CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

mercoledì 11 febbraio 2015

IL RUOLO DELL'INTELLETTUALE (3)



















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Ragion per cui una evoluzione confacente con l’essere ed appartenere al mondo, nella povertà e ricchezza che l’uomo e la Natura posseggono nei loro ruoli immutati e connessi con la sua graduale Evoluzione, e come dicevo all’inizio della presente, è indispensabile una attenta osservazione al micro-scopio di questo ‘corpo, o singolo elemento, nella totalità dell’indispensabile funzione organica del ‘corpo  malato’; ed osservare il contesto dove è inserito con tutte le sue funzioni vitali che svolge, dalle più inutili alle più utili: tutti quei fattori da te rilevati (prima il tuo ruolo era ed è identificabile con la figura del    ‘Teologo/Sciamano’ poi del ‘Filosofo’ scritti come ben sai nel ‘Libro Rosso’ di questa venuta) possano essere esaminati nel contesto di un corpo più vasto, dove, tutte le funzioni hanno conseguito la maggiore specificità richiesta grazie ad una lenta e graduale Evoluzione e conseguente perfezione (nella loro operatività), un po’ come quel primo anfibio da cui discendiamo: lentamente con lo scopo di raggiungere e mantenere la luce e la vita ha mutato e perfezionato per adattamento taluni organi predisposti per la sua sopravvivenza.
Sicuramente tale intento rivolto verso la vita rimane il medesimo.




E’ indispensabile questa opera di medicina generale, in un contesto dove la psicologia svolge un ruolo determinante ed efficace, che, come già detto, può e deve superare le singole funzioni accademiche più o meno specifiche al microscopio del ‘corpo (e mente)  malato’, per elevarsi non più e solo all’umano ma perseguire un intento ‘divino’ che coinvolge il corpo e soprattutto l’anima. Un tempo (giammai superato), gli eretici o i dissidenti, vengono colpiti all’anima per raggiungere quegli obiettivi contrari ad un ortodosso e monolitico intento.
Divina è la vita, divina la Natura, divino il pensiero o l’idea o l’opera di ogni singolo essere pensante e non, con la sua povertà o ricchezza di mondo, per essere violata o torturata al calvario della vita. Divino ogni singolo essere vivente. Chi viola deliberatamente questa verità immutabile, è il primo malato della Storia, ed incarna quel male avverso alla vita ed alla verità. E’ quel male che supera la definizione del ‘male’ gnostico descritto dagli Eretici per elevarsi nelle sue singole funzioni, ad un elemento malato, un cancro che divora e seppellisce, non solo con un singolo aspetto, derivato dai tanti (Stress), ma in ogni aspetto sociale che attacca un corpo sano.




Sacra è la vita di ogni essere, dicono talune filosofie e teologie, per essere violata in maniera indiscriminata, per essere offesa o solo modificata dalle originarie condizioni di vita, nella graduale Evoluzione che l’organismo con l’anima che lo presiede debba o possa essere sollecitato in modo non confacente con le naturali sue predisposizioni. La Natura grazie alla costante e immutevole opera dell’uomo conosce sia gli aspetti positivi di interventi graduali atti alla prevenzione e conseguimento della sua sopravvivenza (nel contesto del suo ‘organismo’), sia, tutti quegli interventi manifestazione di quella violenza che è propria dell’uomo, quale essere non ‘Povero di mondo’,  ma al contrario, ‘Ricco di mondo’, il quale disconosce, però la fonte della sua grande ricchezza.
Le conseguenze, come quello ‘Stress’ da te studiato e monitorato sono gravi non solo per il cervello, quindi, ma l’intero organismo dove questo opera e presiede tutte le funzioni del corpo. I Tempi dove questa opera si snoda entro un Pensiero Divino o una Spirale Equiangolare (priva accidentalmente o solo casualmente della Divina Idea) matematicamente proiettata su ogni singola opera dell’uomo si svolge entro le ‘parentesi’ o ‘curvatura’ Spazio/Temporali del Tempo; Tempo che svolge ruolo determinante per tutti quegli assestamenti e graduali Evoluzioni in cui la Natura opera sempre al meglio per un lento contesto scritto entro il ‘numero’ dell’Evoluzione (nel limite che sottintende il termine … vedi Godel), e come direbbe Bergson, forzare quei Tempi, significa lo Stress innaturale da te studiato al Microscopio della tua disciplina. 




Ma anche, costretti dal Limite stesso che il Tempo svolge nel contesto della sua Opera incessante, in quanto, impossibilitati alla reale definizione comprensione e ‘contenimento’  delle e nelle Dimensioni in esso percepite (quindi pur gli sforzi e i traguardi nella costante ‘povertà di mondo’ con tutte le conseguenti frustrazioni che ne conseguono); e nell’Eterno dubbio che la materia, che in esso opera conta e svolge nella irreversibilità accertata; in altre dimensioni a noi sconosciute, conosca una Reversibilità fuori dalla parentesi detta e qui enunciata, caratteristica dell’Anima umana, ed anche trascritta nei suoi Geni.
In poche parole, fuori da quella parentesi, e dal Dio creata ed annunciata, vi è un Primo Dio Straniero che opera contrario alla Materia (l’Intelletto), e Primo ad essa, trovare i motivi a cui la nostra Anima o psiche è la disciplina da te come altri perseguita (giammai perseguita), non è solo opera Biochimica, ma anche Divina appartenente ad una Filosofia antica.  Certo quanto da me enunciato potrà apparire utopistico, soprattutto detto in una realtà come quello odierna, ma per prevenire il farmaco, sia esso alcolico, vegetale/oppiaceo o artificiale, occorre una efficace opera di prevenzione che possa raggiungere con la semplicità di una Preghiera contro il Male che avanza, non una litania, io ad esempio ho provato con la Rima e la Poesia…, ecco credo che questo sia molto utile al linguaggio primordiale dell’Uomo.  Non un farmaco, neppure oppio, ma una sana terapia come la semplicità di una poesia nella Rima della Vita…




Ed a questo punto non introduco, entro questa ‘parentesi’ una Rima, ma nello svolgersi del Tempo ripetuto e ciclico riflesso nell’Universo Gnostico, propongo una importante definizione, un rintocco del comune Tempo condiviso: te proiettato nell’Ortodossia della vita, io invece confinato nell’Eretica Verità dell’Eterodossia, e quali uomini di cultura, anche perché per quello che mi riguarda adopero tutte le ragioni della cultura, giammai della violenza, traccio e scandisco il rintocco geologico (le fondamenta) di questa vasta terra nella stratigrafia in cui ha maturato il suo ‘dire’ e talvolta, come detto, anche il suo eterno apostrofare contro ogni Eresia. Lo svolgersi del Tempo, perché la nostra comune cultura così come conservata, tradotta e studiata, e così come arrivata e maturata fino a noi, è frutto di quei laboratori del sapere nati (anche) nel Medio-Evo, di cui non solo, gli aspetti di intollerante memoria, vanno rilevati, ma anche, il grande potere mediatico che si protrasse fino alla Storia Moderna, e di cui, volente e nolente, ne furono i ‘curatori’ (più o meno fedeli) di una Memoria che andava conservata salvaguardata studiata ed approfondita (da ogni parte dove questa manifesta e manifestava le ragioni di quella Evoluzione detta…).

















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