ciò insomma senza di cui non si può essere, secondo gli abbienti, buoni cittadini. Eppure questo non abbiente (cosa incredibile per gli abbienti) è il più gran proprietario del mondo perché, non avendo che la propria immaginazione, si fabbrica con essa una miriade di paradisi e in essi vive beato, almeno in tutti quei momenti che può sfuggire, toccato dall'arte o dalla grazia, al paradiso dei porci.
Abilità
È la prima
delle quattro virtù cardinali registrate nel catechismo dell’Anticristo. Le
altre sono: Ingiustizia, vigliaccheria, crapula. Abili: il giocatore politico
di bussolotti; il commerciante di merda caramellata; il fallito a borsa piena; l’alteratore
di conti che controllati non fanno una grinza; il bottegaio che mette un
pezzetto di piombo sotto il piatto della bilancia per defraudare il cliente d’una
fetta di mortadella; il prete creduto casto che frequenta, vestito in borghese,
nell’ore bruciate, i postriboli; il ladro in guanti gialli che, a forza d’oneste
frodi, è arrivato a conseguire contemporaneamente la commenda, il milione e il
titolo di senatore per censo, ecc. Da ciò deriva che l’abilità consiste nel
parere e l’inabilità nell’essere. Essere onesti, intelligenti, buoni, è il
colmo dell’imbecillità. La vera saggezza sta tutta nell’esser mediocri e
furfanti e nell’apparire precisamente il contrario. Dio non esiste, pensa l’abile
cittadino del tempo nostro; però l’Opinione Pubblica, pur troppo, esiste;
tuttavia, se saprò manovrare accortamente, potrò fare il diavolo di notte e di
giorno il santo. E si prova, e splendidamente riesce.
Abisso
Dice il
Signore: l’Abisso invoca l’abisso. Difatti l’infinita furfanteria dei
politicanti invoca l’infinita imbecillità dei governati; la profonda ignoranza
dei maestri postula la profondissima ottusità dei discepoli; e l’abisso dei
nostri peccati chiama l’abisso della misericordia divina. Il dottor
Enteroclismi gridava un giorno così: ‘Badate bene: tra la scienza e la fede c’è
un’abisso, tra l’esperienza e la rivelazione c’è un abisso, tra il pensiero
moderno e i dogmi della chiesa c’è un abisso, tra le tenebre del medioevo e lo
splendore del secolo ventesimo c’è un abisso.... Ma in quel momento, non
accorgendosi che la botola d’una fogna era stata aperta proprio allora sul
marciapiede, vi cascò dentro tutto quanto e si udì la sua voce cavernosa che
gridava dal fondo melmoso della chiavica: Abisso... Abisso...
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