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Il Tempo e la Memoria (13)
A questo punto per amor della Storia, ritorniamo al suo Tempo che ne
sancisce la Memoria in onor della Verità giammai accertata, e talvolta o molto
spesso cancellata, per amor di una diversa Storia che i Vincitori custodiscono
nella falsa Memoria. Per amor di quella, rendo omaggio ai vinti, perché se
fosse celebrata la loro gloria, forse avremmo un diverso Tempo cui rendere
Memoria (attenzione! non si faccia confusione con il dittatore cialtrone che se
pur vinto ha costruito la Storia, io qui narro di quei perdenti che furono
Eretici nella verità cancellata dall’AntiCristo di ugual Storia, dittatore
della nostra comune Memoria!).
Ed introduco nel vasto dibattito della stratigrafia geologica del
‘Patrio suolo Italico’ delle stratificazioni culturali che non possono e
debbono essere dimenticate, dico questo, perché mentre mi accingevo
all’introduzione del precedente Post, ho dovuto subire…, ripeto, mentre scrivo
e scrivevo ho dovuto udire mio malgrado, le peggiori calunnie delle quali la nostra comune Memoria non ne è
immune. Certamente in maniera ossequiosa e distinta li vediamo celebrare
martiri e fosse comuni, li vediamo mentre si indignano di fronte allo scempio
del diritto violato, della Guerra inutile e di altri contesti che costruiscono
tutti quegli umori mafiosi che tanto (in pubblico non in privato..) sdegno suscitano
nel loro ‘mare primordiale’.
La verità accertata in questa prima trincea, circa questi nobili
Signori, politici del Reame o meglio del pubblico Letame, è ben diversa. La verità
accertata circa codesti nobili burattini marionette e grandi uomini di corte è
ben diversa, e opposta da quanto loro predicato in Chiesa, in Parlamento o in
altro pubblico luogo dove raccolgono ricca semenza: ricchezza di un popolo che
in loro crede e spera. Mentre il popolo umiliano e tradiscono vendono e
barattano e poi con gentil inchino si apprestano a deriderlo, così come è
sempre stato nell’Araldo del loro banco scrigno di potere, fra un sorriso ed
una risata di tutto piacere (scusate lo squillo, dice il deputato al vicino, è
il ‘don’ con il bastone che ci invita a capo chino a maggiore concretezza
affinché il profugo il clandestino possano aver parola e decoro nella nostra
cooperativa di lavoro, ed a noi, rimprovera il ‘don’ affannato, non rimane che
il pomodoro al duro campo di raccolta, poca cosa nella torta ordinata: le Due
Sicilie implorano un po’ di lavoro al mezzogiorno del loro appetito per non
essere dimenticati nell’antico martirio…).
Che ci sia concessa la Rima o la vignetta satirica per questi Ortodossi
dall’unica Poesia, ci sia concesso il dissenso così come fu fatta l’Italia di
quel lontano Risorgimento, ed appunto mentre come allora riportavo Rime e
Poesie, si badi bene Rime e Poesie, non certo capitali sotto al letto o peggio
all’Estero, quelli sono conti segreti e celati, di cui il popolo giammai
conosce la Rima, perché condotto per altra via, da codesti criminali della
pubblica parola… Dicevo, l’intolleranza umana culturale e sociale, che si
vorrebbe contraddistinguere per i notevoli meriti conseguiti, ‘abbaiava’
‘latrava’ a viva voce motivi a me ignari, per relegare la Poesia entro
l’umiliazione della persecuzione, per relegare il dissenso e l’Eresia entro la
scura cella della bugia, della calunnia, così cara al potere che nello stesso
momento celebrava e celebra i suoi riti al ritmo di una canzoncina che fa rima
con balera oppure discoteca, forse perché proprio lì celebra ed edifica la sua
lugubre messa: quel nero boia (o D.J. della moderna parola) che in onor di
ugual fondamentalismo taglia e scotenna ogni dissenso Eretico della stessa
memoria!
Siamo seri, non offendiamo questi nobili signori che urlano imprecano
minacciano e calunniano, il giorno dopo ci parlano delle loro gesta: un inchino
alla falsa Storia, quindi impariamo da codesti maestri e cerchiamo di adoperare
il loro nobile linguaggio arguto, con il quale convincono ogni asino muto, del
nobile risultato ottenuto: quindi, quali umiliati rispondiamo, quali
perseguitati ci difendiamo, quali derubati, denunciamo l’infame bottino con il
quale si sono per sempre arricchiti grazie anche all’onesta complicità di
quell’infame inquisitore che fece grande la sua Chiesa, denunciando e derubando
con la complicità di onesti e ben voluti delatori poveri Cristi rivenduti per
pericolosi Eretici attentatori…
La persecuzione e la tortura sono mali con cui l’ignoranza privilegia
la via maestra dell’intolleranza, come quel fondamentalismo religioso che sta
ed ha caratterizzato il passato quanto l’attuale presente (un Continente unico,
un Uno cui contrapporre il Due in cui la Terra si è evoluta alla deriva di una
Ortodossia parente prossima del piatto mare Creazionista), per cui forte della
geologia del nostro comune passato ed immune dalla costante intimidazione ove
costruire falsi altari, ho tratto beneficio da tanta cieca violenza che
l’intolleranza ed il razzismo mi hanno vomitato nell’ubriacatura collettiva che
costruisce ogni falsa Storia passata quanto attuale (mascherate nel carnevale
del progresso e della democrazia, ogni dittatore è ben voluto dal popolo che lo
elegge e gloria…); li ringrazio pubblicamente attraverso questo blog
(continuamente minacciato) per le parole di offesa e calunnia, per le parole
che offrono e dispensano per ogni autore e uomo di cultura nel vasto bosco
della Memoria di cui io sono un umile giardiniere della Storia collettiva. Li
ringrazio per il loro fuoco di antica memoria: tutti complimenti, non esclusa
una particolare forma di intimidazione più parente della tortura del libero
arbitrio che soggetti ubicati in prossimità del mio domicilio.....
esercitano costantemente, certi di poter aver ragione ed influenzare di conseguenza quella Verità, come dicevo all’inizio della presente, quella Verità di cui si fanno curatori per il conseguimento del potere di altri soggetti a cui devono la loro nobile fortuna, sudditi di un padrone ignobile che come in passato esercita il suo indiscusso dominio. Ragion per cui protetti e ben arroccati nella loro torre regolano i loro principi: calunniare, disturbare, torturare con l’ausilio delle più moderne discipline accompagnate dalla rivolta popolare che cieca nel suo istinto così motivato (ed istigato, mi scusi signor trafficante in codesto letame della parola anche da lei vomitata la sua economia è ben fatta…) costruisce il moderno ‘colpo di stato’, affinché il risultato conseguito sia più vicino al piatto mare che alla sfericità della terra donde tutto per il vero proviene. Quindi dicevo: taglieggiare, danneggiare derubare, torturare, affinché il soggetto non abbia idee confacenti con il Genio ma sia amico stretto quasi intimo con la Paura con la quale ogni regime lavora…e si gloria con il sonno con la quale la falsa ragione lavora; e poi vederli come parlano e si muovono, dopo la tortura così ben concepita, dopo il quadro così ben realizzato, si muovono e volteggiano nel teatro nel palcoscenico del loro… povero delirio così ben vestito ed addobbato, che eleganza, che intenti che …Ingegni! Così l’economia della loro falsa via è costruita, scusate preferisco la nobile lingua del mio fedele amico cane, preferisco la muta parola del faggio che mi raccontò una Storia troppo antica per essere da loro capita!
esercitano costantemente, certi di poter aver ragione ed influenzare di conseguenza quella Verità, come dicevo all’inizio della presente, quella Verità di cui si fanno curatori per il conseguimento del potere di altri soggetti a cui devono la loro nobile fortuna, sudditi di un padrone ignobile che come in passato esercita il suo indiscusso dominio. Ragion per cui protetti e ben arroccati nella loro torre regolano i loro principi: calunniare, disturbare, torturare con l’ausilio delle più moderne discipline accompagnate dalla rivolta popolare che cieca nel suo istinto così motivato (ed istigato, mi scusi signor trafficante in codesto letame della parola anche da lei vomitata la sua economia è ben fatta…) costruisce il moderno ‘colpo di stato’, affinché il risultato conseguito sia più vicino al piatto mare che alla sfericità della terra donde tutto per il vero proviene. Quindi dicevo: taglieggiare, danneggiare derubare, torturare, affinché il soggetto non abbia idee confacenti con il Genio ma sia amico stretto quasi intimo con la Paura con la quale ogni regime lavora…e si gloria con il sonno con la quale la falsa ragione lavora; e poi vederli come parlano e si muovono, dopo la tortura così ben concepita, dopo il quadro così ben realizzato, si muovono e volteggiano nel teatro nel palcoscenico del loro… povero delirio così ben vestito ed addobbato, che eleganza, che intenti che …Ingegni! Così l’economia della loro falsa via è costruita, scusate preferisco la nobile lingua del mio fedele amico cane, preferisco la muta parola del faggio che mi raccontò una Storia troppo antica per essere da loro capita!
Quindi qui ripeto e giammai maledico…, e li ringrazio, perché il loro
ruolo è fondamentale per i costumi (come sono belli così ben vestiti, che moda,
che parola…) immutati che una certa società ha conseguito e consegue
nell’intolleranza verso quella Eresia pur mantenendo nell’apparenza (essere ed
apparire… e giammai morire, motto e araldo di gloria, contro ogni idealista
della Memoria): un volto gravido di Giustizia, un volto severo di duro Impegno,
con la quale si è contraddistinta ogni Ortodossia contro quella Eresia…, che
maledetta, un sabato sera scriveva la Storia in Rima fuori dalla discoteca del
loro grave e difficile notte di bianca memoria. Ortodossia che ha mantenuto
integri, nella geologia detta, i suoi privilegi di casta (che la penna del
potere non me voglia, che la fotografa di cui la fama è gloria di luce non mi
odi: la casta l'ha ben servita e riverita, pennivendoli e scatole di scatti di
memoria, imparate il quadro della vera Storia…): ingiustizie, falsità,
privilegi, calunnie, nelle forme più meschine che il Potere ha conosciuto e
conosce e con le quali si riconosce e su cui si specchia (e si pavoneggia:
quanto sono bello, quanto sono intelligente, quanto ho lavorato con la nuova
tortura di stato: ecco, batto un colpo, così il poveretto stramazza al suolo,
poi al bar me la rido e brindo al mio ingegno, poi torno dopo una notte bianca
di lavoro e me lo lavoro: lo minaccio e taglieggio tanto è un povero Idiota io
invece sono un Nobile Signore della Storia…) per i principi monolitici fini al
potere medesimo (la Terra è piatta non la vedete, anche se talvolta si imbianca
ammiratela piatta come la fortuna di un Dio che così l’ha creata a nostro
beneficio…).
Riporto questa breve introduzione, perché potrebbe sembrare cosa
assurda se non addirittura fantascientifica che la tortura (e l’intolleranza
vadano ancora a braccetto in questo nobile secolo che avanza in questa nuova
creanza) abbia ancora giovane parola, che il delatore così come lo abbiamo
conosciuto nel nostro passato antico, abbia ancora argomento al tribunale della
Storia e possa fare la fortuna dell’ortodossa politica concime di vita.
Purtroppo ciò è più che vero, perché mentre scrivo e scrivevo Rime e
Poesie, si badi bene, Rime e Poesie, in un sabato notte, minorenni con certo
più ingegno del mio, studenti con certo maggior impegno, conduttori di locali
con certa più connessione e vista, mordevano il tamburo della calunnia e
tortura, figli di quel bullismo che privilegia taluni nobil signori del tempo
antico. Figli di quella manovalanza della futura panza dell’eterno mafioso
parente ed amico stretto di quello scambio maledetto: patto segreto al
convento, patto segreto all’urna del potere, patto segreto per lo scettro e la
corona, che sia papa o re, poco importa per il povero Cristo che lavora, per il
povero Eretico crocefisso, tanto dopo sono pronti al rogo con un inchino, con
sdegno e deciso… impegno che giammai abbia ad accadere nel loro Impero tanto
scempio….!
A codesti nobili e ricchi signori ricordiamo che i valori ritenuti
‘comuni’ nella formazione economica e sociale di uno Stato Ortodosso e
globalizzato si possono raggiungere solo con il sistematico ‘genocidio’
culturale della Memoria, atto a privilegiare una corrente ‘unica’ di pensiero
con la quale conseguire gli obiettivi prefissati, che annullano di conseguenza,
l’individuo rispetto agli interessi ed alle successive finalità dello Stato;
Stato inteso non come individuo sociale, ma come somma di valori economici che
annullano ogni personalità ed individualità, e da cui si origina quel male
antico di cui accennavamo e in cui torneremo a disquisire: depressione (cerca
di aver pazienza fratello David non farti venire quella depressione antica, la.....
(Prosegue....)
(Prosegue....)
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