Precedenti capitoli:
A passo di gambero...
Prosegue in:
Nell'Alchimia della vita posti...(2)
Pittogrammi, figure nelle quali riteniamo di
riconoscere forma identificabili con oggetti reali o immaginari, animali uomini
o cose.
Psicodrammi, segni nei quali non si riconoscono e
non sembrano rappresentati né oggetti né simboli. Sono slanci, violente
scariche di energia, che potrebbero esprimere sensazioni quali vita o morte o
odio, o anche esclamazioni o auspici…
Il mercurio
era già noto in tempi antichi in Cina e India; fu anche rinvenuto in tombe dell’Antico
Egitto risalenti al 1500 a.C. In Cina, India e Tibet si riteneva che il
mercurio prolungasse la vita, curasse le fratture e aiutasse a conservare la
buona salute. Si narra che il primo imperatore della Cina, Qin Shi Huang Di,
sia impazzito e quindi morto per l’ingestione di pillole di mercurio che nelle intenzioni
avrebbero dovuto garantirgli vita eterna.
Gli antichi
greci e romani lo usavano negli unguenti e come cosmetico. Per gli alchimisti,
il mercurio era spesso visto come uno degli elementi primordiali che
costituiscono la materia; la parola indù per
l’alchimia è rasavātam che significa letteralmente
‘la via del mercurio’; si riteneva
che cambiando il tipo e tenore di zolfo, il mercurio poteva essere trasformato
in qualsiasi altro metallo, in special modo l’oro.
Il simbolo
chimico attuale del mercurio è Hg e deriva dalla parola hydrargyrum, latinizzazione del
termine greco `Υδραργυρος (hydrargyros), parola composta dai
termini corrispondenti ad ‘acqua’ e ‘argento’, per via del suo aspetto liquido
e metallico.
L’elemento
prese quindi il nome del dio romano Mercurio per via della sua scorrevolezza e
mobilità…
Habbiamo detto la Magia essere scienza, la
quale c’insegna chiamar in luce, e fuori dalle
tenebre, tutte le virtù sparse, e seminate da Dio per tutte le parti del
Mondo. Hai inteso ancora ciò, che queste
tenebre si siano: resta, che manifestiamo, e scopriamo le virtù, ch’entro di
quelle sono nascoste.
Tali virtù adunque altro non sono, che lo Spirito
dell’Anima del Mondo, il quale spargendosi, e diffondendosi per
tutte le cose a ciascuna da’ la
forma, la vita, l’essere, e la permanenza. Ma sappi, che quantunque egli a
tutte le cose si communichi e sia sparso
in tutte le parti del Mondo, nondimeno ei non si può in verun modo
cavare, ne’ da quei luoghi, ne’ meno da tutte le cose, che da lui ricevono
vita, e nelle quali si diffonde, e sparge.
E’ verissima quella volgata propositione,
cioè, che questo spirito si ritrova in tutte le cose, così ne gli huomini, come
nelle bestie; ne gli elementi, tanto della terra, quanto dell’acqua, dell’aria,
e del fuoco; ne i fiumi, nel mare, ne i
monti, ne i piani, nelle valli, ne i boschi, ne i prati, ne i deserti, ne i metalli, e nelle
piante; e anco ne i Cieli, e nelle Stelle: nondimeno tutto questo, dal mondo
sinistramente inteso, ha fatto cadere infiniti in infiniti errori.
Percioché
incontinente, che questa divina
virtù, con l’infondersi ne gl’individui di ciascuna spetie, a quelli ha data la
vita, l’essere, la forma, e la permanenza; in quel medesimo istante perde la
natura sua universale; e co’l
rinchiudersi ne gl’informati individui, fatta particolare, solo si
ritiene la forza, e la natura di
quell’herba, o di quell’animale, overo di quel metallo, o di qual si voglia
altra cosa da lei informata.
Onde vanamente, e inutilmente fuori del Centro
nel Centro contenuto ella vien ricercata. Questo Centro
è il già detto Antro di Mercurio;
e lo spirito altro non è che ‘l Dono entro
di lui riposto; E è finalmente lo stesso Mercurio
figliolo di Maia, intesa nell’antica Theologia
per la Terra istessa...
Queste mercuriali, e celesti virtù furono da
Orfeo, Pitagora, e Democrito, dette Dei empienti l’Universo; da Zoroaste,
Sinesio, Plotino, divini allettamenti, e da Agostin santo accolte seminarie
ragioni per tutti gli elementi sparse. Questo Mercurio ne gli Huomini è,
secondo i Platonici, quel vehicolo ethereo, o carro celeste, overo interna
spoglia, che l’anima nel corpo discendendo, e per le sfere celesti passando,
si prende; per lo cui mezo come di
proprio, e spiritual corpo materiale, e corruttibile si congiunge: ne gli altri
animali è il loro proprio spirito vitale: nel genere vegetale è la virtù di
calore vivifico: e finalmente nel minerale è il solfo, e l’argento vivo, cioè
il caldo, e l’humido, prossimi principij
de’ metalli minerali, e finalmente di tutte le cose, che dalle viscere
della terra nascono.
Et quantunque questi tre corpi, cioè
l’animale, il vegetale, e ‘l minerale, siano di diversa forma composti, sono
nondimeno dal sopradetto solo Spirito, e
unico Mercurio prodotti.
(C. della Riviera, Il mondo Magico De Gli
Heroi 1605)
…I mass-media confondono l’immagine della
scienza con quella della tecnologia e trasmettono questa confusione ai loro
utenti che ritengono scientifico tutto ciò che è tecnologico, in effetti
ignorando quale sia la dimensione propria della scienza, di quella – dico – di
cui la tecnologia.....
Nessun commento:
Posta un commento