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I roghi della storia
Il 16 giugno 1933, mezzo milione di censitori, reclutati tra coloro che avevano
'idee nazionalistche', andarono di porta in porta raccogliendo informazioni.
A essi furono aggiunte squadre di ufficiali delle SS e membri delle truppe d'as-
salto fino a creare una sorta di esercito del censimento.
In alcune località, dove il reclutamento languiva, gli individui venivano costret-
ti con la forza ad assumersi l'incarico. Le interviste comprendevano domande
precise sulla fede religiosa del capofamiglia e sull'eventuale esistenza di un ma-
trimonio misto.
....Attenzione! .... Ricordavano cartelli scritti a lettere cubitali e appesi di fron-
te a ogni gruppo di addetti all'immissione dei dati. Le istruzioni erano chiare e
semplici.
La colonna 22, religione, doveva essere punzonata in corrispondenza del foro
1 per i protestanti, 2 per i cattolici, e 3 per gli ebrei. Le colonne 26 e 27, nazio-
nalità, dovevano essere codificate nella fila 10 per i madrelingua polacchi.....
Le preziose informazioni della Dehomag avrebbero contribuito ad alimentare
una fiorente miscela di pseudoscienza e odio razziale legalizzato. Innanzitutto
l'igiene razziale (come ho potuto constatare di persona...) assommata a un'in-
tera serie di discipline antisemite a cui in seguito si adeguarono altri tristemen-
te famosi 'burattini' ...di Roma....
Il Censimento organizzato dalla Dehomag era un'impresa senza precedenti per
l'IBM. Watson ne era rimasto colpito sin dal momento in cui il contratto era sta-
to concluso grazie all'intervento di Karl Koch. Era chiaro che per la società si
prospettavano notevoli guadagni nella Germania nazista. In un periodo in cui le
altre aziende straniere rifuggivano dalla violenza, dalla repressione, dall'antisemi-
tismo del Reich e dall'impossibilità di recuperare gli utili delle iniziative commer-
ciali avviate in Germania, Watson agì rapidamente per ampliare in modo consi-
derevole la presenza dell'IBM nel paese.
Ordinò innanzitutto la fusione di varie piccole filiali tedesche della società.
L'Optima, la Degemag, la Holgemag la Dehomag furono riunite in una nuova
impresa, chiamata anch'essa 'Dehomag'.
Attraverso un'astuta rotazione delle perdite e dei profitti tra le quattro aziende
tedesche e attraverso la manipolazione dei debiti che esse avevano contratto
nei confronti dell'IBM New York per dei cosiddetti 'prestiti', sarebbe stato pos-
sibile, malgrado i cospicui proventi realizzati in Germania, evadere le imposte
sui profitti introdotte dal Reich.
L'IBM New York avrebbe semplicemente usato le entrate per coprire i presti-
ti immaginari che aveva concesso alle proprie filiali. La divisione IBM del Mary-
land venne utilizzata come tramite per le transazioni.
Il rapporto presentato dai contabili dell'IBM al tesoriere della società non da-
va adito a dubbi: 'Il motivo della fusione consiste nell'ottenere risparmi fiscali
annuali sottraendo dai profitti netti della Dehomag le perdite nette dell'Optima
e della 'vecchia' Dehomag ... pari a circa 30.000 $ (dollari) l'anno'.
In un rapporto speciale indirizzato a Watson, Heidinger confermò: 'Poiché la
fusione tra la Degemag, la (vecchia) Dehomag e l'Optima è ormai cosa fatta ...
l'imposta sui profitti è fuori discussione ....perché detraendo i profitti dai pre-
stiti concessi non si ottiene alcun utile, bensì solo una riduzione delle perdite'.
In secondo luogo, l'IBM aumentò il proprio investimento nella Dehomag da
400.000 a oltre 7.000.000 (7 milioni) di Reichsmark, l'equivalente di un milio-
ne di dollari americani all'epoca della Depressione.
La somma comprendeva un milione di Reichsmark per l'acquisto di nuovi ter-
reni a Berlino e la costruzione del primo stabilimento IBM in Germania. L'IBM
si stava attrezzando per quella che considerava, non a torto, una proficua rela-
zione economica con il regime di Hitler.
Watson, quindi, decise di recarsi in Germania per controllare la situazione in
prima persona, cosa che fece il 13 ottobre 1933. Nonostante fosse stato pubbli-
cizzato un boicottaggio contro i transatlantici tedeschi, Watson ignorò i picchet-
ti e salpò a bordo della nave tedesca Bremen.
Rimase colpito da quanto vide a Berlino.
I Watson e gli Heidinger organizzarono insieme molti allegri eventi sociali.
Watson si recò anche nell'enorme complesso dei censimenti di Alexander-
platz. Lì, tra gli impiegati che immettevano i dati sugli ebrei (e non solo...)
nella colonna 22, fila 3, davanti ai cartelli di istruzioni scritti a caratteri cu-
bitali, tra il ticchettio delle lucide selezionatrici nere che sventagliavano le
schede perforate a una velocità tale da ridurle a una macchia indistinta,
Watson si commosse tanto da offrire il pranzo a tutti....
Ordinò inoltre di acquistare dolcetti di Dresda per ogni singolo membro
del Dipartimento dei censimenti dell'Ufficio di statistica. In seguito, Heidin-
ger scrisse a Watson che il conto complessivo per il suo 'generoso dono'
di 6060 pasti offerti a 900 dipendenti ammontava a meno di 4.000 Reich-
smark.
Oltre a offrire dolci e pasti caldi, Watson voleva accertarsi che la Dehomag
fosse efficiente e ben organizzata. Inviò personalmente in Germania Eugene
Hartley, un esperto di censimenti, affinché mettesse le sue competenze al
servizio della società.
Hartley aveva il compito di verificare i costi del progetto e di riferire tutti i
dettagli riguardanti il censimento e i metodi adottati dall'azienda. Tali detta-
gli sarebbero stati registrati in un apposito manuale di cui non sarebbe esi-
stita alcuna copia.
Quel che per i tedeschi era ancor più rassicurante era il patto segreto tra
Watson e Heidinger, sancito nell'ottobre del 1933, durante il sopralluogo
del presidente alla Dehomag.
Nel periodo in cui il governo di Hitler dichiarava le proprie intenzioni bel-
liche in Europa, l'accordo segreto di Watson concedeva a Heidinger e al-
la Dehomag speciali poteri commerciali al di fuori della Germania....
....Vista la nuova opportunità di creare una sfera tedesca di influenza sta-
tistica in tutto il continente, non ci meraviglia sapere che nel novembre del
1933 i vertici della Dehomag inviarono a Watson un cablogramma in cui af-
fermavano:
La sua visita in Germania ha infuso coraggio non solo alla Dehomag,
ma a tutto il popolo tedesco.
L'11 settembre Watson telegrafò così a Heidinger:
Confermo accordo concluso a Berlino ottobre 1933. Tramite detto
accordo estendiamo diritti vostra società a produrre e noleggiare
macchine a tutte le aziende Hollerith europee.
Watson fece seguire il cablogramma da una lettera firmata in cui confer-
mava di aver inviato il messaggio e ne citava il testo esatto. Il cablogram-
ma e la lettera furono spediti nella Germania nazista.
In America, le copie carbone vennero tuttavia riposte con cura nell'archi-
vio di Otto E. Braitmayer, confidente di Watson e vicepresidente delle at-
tività finanziarie dell'IBM.
....Per negare l'evidenza occorre una particolare forma mentis.
In ogni momento della relazione sempre più solida tra l'IBM e Adolf Hitler,
Watson e gli altri dirigenti dell'IBM New York erano costretti ad affrontare
quattro realtà innegabili.
Primo, la barbara violenza antisemita e la repressione generale erano diffuse
in tutta la Germania e facevano chiaramente parte di un programma metodi-
co finalizzato alla distruzione di talune minoranze.
Secondo, la protesta popolare e diplomatica contro il regime hitleriano in
America e in tutto il mondo era ben visibile e appariva minaccioso a ogni a-
zienda che commerciasse con la Germania.
Terzo, le imprese disposte a ignorare il disgusto morale e lo scalpore pubbli-
co dovevano accettare le dure realtà dei rapporti commerciali con il Terzo
Reich....
Quarto, chi aiutava la Germania aiutava Hitler a prepararsi per la guerra.
La violenza antisemita e la repressione generale in Germania erano un
fatto innegabile per chiunque in America, ma soprattutto per chi aveva
la possibilità.......
(E. Black, L'IBM e l'Olocausto)
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