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Porfirio
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l'industria anarchica
Alcuni sostengono che i corpi aerei e celesti si nutrono di vapori di
fonti e di altre esalazioni.
Gli storici ritengono che il sole si alimentasse dell'esalazione del ma-
re, la luna di quella delle acque di fonti e fiumi, gli astri di quella del-
la terra. E per questo il sole è una massa ignea intelligente nutrita dal
mare, la luna dalle acque fluviali, le stelle dalle esalazioni emanate dal-
la terra.
Pertanto è necessario che anche le anime, sia quelle corporee sia
quelle incorporee, ma che attirano a sé il corpo, e soprattutto quelle
che stanno per legarsi al sangue e a corpi umidi, inclinino all'umido e
si incarnino diventate umide.
Per questo si richiamano le anime dei morti con spargimento di san-
gue e bile, e le anime che amano il corpo, attirando a sé il soffio umi-
do, lo condensano come nube.
La nuvola infatti è formata da aria umida condensata; e quando il sof-
fio umido si è condensato in esse per un eccesso di umidità, le anime
diventano visibili.
Da anime di questo tipo provengono quelle apparizioni di fantasmi che
si presentano ad alcuni quando contaminiamo lo spirito secondo la lo-
ro immaginazione; ma le anime pure si allontanano dalla generazione.
Eraclito stesso dice:
l'anima secca è la più saggia
Così anche quaggiù il soffio diventa umido, aumenta la sua umidità
nel desiderio di unione sessuale, poiché l'anima attrae a sé vapore
umido per inclinazione alla generazione.
Nei tempi più remoti, dunque gli uomini consacravano agli dèi caver-
ne e antri, quando ancora non avevano pensato di costruire templi,
come a Creta la grotta dei Cureti dedicata a Zeus, in Arcadia a Se-
lene e a Pan Liceo, a Nasso a Dionisio, e ovunque conobbero Mi-
tra si propiziavano la divinità in una grotta; ora, Omero non si ac-
contentò di dire che l'antro di Itaca aveva due porte, ma aggiunse
che una era orientata a Borea, l'altra a Noto, e che per quella setten-
trionale si poteva scendere, mentre per quella a sud non specificò
se lo si poteva, ma disse solo:
e non la varcano gli uomini, ma è il cammino degli immortali.....
(Porfirio, L'antro delle Ninfe)
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