Precedente capitolo:
Il ruolo dell'Intellettuale (2/1)
Prosegue in:
Il ruolo dell'Intellettuale (4) (5) (6)
Ragion per cui una evoluzione confacente con l’essere ed appartenere al
mondo, nella povertà e ricchezza che l’uomo e la Natura posseggono nei loro
ruoli immutati e connessi con la sua graduale Evoluzione, e come dicevo
all’inizio della presente, è indispensabile una attenta osservazione al
micro-scopio di questo ‘corpo, o singolo elemento, nella totalità
dell’indispensabile funzione organica del ‘corpo malato’; ed osservare il contesto dove è
inserito con tutte le sue funzioni vitali che svolge, dalle più inutili alle
più utili: tutti quei fattori da te rilevati (prima il tuo ruolo era ed è identificabile
con la figura del ‘Teologo/Sciamano’
poi del ‘Filosofo’ scritti come ben sai nel ‘Libro Rosso’ di questa venuta)
possano essere esaminati nel contesto di un corpo più vasto, dove, tutte le
funzioni hanno conseguito la maggiore specificità richiesta grazie ad una lenta
e graduale Evoluzione e conseguente perfezione (nella loro operatività), un po’
come quel primo anfibio da cui discendiamo: lentamente con lo scopo di
raggiungere e mantenere la luce e la vita ha mutato e perfezionato per
adattamento taluni organi predisposti per la sua sopravvivenza.
Sicuramente tale intento rivolto
verso la vita rimane il medesimo.
E’ indispensabile questa opera di medicina generale, in un contesto
dove la psicologia svolge un ruolo determinante ed efficace, che, come già
detto, può e deve superare le singole funzioni accademiche più o meno
specifiche al microscopio del ‘corpo (e mente)
malato’, per elevarsi non più e solo all’umano ma perseguire un intento
‘divino’ che coinvolge il corpo e soprattutto l’anima. Un tempo (giammai
superato), gli eretici o i dissidenti, vengono colpiti all’anima per
raggiungere quegli obiettivi contrari ad un ortodosso e monolitico intento.
Divina è la vita, divina la Natura, divino il pensiero o l’idea o
l’opera di ogni singolo essere pensante e non, con la sua povertà o ricchezza
di mondo, per essere violata o torturata al calvario della vita. Divino ogni
singolo essere vivente. Chi viola deliberatamente questa verità immutabile, è
il primo malato della Storia, ed incarna quel male avverso alla vita ed alla
verità. E’ quel male che supera la definizione del ‘male’ gnostico descritto
dagli Eretici per elevarsi nelle sue singole funzioni, ad un elemento malato,
un cancro che divora e seppellisce, non solo con un singolo aspetto, derivato
dai tanti (Stress), ma in ogni aspetto sociale che attacca un corpo sano.
Sacra è la vita di ogni essere, dicono talune filosofie e teologie, per
essere violata in maniera indiscriminata, per essere offesa o solo modificata
dalle originarie condizioni di vita, nella graduale Evoluzione che l’organismo
con l’anima che lo presiede debba o possa essere sollecitato in modo non
confacente con le naturali sue predisposizioni. La Natura grazie alla costante
e immutevole opera dell’uomo conosce sia gli aspetti positivi di interventi
graduali atti alla prevenzione e conseguimento della sua sopravvivenza (nel
contesto del suo ‘organismo’), sia, tutti quegli interventi manifestazione di
quella violenza che è propria dell’uomo, quale essere non ‘Povero di
mondo’, ma al contrario, ‘Ricco di
mondo’, il quale disconosce, però la fonte della sua grande ricchezza.
Le conseguenze, come quello ‘Stress’ da te studiato e monitorato sono
gravi non solo per il cervello, quindi, ma l’intero organismo dove questo opera
e presiede tutte le funzioni del corpo. I Tempi dove questa opera si snoda
entro un Pensiero Divino o una Spirale Equiangolare (priva accidentalmente o
solo casualmente della Divina Idea) matematicamente proiettata su ogni singola
opera dell’uomo si svolge entro le ‘parentesi’ o ‘curvatura’ Spazio/Temporali
del Tempo; Tempo che svolge ruolo determinante per tutti quegli assestamenti e
graduali Evoluzioni in cui la Natura opera sempre al meglio per un lento
contesto scritto entro il ‘numero’ dell’Evoluzione (nel limite che sottintende
il termine … vedi Godel), e come direbbe Bergson, forzare quei Tempi, significa
lo Stress innaturale da te studiato al Microscopio della tua disciplina.
Ma anche, costretti dal Limite stesso che il Tempo svolge nel contesto
della sua Opera incessante, in quanto, impossibilitati alla reale definizione
comprensione e ‘contenimento’ delle e
nelle Dimensioni in esso percepite (quindi pur gli sforzi e i traguardi nella
costante ‘povertà di mondo’ con tutte le conseguenti frustrazioni che ne
conseguono); e nell’Eterno dubbio che la materia, che in esso opera conta e
svolge nella irreversibilità accertata; in altre dimensioni a noi sconosciute,
conosca una Reversibilità fuori dalla parentesi detta e qui enunciata,
caratteristica dell’Anima umana, ed anche trascritta nei suoi Geni.
In poche parole, fuori da quella parentesi, e dal Dio creata ed
annunciata, vi è un Primo Dio Straniero che opera contrario alla Materia
(l’Intelletto), e Primo ad essa, trovare i motivi a cui la nostra Anima o
psiche è la disciplina da te come altri perseguita (giammai perseguita), non è
solo opera Biochimica, ma anche Divina appartenente ad una Filosofia
antica. Certo quanto da me enunciato
potrà apparire utopistico, soprattutto detto in una realtà come quello odierna,
ma per prevenire il farmaco, sia esso alcolico, vegetale/oppiaceo o
artificiale, occorre una efficace opera di prevenzione che possa raggiungere
con la semplicità di una Preghiera contro il Male che avanza, non una litania,
io ad esempio ho provato con la Rima e la Poesia…, ecco credo che questo sia
molto utile al linguaggio primordiale dell’Uomo. Non un farmaco, neppure oppio, ma una sana
terapia come la semplicità di una poesia nella Rima della Vita…
Ed a questo punto non introduco, entro questa ‘parentesi’ una Rima, ma
nello svolgersi del Tempo ripetuto e ciclico riflesso nell’Universo Gnostico,
propongo una importante definizione, un rintocco del comune Tempo condiviso: te
proiettato nell’Ortodossia della vita, io invece confinato nell’Eretica Verità
dell’Eterodossia, e quali uomini di cultura, anche perché per quello che mi
riguarda adopero tutte le ragioni della cultura, giammai della violenza,
traccio e scandisco il rintocco geologico (le fondamenta) di questa vasta terra
nella stratigrafia in cui ha maturato il suo ‘dire’ e talvolta, come detto,
anche il suo eterno apostrofare contro ogni Eresia. Lo svolgersi del Tempo,
perché la nostra comune cultura così come conservata, tradotta e studiata, e
così come arrivata e maturata fino a noi, è frutto di quei laboratori del
sapere nati (anche) nel Medio-Evo, di cui non solo, gli aspetti di intollerante
memoria, vanno rilevati, ma anche, il grande potere mediatico che si protrasse
fino alla Storia Moderna, e di cui, volente e nolente, ne furono i ‘curatori’
(più o meno fedeli) di una Memoria che andava conservata salvaguardata studiata
ed approfondita (da ogni parte dove questa manifesta e manifestava le ragioni
di quella Evoluzione detta…).
Nessun commento:
Posta un commento