e Templi da...
Con questa
strategia la Commissione presenta una sua visione ambiziosa, basata sul forte
impegno, motivazione e dedizione di tutti i proprietari e gestori di foreste e
terreni, il cui ruolo nell'erogare servizi ecosistemici è fondamentale e va
sostenuto. La strategia cerca di sviluppare, tra l'altro, incentivi finanziari,
destinati in particolare ai proprietari e ai gestori privati di foreste, per la
fornitura di questi servizi ecosistemici.
Tutte le misure devono essere concepite
e attuate in stretta collaborazione con gli Stati membri, i proprietari
pubblici e privati di foreste e chi si prende cura di esse, in quanto soggetti
promotori dei cambiamenti necessari e di una bioeconomia forestale dinamica e
sostenibile nell'Unione Europea. La strategia mira all'impegno attivo di tutti
gli attori e dei relativi livelli di governance, dagli Stati membri ai
proprietari e gestori di foreste, alle industrie che si basano sullo
sfruttamento di queste ultime, agli scienziati, alla società civile e agli
altri portatori di interessi.
Sebbene si incentri esclusivamente sulle foreste dell'UE e miri a fornire un importante contributo dell'UE agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite 2030, in particolare l'obiettivo 15, la strategia riconosce che le sfide inerenti alle foreste hanno una dimensione necessariamente globale e che la superficie forestale continua a ridursi drasticamente in modo preoccupante di 4,7 milioni di ettari all'anno in media, a fronte di una deforestazione che avanza ad un ritmo di 10 milioni di ettari all'anno.
La
Commissione ribadisce il suo fermo impegno ad attuare la comunicazione del 2019
volta a promuovere azioni di protezione e ripristino delle foreste del pianeta,
anche lavorando in stretta collaborazione con i suoi partner mondiali per la
protezione, la ricostituzione e la gestione sostenibile delle foreste e
mediante l'adozione di una proposta legislativa mirante a garantire che i
prodotti venduti sul mercato dell'UE, provenienti indifferentemente dagli Stati
membri o dai paesi terzi, non contribuiscano alla deforestazione globale.
La cooperazione dell'UE promuoverà approcci integrati per le foreste che affrontino gli aspetti di governance, sostenibilità e legalità delle catene del valore e temi quali la biodiversità e i mezzi di sussistenza delle popolazioni locali. Le grandi aspirazioni in tema di foreste sono coerenti con gli sforzi dell'UE di guidare l'agenda per il clima e attuare la sua strategia sulla biodiversità per il 2030, anche con un ambizioso quadro globale sulla biodiversità.
Le foreste
e il settore forestale assolvono molteplici funzioni e forniscono numerosi
benefici a livello socioeconomico, tra cui nuovi posti di lavoro e opportunità
di crescita nelle aree rurali e funzioni ricreative che contribuiscono alla
salute fisica e mentale dei cittadini.
Secondo le stime, i proprietari privati
di foreste nell'UE sono circa 16 milioni e il 40% delle foreste è soggetto a
diversi regimi di proprietà pubblica.
Alla luce dei cambiamenti climatici e della perdita di biodiversità, il bisogno di ricostituire le foreste con strategie adattative e di adottare metodi di gestione ecosistemica che rafforzino la resilienza delle foreste dell'UE è ora impellente. Si tratta di una condizione preliminare affinché le foreste siano in grado di svolgere le loro funzioni socioeconomiche e ambientali per le generazioni future e rendere possibile una bioeconomia forestale fiorente nei decenni a venire.
Ma tale
condizione è necessaria anche per evitare un costante aumento dei costi
socioeconomici causati dai disastri forestali, proteggere le persone, i terreni
e le case da inondazioni, incendi e frane e preservare, da un lato, lo stock di
carbonio, la funzione di assorbimento della CO2 e altri servizi ecosistemici
forniti dalle foreste che sono vitali per la salute e il benessere dell'uomo,
come l'aria pulita e la regimazione delle acque, dall'altro gli habitat per la
varietà di specie viventi che esse ospitano.
Per migliorare la resilienza e l'adattamento delle foreste, è necessario proteggere e ripristinare sempre più la biodiversità forestale e adottare pratiche di gestione rispettose della biodiversità. Si tratta anche di una grande opportunità economica, a condizione che i proprietari e i gestori di foreste siano adeguatamente supportati nella fase di transizione. Secondo il Forum economico mondiale, entro il 2030 la conservazione, la ricostituzione e la gestione sostenibile delle foreste potrebbero generare 190 miliardi di EUR di opportunità commerciali e 16 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo.
Abbiamo
inoltre bisogno di metodi efficaci di riduzione del rischio a fronte della
grande incertezza relativa alle foreste future.
L'inizio del cambiamento climatico
coincide con il cambiamento delle foreste.
Le zone europee coperte dalla vegetazione hanno iniziato a spostarsi verso quote più elevate e verso latitudini più settentrionali, innescando quasi ovunque una trasformazione degli ecosistemi forestali. Ciò significa che pochissime foreste saranno risparmiate dal forte impatto dei cambiamenti climatici o non richiederanno un'azione di gestione immediata per ridurre la loro vulnerabilità a tali cambiamenti.
I
proprietari e i gestori di foreste in Europa sono già ben consapevoli dei
cambiamenti climatici e si preoccupano delle loro ripercussioni. Questa
consapevolezza deve tradursi sempre più in azioni di adattamento sufficienti e
tangibili e in pratiche di gestione forestale che migliorino la resilienza. A
tal fine è necessario sviluppare conoscenze e informazioni tecniche, nonché
incentivi finanziari e supporto normativo mirati. La strategia mira ad
affrontare tali problematiche per sostenere i proprietari e i gestori di
foreste nei loro sforzi, aumentare le migliori pratiche e garantire un aumento
della quantità e della qualità della copertura forestale dell'UE nei prossimi
decenni.
Per far sì che la natura abbia spazio per svilupparsi rigogliosamente, la strategia dell'UE sulla biodiversità per il 2030 ha proposto un obiettivo generale di protezione di almeno il 30% del territorio dell'UE tramite un regime di gestione efficace, di cui il 10% dovrebbe essere tutelato da norme giuridiche rigorose. Gli ecosistemi forestali dovranno dare un contributo a tale obiettivo.
Tutte le
foreste primarie ed antiche, in particolare, dovranno essere rigorosamente
protette. Secondo le stime, esse rappresentano appena il 3% circa della
superficie forestale dell'UE, con appezzamenti generalmente piccoli e
frammentati. Le foreste primarie ed antiche non sono solo alcuni degli
ecosistemi forestali più ricchi dell'UE, ma immagazzinano anche grandi stock di
carbonio e sottraendolo all'atmosfera, oltre ad essere di fondamentale
importanza per la biodiversità e la fornitura di servizi ecosistemici
essenziali.
Resta comunque l'immediata necessità di mappare le foreste primarie ed antiche e di definire per esse un regime di protezione, accanto alle maggiori iniziative da intraprendere per proteggere le foreste primarie nelle regioni ultraperiferiche e nei territori d'oltremare dell'Unione, tenuto conto del loro valore eccezionalmente elevato e unico a livello di biodiversità. Per mantenere intatto il carattere incontaminato di queste foreste oggetto di protezione rigorosa è essenziale lasciare che in esse la dinamica del ciclo forestale avvenga il più possibile tramite processi naturali, limitando le attività estrattive da parte dell'uomo e trovando nel contempo sinergie con l'ecoturismo sostenibile e le opportunità ricreative.
La
Commissione sta collaborando con gli Stati membri e i portatori di interessi
per concordare, entro la fine del 2021, una definizione comune per le foreste
primarie e antiche e un regime rigoroso per la loro protezione. Gli Stati
membri dovrebbero avviare con urgenza il completamento della mappatura e il
monitoraggio di queste foreste e assicurare che esse non si deteriorino
fintantoché non si sia dato inizio all'applicazione del regime di protezione.
[IL DOCUMENTO COMPLETO PER UN MIGLIOR SVILUPPO!]
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