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& il Filosofo nel Capitolo (4) (quasi completo...)
E non lasciare al
baratro i l residuo della
materia
E non lasciare
uscire la tua anima, affinché
essa non esca trattenendo qualche (male).
Non porre mente ai prodigiosi confini della
terra:
non infatti la
pianta della verità sulla terra
‘attecchisce’
[ . . . ] .
E non calcolare la misura del sole
ammassando tavole di misurazione:
per eterno comando
del padre egli si volge,
non a causa tua.
Lascia perdere il ronzio della Luna; essa
sempre si muove
per opera della necessità.
Il corteo degli
astri non è stato posto per te.
L' ampio remeggio delle ali degli uccelli del
cielo non è mai veritiero
[diverrà verità e
parola del tuo tempo]*,
*[quando dagli
stessi fenomeni dedurrai
il volere del padre
tuo
ricomporre tempo e
spazio perduto]
né le sezioni delle
viscere sacrificali:
tutto questo è gioco,
e fondamenti di una
frode che brama il denaro.
Fuggi queste cose,
se intendi schiudere
i l santo giardino della
pietà,
dove virtù, sapienza
e armonia si radunano.
Cerca anche il canale dell'anima da dove
in un certo ordine
sottoposta al corpo
<discese e come> al suo
rango
ancora la
innalzerai, congiungendo alla parola
sacra l’azione.
Non inclinare verso il basso, un abisso sotto la
terra si apre
che trascina lungo
la scala dai sette gradini
sotto la quale si
trova il trono della Necessità.
O uomo, artificio di una natura audace.
<Levatasi in
volo> l’anima dei mortali dentro
se stessa serrerà il dio
e senza conservare niente di mortale tutta
quanta <dal dio> è inebriata:
glorificati infatti
dell'armonia, sotto la quale
sta il corpo mortale.
Si rinserri l’abisso
immortale dell’anima: tutti
gli occhi completamente leva verso l’alto.
Non insozzare lo
pneuma e non fare profonda
la superficie [ . . . ].
Cerca il paradiso [ . .. ].
Il suo vaso
abiteranno le belve della terra.
[ ... ] tendendo l ' infuocato intelletto
a opera di pietà
salverai anche il labile corpo.
[ ... ] dai grembi
della terra balzano
cani della terra né veritiero
segno a un mortale mostrando.
tutte le cose il
Padre portò a perfezione e
affidò all’intelletto
secondo che voi
chiamate primo, intero genere
degli uomini.
L' intelletto
paterno disperse nelle anime
simboli.
Poiché l’anima che è
per potenza del Padre
fuoco splendente
immortale permane e
della vita è padrona
e trattiene la
pienezza di molti grembi
<del mondo>.
II Padre non incute
paura, ma infonde
persuasione
Esiste un certo
intelligibile che devi intuire
con il fiore dell’intelletto.
(Giuliano)
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