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Nessun superbo ama Dio...&
Terza passeggiata
Prosegue in:
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Franklin ed io
viaggiavamo a cavallo da Philadelphia a New York attraverso il mondo del 1785 (
o di qualche altro secolo…); lui era appena ritornato dalla Francia. La strada
era stretta e fangosa, e bordata di inferriate fittamente intrecciate di
rampicanti e rovi.
Io indossavo una giacca
larga e verde, di vecchio stile con bottoni d’argento; un panciotto rossastro a
fiorami, pantaloni alla zuava color tabacco, e stivali di pelle nera da
cavallerizzo. Il mio riflesso nelle finestre mi rivelò poi che…, ma Franklin
non voleva credermi, quando una voce aveva raggiunto il villaggio di New
Brunswick perché, quando cavalcammo per le strade acciottolate di quel luogo,
trovammo folle spaventate e udimmo le campane suonare a rintocchi in tutti i
campanili.
Intorno a Metuchen,
qualche tempo dopo, incontrammo una strana nebbia, e a Rahway vedemmo le forme
spettrali del 19… e….. (nuovi edifici, auto, persone abbigliate modernamente…)
che invadevano le strade acciottolate (ma non solo quelle…)……
Non avrei dovuto farlo….
Tornerò a controllare i gesti, la mente?
Buffa, sublime, paurosa visione.
Oppure abbandonarmi completamente…
I boschi ondulati del Mittelland fino a raggiungere l’Aare, poi
lentamente sul piatto e largo barcone passando Olten, Suhrsee.. e finalmente
Lucerna, all’estremità profonda del cupo lago dei cantoni, dove incrocia la
Reus.
Da lì, a dorso di mulo, due anzi, uno per il bagaglio e i libri di
Perna, tra le centinaia che risalgono carichi i fianchi del torvo monte Pilatus
sbuffando su sentieri spesso impervi, ma fitti di traffico e umani e carri e
bestie.
Su e giù da questo transito obbligato di pendii assolati e prati
alpestri, di foreste selvagge e splendide, contornate di vette aguzze, nitide
d’aria pungente tagliata alle estreme altezze dalle ali del falco pellegrino.
Limpida mattina di primavera, assaggio la tonica ebbrezza dell’alta
quota. Osservo il varco improbabile su una nuova stagione, il valico che da
Andermatt porta ad Airolo, San Gottardo che guarda il suolo italiano.
Devo essere completamente pazzo.
Un vecchio uscito di senno che da queste montagne rotola verso il
grande bordello del mondo della vita, delle buffonate di questa vostra nuova
civiltà….
Buffa e sublime visione….
Panico che irradia torpore alle membra….
Un capriolo guizza fulmineo tra gli alberi…
Potrei morire ora….
Nell’estesa di una terribile euforia, nella paralisi del sole caldo
sopra muscoli invecchiati e dolenti. Ora. Senza sapere chi sono. Senza un
piano, e con due pesanti sacchi di libri. Prima che l’assurda inerzia riprenda,
che l’insensato intelletto torni in sella a quel mulo.
Due sacche e più di libri….
Guardo le scoscese valli italiane che precedono la pianura, fino al
mare.. nulla è mutato per quei luoghi….
Per poi incontrare gli spettri, sotto l’insegna del Pozzo.
QUALCHE MESE PRIMA….. La casa di Johann Oporinus è grande abbastanza
per contenerci tutti.
La comunità dei transfughi approdati in Svizzera conta una ventina di
persone, protestanti più o meno illustri, cani sciolti che hanno conosciuto le
migliori menti della Riforma: amici di Bucero, Capitone e Calvino, che proprio
a Basilea ha dato alle stampe la prima edizione della sua ‘Institutio
Christianae Religionis’.
Molti di questi letterati non concordano con i padri della Riforma
sulla costituzione di una nuova organizzazione ecclesiastica. La scelta di
Bucero a Strasburgo e di Calvino a Ginevra, quella di trasformare le capitali
della Riforma in città-chiese, non è condivisa da tutti.
Molti di quelli che sono fuggiti quaggiù si sono scontrati con
l’ostracismo dei loro stessi maestri, oggi indaffarati a ricostruire una nuova
chiesa che sappia rimpiazzare la vecchia: nuovi dottori che provvedono
all’insegnamento catechistico, nuovi diaconi, nuovi pastori e anziani che
vigilino sulla vita religiosa e morale dei fedeli.
Oporinus ci ha convocati per parlare a tutti quanti, non ha voluto dire
di cosa, ma penso si tratti delle voci che circolano sul fatto che il concilio
Ecumenico più volte annunciato dal Papa, questa volta si farà davvero, alla
fine dell’anno.
L’unica faccia nota è David Joris, fino a pochi mesi fa la guida
dell’anabattismo olandese, anche lui arrivato quaggiù, con pochi seguaci,
fuggendo dalla morsa dell’Inquisizione. Bocholt, agosto ‘ 36: il concilio degli
Anabattisti; Batenburg contro tutti, contro Philips e Horis, ricordo bene, LA
SPADA CONTRO LA PAROLA….
Vedo Pietro Perna scivolare verso una sedia, un paio di libri in mano
che adesso sfoglia annoiato, scuotendo la testa tra sé, come trovasse conferma
a una pessima aspettativa….
Mi siedo anch’io, un po’ in disparte….
Apprezzo l’attività del nostro amico stampatore: Paracelso, Serveto,
Socini, sono autori che possono portare guai, gente che Calvino è disposto a
sacrificare pur di assurgere a nuovo Lutero….
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