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Il ruolo dell'Intellettuale (9)
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Il ruolo dell'Itelletuale: il Divino Intelletto (11)
E’ certo che in quell’epoca l’orgoglioso compiacimento dei Greci per la
ragione umana raggiunse la sua più aperta espressione. Dobbiamo abbandonare,
diceva Aristotele, l’antica norma di vita che consigliava l’umiltà e ordinava
all’uomo di pensare in termini mortali, perché l’uomo ha in sé una cosa Divina,
l’Intelletto, e nella misura in cui sa vivere mantenendosi a quel livello di
esperienza, può vivere come se non fosse mortale….
…. Per dare credibilità alla loro rappresentazione, Zenone e Crisippo
risalirono di proposito oltre Aristotele e oltre Platone, fino all’ingenuo
Intellettualismo del V secolo; il conseguimento della perfezione morale,
dicevano, non dipende né dalle doti naturali né dall’assuefazione, dipende
invece unicamente dall’esercizio della Ragione.
A questa psicologia e a questa etica razionaliste, corrispondeva una
religione razionalizzata, per il Filosofo, la parte essenziale della religione
non stava più negli atti del culto, ma nella contemplazione silenziosa del Divino
e nella Coscienza dell’affinità fra il Divino e l’uomo.
(Nell’Evoluzione di questo pensiero, nell’Atto di Sophia di voler
perseguire tali intenti e finalità, la Filosofia, evoluta dal lontano Oriente,
ha perseguito ugual intento, motivando un percorso ben definito all’interno del
Cristianesimo, il mito si è Evoluto entro questa Spirale, per poi di nuovo,
dopo il grande ed unico esercizio della Ragione, tornare al punto in cui il Neo e Medioplatonismo lo pone (a ragione a o torto), pur per taluni un regresso, in
realtà una nitida ed efficace, per quanto unica trasposizione della ricerca
della medesima Verità, di cui la cronologia storica attesta la volontà
perseguita protratta e continuata nei secoli. La subordinazione o il rifiuto o
il superamento dell’Etica cristiana con le sue componenti giudaiche, attesta e
certifica una continuità Storica in cui la Ragione e, l’Intelletto con il
Divino che lo compone, perseguono ugual finalità, non, a mio avviso nella
caduta di Sophia, ma nella sua coerente manifestazione e volontà di obiettivi
ed intenti motivati fin dall’origine dei Tempi. Lo Gnosticismo ne è un più che
valido esempio. Dove non solo l’intelletto si evolve in un nuovo e più profondo
mito, che tende a rifiutare la teoria del capro espiatorio, ma anche, fondare
le basi su cui la moderna psicologia costruirà i suoi simboli.
Il ruolo del giudaismo nei confronti del Cristianesimo con le sue
visioni e rappresentazioni, può essere trasposto in una tragedia teatrale dove
la figura del capro espiatorio, condizione necessaria e sufficiente
nell’evoluzione di una società fin dai tempi più remoti, a detta di taluni, ma
anche eterno limite per il perseguimento della Verità e della Ragione,
manifesta i suoi limiti ed intenti nell’Irrazionale di cui i Greci hanno rappresentato
con ugual miti ed intenti, una definizione Intellettuale con le dovute
evoluzioni attraverso i secoli, definendo un preciso e parallelo percorso,
definendo un probabile percorso Eretico, e simmetrico a questo, una Ortodossia
ben manifesta e rappresentata fino all’Impero Bizantino.).
MACBETH Se tutto finisse, una volta fatto, sarebbe
bene farlo subito. Se l’assassinio potesse
intramagliare le conseguenze, e avere
successo con la sua fine –
che questo colpo fosse tutto
e la fine di tutto! Qui, soltanto
qui, su questa sponda e secca del Tempo,
salteremmo l’Eterno. Ma in questi casi
è qui che si è dannati – e non facciamo
che insegnar sangue, e il sangue appreso torna
a impestare l’artefice.
Questa giustizia equanime spinge le nostre labbra
a cercare veleni che abbiamo
sciolti nel calice.
Egli è qui tutelato due volte: primo,
perché gli sono parente e suddito,
due forti motivi contrari all’atto; poi
sono il suo ospite, e all’assassino dovrei
sbarrare la porta in faccia, e non
trarre il coltello io stesso. Inoltre,
questo Duncan è stato un re talmente
mite, così immacolato nel suo alto
ufficio, che le sue virtù arringheranno
come angeli dalle voci di tromba, contro
la dannazione profonda del suo omicidio;
e la Pietà (accompagnata dalla futura Verità)
come un neonato nudo
che cavalca l’uragano…….
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