CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

giovedì 27 settembre 2018

LA SPERANZA NON MUORE MAI (18)











































Precedenti capitoli:

Sei Sicuro? (14  &  15)  &

Il Viaggio della speranza (16/7)

Prosegue in:

La Barca (19)  &  Uranio 235 (20)













La speranza non muore mai…

È un po’ come l’ambita preda forse la più coraggiosa  come un Lupo nella quale il cacciatore cacciato quanto il disperato allevatore della pecunia della propria ed altrui terra debbono fare i dovuti conti con chi, non solo padrone della Foresta ma dalla Natura raccomandato, tantè che mi racconta a fil di voce non vista, giacché  sempre Diavolo e strega braccata per ogni fiero popolo a qual si voglia altezza del proprio degrado ubicato, che nella caccia come il famoso pittore – suo amico – dipinse in quei Paesi giù da Basso (giacché lei più volte rinata essendo un’Anima Eretica che solo alla Natura e chi la incarna corrisponde fidato segreto infinito Amore, anche perché comandata da quel Creatore che ponendo giusto distinguo fra la preda e cacciatore – perseguitato e ottuso persecutore - pensa bene di custodirla in miglior e selvaggia compagnia - tacendo in onor di codesta Laude eretica anche quel Bambino riparato in medesima e ugual grotta…, una volta furono buoi ed asinelli ma oggi i tempi mutati e coloro che rimembrano tal evento pensano bene anche di sfamare ed esaudire l’immane antico appetito e non solo sul povero Bambino…) regna il vero degrado…




Infatti, come cercavo di tradurre dalla sua viva corsa non ancor fuga accompagnata all’intelligente sguardo non meno del fiuto, la caccia è di nuovo aperta anche per questo Autunno così pregato, anche se rinomata cacciatrice ma solo per sopravvivenza con cui accompagnai medesimo passo stanco quando millenni fa’ come lei braccato in cerca dei suoi amici i quali oramai rincorre per allenamento motivata da diletto e Genio - giacché in ogni bosco e pianura dimora il vero e superiore Spirito della Terra – deve di nuovo fuggire medesimi cacciatori appostati per l’inutile trofeo per ciò di cui Flora e Fauna ed ogni sala titolata araldo d’una falsa tutela in nome del Feudo di questo antico nuovo èvo non certo abbisogna.




E mi sembra di capire, almeno così traduco il lungo monologo del Lupo, che siano solo oggetto e diletto di ben altro scambio e favore le secolari mire astute, infatti i moderni strumenti d’offesa  - offesa alla vista quanto alla vigliaccheria che l’accompagna - incarnare un Pensiero perduto il quale per Secoli dal mare sino al cielo dalle branchie ai polmoni ha navigato e volato in assenza di gravità per ciò che distingue l’umano derivato… …Volare ed infine lento strisciare - e poi -  rettamente, almeno così ciarlano e dicono, camminare con quella pietra appuntita non ancora telefono-cellulare, con quella lancia non ancor fucile, e lei li accompagnava inconsapevole di insegnare a quei selvaggi i segreti del mestiere, lei che possiede più d’un inutile telefonino o proiettile preciso nel vero e segreto equilibrio conservato e poi confessato ad un diverso Santo e futuro protettore dell’intero Creato.




Mi ricorda del suo amico Jonathan e dei figli che questi ebbe, perirono nel lungo Viaggio di una grande traversata: ore secoli millenni ed ère su medesime invisibili taciute preghiere: bussole senza strumento alcuno solo un grande ed unico magnetico Pensiero con Madre Natura e la Terra che li guida, per poi sorvolare una falsa Parabola faro di un omuncolo da un polo all’altro transitato per il gusto della falsa conquista e il conseguente libero mercato che ne deriva uccidere con precisione antica, e non solo Jonathan junior, ma anche quei fratelli che emularono medesima utopistica traversata.




Io l’ascolto dall’alba fino alla sera e comprendo ragioni e motivi della sua preoccupazione, giacché non è solo lei che lamenta tanta ingiustizia, ed aggiunge che se solo potesse scriverebbe una intera Genesi delle ingiustizie subite da Madre Natura, le quali diverrebbero, in verità e per il vero, il trionfo dell’Eresia, perché il nostro Francesco ancor dimenticato fors’anche mai nato per questa altezza o bassezza che sia.




Mi dice anche che pur dimorare e divorare in nome del potere ogni cosa che vive e lavora per questo bosco farebbero i peggiori accordi dai tempi andati del bracconaggio quando ancora non ero approdato a fondare un oasi di Speranza e coraggio in Laude a Madre Natura e poi guardia-boschi rinato. Ed ora mi indica ancor meglio la Via in ciò che un Tempo passato era medesima caccia indicandomi la comune evoluzione con cui lo abbiamo nobilmente attraversato nell’eterno suo quanto mio affanno accompagnato dell’infamia per ciò che comporta l’Impero della pecunia, non è solo caccia antica ma un mercato di più ampia e falsa dottrina… 





 L’Italia è un paese tradizionalmente considerato molto severo nella legislazione sulle armi. In realtà, per quanto le regole siano più severe che negli Stati Uniti e in molti paesi anglosassoni, comprare e tenere in casa un’arma nel nostro paese non è affatto complicato e da qualche settimana è ancora più facile.

…Una settimana fa il governo guidato da Lega e Movimento 5 Stelle ha approvato una legge che con la scusa di adeguare l’Italia ad alcune normative europee, ha raddoppiato la possibilità di detenere armi “per uso sportivo”, una classificazione che comprende un gran numero di pistole e fucili che con lo sport non hanno molto a che fare.

Quante armi ci sono in Italia?

Quello sulle armi in Italia è un dibattito molto difficile da affrontare in maniera approfondita: le leggi che ne regolano il possesso sono confuse e continuano a cambiare, mentre i dati sulla diffusione di armi sono pochi e imprecisi. Un’idea chiara probabilmente non ce l’ha nessuno, probabilmente nemmeno il ministero dell’Interno che per legge deve tenere traccia di tutte le armi vendute legalmente nel paese (le denunce di possesso, infatti, sono fatte a livello di questura o addirittura di singola stazione dei carabinieri, e a quanto risulta non esiste alcun database che raccoglie tutte le segnalazioni).

Tutto quello che abbiamo sul possesso di armi in Italia sono una serie di stime.

La più recente è quella realizzata nel 2018 dallo Small Arms Survey, un centro di ricerca con sede a Ginevra, che parla di 8,6 milioni di armi registrate nel nostro paese (e sono escluse tutte le armi delle forze dell’ordine e dell’esercito). Altre stime forniscono risultati differenti che vanno dai 5 ai 12 milioni di armi. Queste cifre, se fossero confermate, metterebbero l’Italia tra i paesi sviluppati dove il numero di armi è più basso.

In Francia e Germania, ad esempio, ci sono circa tre armi ogni dieci persone, mentre in Italia, anche utilizzando le stime più ampie, si parla di meno di un’arma ogni cinque. Per fare un paragone, negli Stati Uniti ci sono più armi che persone.

Il numero di armi presenti in un paese non è comunque un buon indicatore per sapere quanti cittadini sono “armati”. Gli appassionati di armi, infatti, possiedono solitamente più di un’arma ciascuno, alcuni ne possiedono addirittura decine. Un dato più preciso quindi è il numero di licenze di possesso o porto d’armi. Come per il numero totale di armi, anche su questo dato nel nostro paese la situazione è oscura. Inspiegabilmente, il numero di permessi di porto e detenzione di armi non viene pubblicato in via ufficiale dal ministero dell’Interno, ma viene fornito in via privata alle riviste specializzate. Analizzando questi numeri viene fuori la cifra di circa 1,1 milioni di licenze e porti d’armi, un dato che comunque deve essere preso con cautela visto che è di fonte “ufficiosa”. L’agenzia di stampa AGI ha recentemente cercato di ottenere questi dati direttamente dal ministero, ma senza successo.

Analizzando i numeri forniti alle riviste specializzate, AGI ha inoltre rilevato diverse discrepanze sui numeri riportati per i vari anni. Come si fa a ottenere un’arma in Italia?

In generale, l’Italia è considerato un paese dove non è particolarmente complicato acquistare e possedere armi da fuoco (anche se è certamente più complicato che negli Stati Uniti e in diversi paesi anglosassoni). Per tenere un’arma in casa è sufficiente ottenere un ”nulla osta” all’acquisto e denunciare la presenza dell’arma nella propria abitazione alle forze di polizia. Tutto sulle armi in Italia Il nulla osta all’acquisto è un documento che si può richiedere anche online e per ottenerlo è sufficiente essere incensurati, avere un certificato medico che attesti la salute fisica e mentale e ottenere da una sezione del Tiro a segno nazionale un’abilitazione all’uso delle armi (che si può avere in poche ore, frequentando un corso molto semplice). Chi ha svolto il servizio militare o attività nelle forze di polizia negli ultimi dieci anni non ha bisogno di soddisfare quest’ultimo passaggio. Una volta rilasciato, il nulla osta permette l’acquisto di un piccolo arsenale: fino a tre armi comuni, dodici armi per uso sportivo (per via del recente decreto approvato dal governo) e un numero illimitato di fucili da caccia.






  ….Ed infatti leggo ancora da una diversa fonte: 

Regione Lombardia approva decreto su giornate integrative per la caccia. Anelli della Lega: ‘La Giunta Fontana prende a cuore le richieste dei cacciatori’.

Regione Lombardia proroga di due giornate settimanali, tra il primo ottobre ed il 29 novembre, il prelievo venatorio. ‘Si tratta di un forte segnale di attenzione nei confronti dei cacciatori che ogni anno garantiscono il controllo e l’equilibrio dell’ambiente, puliscono i boschi (??!!) con amore e passione (??!!) e tramandano una cultura che fa profondamente parte delle nostre radici’. Così il capogruppo del Carroccio al Pirellone Roberto Anelli commenta il decreto con cui Regione Lombardia istituisce giornate integrative settimanali per la caccia negli UTR di Bergamo, Brescia, Brianza, Insubria, Pavia e Val Padana-Mantova. ‘Esprimo grande soddisfazione e ringrazio l’assessore Fabio Rolfi – continua Anelli -, perché negli ultimi anni il settore venatorio era stato dimenticato da Regione Lombardia, mentre con la nuova Amministrazione a guida Fontana si dimostra una maggiore sensibilità nei confronti dei moltissimi appassionati e amanti della caccia’. ‘La scelta delle giornate integrative settimanali di caccia -, conclude il consigliere leghista -, sono anche frutto dei dati statistici sul prelievo forniti da Regione Lombardia e vanno in una direzione di buon senso per la tutela della popolazione faunistica’.




Per concludere, è non solo il caso della ‘cementificata’ Lombardia donde tal Feudo sconfina circa taluni e troppi interessi legati al potere ‘puntato’ al medesimo appostamento, ripetiamo quel che di certo sappiamo circa il difficile impegno della tutela della Natura il quale impegno non si può conciliare né delegare tantomeno coniugare ad un cacciatore quanto ad un costruttore senza scrupoli nel Diritto quanto nella Difesa, giacché l’impegno di un Parco con le severe e complesse regole che lo regolano e preservano - o dovrebbero - composto senza Riserva alcuna accompagnate, invece, da strani compromessi nella dovuta e corretta gestione non tanto del territorio ma di un intero patrimonio…

Con il difetto che da ciò deriva!

Ma l’Italia che urla e troppo spesso calunnia non sa certo che farsene di questa pecunia… Ed un cacciatore quanto un costruttore d’un improbabile futuro condiviso fanno molta più gola d’un corretto sano intelligente ed onesto insegnamento e non solo per ciò che concerne prevenzione tutela e diritto dell’intera Natura… nello Stato in cui questa dimora…
















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