CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

mercoledì 8 dicembre 2021

IMMACOLATA (2)

 










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Simmetrie  (4)  &


11 DICEMBRE 2021   

 









Giornata Internazionale


della Montagna   (5)


& La Sibilla  (6)








Se rovesciamo la prospettiva appena accennata, e dalle 99 proposte (circa la tutela della Natura e non solo alpina come da precedente post) ne deduciamo e ricaviamo 66 riflesse in un proprio linguaggio metafisico, ci accorgiamo che la struttura muta senso e forma assumendo l’improprio aspetto nominato progresso (differente dall’atto evolutivo così come la Natura ammirata in perenne Crescita migliorare l’Opera); soprattutto se inserito in una più vasta equazione misurata come calcolata circa il nostro e altrui avvenire tradotto come evoluzione introdotta in un globale sistema evolutivo data dal fattore Tempo; sia questo interprete della Storia dedotta ad uso e consumo dall’uomo (circa l’‘immacolato’ credo, cioè ed ancor meglio, ad uso e consumo ‘umano’), come e simmetricamente, il più reale e concreto Tempo conferito dal fattore Fisico e Geologico (simmetrico all’Universo) da cui dedotta materia, all’ultimo Secondo dell’intero atto o Opera donde l'uomo (o umano).




Noterete anche voi che il 99 rovesciato diviene 66, assumendo una diversa rotazione nell’ambito di ugual Terra circa il frutto seminato raccolto e odiernamente coltivato tratto dall’Immacolata Natura.  

 

Dacché si possa dire la prospettiva muta forma e sostanza, ovvero il 66 prossimo alla duale bestialità della opposta trinità interpretata nel non lontano Medioevo del più noto 666, con cui si indicava apostrofava e deduceva il Diavolo.




Proseguendo  il nostro simmetrico cammino, sia storico che geologico non meno dell’evolutivo esposto alla geografia della mutata Terra attraversata come navigata, da quando piatta poi dedotta come rotonda, il 66 rappresenta una coordinata precisa, esposta al freddo e al gelo delle non lontane terre del Nord.

 

Seppure la distanza misurata rilevata da una filosofica metafisica concernente l’uomo, appare o sembra vasta, ciò che la Storia ne deduce in merito alle fiere genti accomunate dal presunto dotto sapere sembra appartenere ad un èvo antico più che ad un atto evolutivo inserito in un simmetrico e più vasto atto creativo confacente con la Natura.




Nel discusso merito circa la polarità raggiunta e conquistata, come interpretata e inserita nella metafora della simmetrica Storia evolutiva, in uso al Tempo dato e ugualmente evoluta - purtroppo - nel fattore socio-politico non del tutto raro, in cui il Polo conquistato e successivamente Legato, ha ragguagliato cinto e maturato, l’ambito trofeo sancito nella giostra dell’abominio, circa il simmetrico rovesciamento delle lontane 99 proposte (del 1975) alle 66, con l’aggiunta, in sede civica di un ulteriore 6, così da ottenere il già detto famigerato 666.

 

Con cui leggiamo e interpretiamo il vasto piano umano o panorama dato nonché osservato (in compagnia del Drago), inserito nel contesto o fattore socio-evolutivo trascorso e approdato al presente Tempo raccolto, nonché irrimediabilmente mutato, nel risultato celebrato (così come si èra soliti un èvo) dei fasti architettonici dati dai nuovi piani regolatori congiunti agli edilizi, disgiunti da ogni simmetrico fattore di ugual medesimo Tempo attraversato ma giammai conquistato.

 

Possiamo solo dire cementato, ovvero dall’età della pietra siamo trapassati all’età del cemento armato!




Facendo quindi il dovuto calcolo (di cotal trapasso e mai sia detto Passo), giacché per quanto si dica i concetti sommamente espressi e dedotti dal 1975 ad oggi, ovvero approdati all’odierno 2021, danno come risultante alchemica il magico numero di 46.

 

Ebbene rovesciamo simmetricamente tale risultante e otterremmo 64.

 

Il 1964 è la data del Sentiero maturato presso questa stessa Natura e da me più volte, immagino, percorso con ugual medesimo istinto accompagnato da ugual intento di sopravvivenza, giacché i Dèmoni della Terra difficili da rilevare, da chi, pur vedendo, cieco per sua limitata natura.




Ovvero circa 64 anni dopo la più nota Rivoluzione Industriale data dal progresso, differente dall’evoluzione con cui si contano i natali in cui la stessa precipitata per propria originaria colpa (certo che non fu’ solo per la mela del più noto peccato) in cui l’uomo inciampato come una bestia (seppure tradotto a volte o troppo spesso come un santo) nell’Apocalisse del celebrato Diavolo.   

 

Probabilmente il buon Dio deve avermi dato una missione del tutto speciale per conto dell’Immacolata sua Madre, o Cibele di simmetrica Filosofia, per esporla e cantarla, non solo in tono metafisico come dottrinale, alla violata purezza dedotta ed infranta dal numero della bestia (sporge da ogni edicola con la sua falsa grande Notizia). 




Per ogni Parabola si enumerano i canoni interpretativi, nonché economici-dottrinali, del più noto Ponzio detto il Pilato (il romano), congiunto in atto di servizievole sottomessa preghiera verso gli orizzonti del Tempio ammirato, così si apostrofa e coniuga la materia quando l’Immacolata e più antica dottrina viene violentata ogni dì, e non solo dal più glorioso e rimpianto 1975, dato dal calendario di Giuliano.

 

Qualcuno - a torto o ragione - sostiene che rispettando l’ortodosso, di ugual Tempo transitato contato e numerato, otteniamo (ugualmente) la costante - o variante -  sulfurea-gassosa di medesima opposta materia, mortificare ugual Immacolata Natura.

 

Sembra che non via sia (arbitraria) situazione di scelta come continuità logico interpretativa, né per la Fisica quanto per la precedente  immateriale metafisica dottrina da cui deriva, circa il principio dell’Anima transitata in nome e per conto dell’Immacolata violentata, seppur con sfarzosa energia celebrata (data dalla già dedotta formula in offerta 666), e quantunque dai magi illuminata come una cometa comprensiva del rincaro in bolletta per ogni grotta (ex Tempio greco) della Terra ivi transitata o meglio incamminata.




Per il bene dell’umanità intera si pensa all’antico rimedio di sottrarla al karma dell’esistenza, abdicando alla più nota Parabola la strage dei congiunti Innocenti, così da non ottemperare agli sgravi fiscali di ogni Profeta (incamminato dato dal rincaro) non assoggettato al difficile censimento dichiarato del preposto ufficio del Ministero.

 

L’oracolo, mia madre, parente della Madonna, avverte probabili fughe di gas date dagli inferi della Terra, dacché ogni responso della Sibilla potrebbe esser soggetto al precipizio dell’IVA. 

 

Per quanto si dica l’Immacolata non subirà rincari in bolletta, anzi profezie & miracoli saranno tradotti in nuovi sistemi audio-oracolari, così da poter salire e discendere luoghi sacri e hora albergati da animali (congiunti et uniti dal noto ricavato dato dalla formula in offerta del 666 et anco mai dichiarato solo tatuato al palmare della mano).




Gli animali e tutti i Dèmoni della Terra saranno sacrificati in appositi altari, si potranno propiziare riti sacrificali nonché umani, prima e dopo ogni pacifica Guerra per il bene della Terra; gli dèi dell’Olimpo saranno pregati così come gli agnelli ancora sgozzati!  

 

L’Immacolata farà la sua scomparsa, vera o artificiale che sia, la composta economica dottrina, l’ammira prega e raccomanda, soprattutto quando congiuntamente dal palchetto della Scala, sino all’ultimo piano edilizio, soli o di gruppo la si può violentare in nome del mito della deceduta Repubblica (Platone - ci dicono - prigioniero nella grotta, in sua vece il Tiranno mascherato da democratico).

 

(Il Ballo in Maschera potrà esser celebrato in Cima al Teschio si scorge il Diavolo!)




Immacolata seppur violentata per poi pregarla e rimpiangerla, ed aspirare all’obolo dell’offerta per risanarne ogni ferita o crepa, in nome della Donna, la quale in ogni luogo (giammai su questa progredita amata patria!) ove regna somma elevata vista, viene anch’essa violentata in ogni orto e campo per conto della meccanica evolutiva ereditata da Leonardo, il Genio pittore-poeta, da cui ogni propria ed impropria arma d’offesa come a difesa, per l’offesa subita alla giostra del mercato, preservarne la violentata immacolata natura vilipesa (in ogni luogo dove la donna impreca abdicata al saio della velata impura Natura, tradotta nell’ortodossa antica odierna dottrina, del più giusto Convento subappaltato al sultano talebano liberato & tradotto nella stessa medesima formula del 666 dato in offerta! Che l’edicola venga rimossa fino all’ultima pietra dell’ultimo Budda…).  



         

Certamente, la vista, il panorama, in taluni (o quasi tutti) luoghi alpini ammirati da ugual edicola, dati dalla presunta evoluzione umana (interpretati dalla logica filosofica edilizia) completamente disgiunti dalla Natura anch’essa violentata, offrono e coniugano meditata osservazione circa il fattore Tempo esposto ai rigidi criteri interpretavi dell’uomo.

 

Il contrasto sorge non più dalla Natura, la quale esprime il dissenso dell’inutile ingorda conquista, bensì dalla discontinuità data dall’opposta, vuota disgiunta paradossale continuità, senza luogo e forma di sostanza.

 

(Solo paradossale vuota forma priva di naturale sostanza da cui l’Immacolata violentata!)



   
 

Ovvero, è pur vero l’ottenimento del famigerato 666 della bestia esorcizzata, indicata segnalata apostrofata (così come l’èvo medio giammai passato), per ogni stalla chiesa edicola cappella e domicilio, posti in elevato o basso piano edilizio, esposto alla arroccata finestra, ma questo non certo un fattore (neppure il prefisso prefissato) dato dalla demoniaca natura così mal interpretata che hora ne descrive, svela e rileva, la vera celata sulfurea natura, assoggettata ai più duri rigori dell’inumana ingordigia del Drago (ogni riferimento alla più nota et odierna dottrina politica può dirsi del tutto casuale; ovvero, cime e luoghi di impervi passaggi  interpretati di simmetrica Conquista per la Cima di draghi locali o orientali, importati e/o esportati, come giostrati, possono dirsi appartenere non più alla dismessa leggenda, ma ad una frammentata realtà oracolare divenuta altrettanta verità politica parabolica; quindi, ognuno si adegui al canone della dottrina! E si astenga, per quanto possibile, da bestemmie o urla di stupore, congiunto e dedotto, alla vista del Dèmone della Terra cantare sua Madre l’Immacolata stuprata & violentata, quindi ignori siffatta pazzia: salga e discenda compostamente l’Olimpo e faccia l’abbonamento al papiro della pizia del bar del centro [prefisso 666], il relativo costo sarà rimborsato nel successivo karma della discesa).




 Ogni tanto come dicea il poeta, la luce si spegne e si smorza, come una stella, ed il vederla come l’annunziarla ad ogni stalla della nuova parabola dai magi dell’edicola promessa, ci par diletto circa l’Immacolata stuprata nonché pregata!  

 

Ogni tanto - sì è vero lo confesso - si scorge il Drago, emettere sulfureo sterco tradotto e coniato dall’arma della moneta esposta al massimo araldo della banca, correre e imprecare una strana lingua di fuoco, qual motto civico dipinto sull’uscio, o peggio, sui resti di una o più civiltà scomparse. Si ode come una fornace dell’eterna Impresa emettere l’armata imbracatura della fiera corazza, fin su alle più alte vette e cime dell’Immacolata!




Corre come impazzito, una bestia offesa esposta ai rigori della Natura.

 

Corre, impreca maledice e sputa fuoco, promette la difesa della tana edificata, della zolla di Terra strappata dal freddo della morta Natura appena predata.

 

Corre nel richiamo della bestia, si contorce esprimendo odio e rancore verso un Albero, lo morde e abbatte solo per far vedere quanto la forza si misura contro la Natura.

 

Corre la bestia, prega o impreca non v’è differenza!

 

Noi preghiamo l’Immacolata appena rinata e questo ci è di Universale conforto!

  

(Giuliano)


(Prosegue con gli eredi dell'Immacolata)








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