CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

martedì 2 settembre 2014

LE VIE DEI CANTI: 'tutto si capovolge, sai?' (5)










































Precedenti capitoli:

Le vie dei canti (4)  &











 
Frammenti di un sogno  &

Primo Sogno....

Prosegue in:

Le vie dei canti: i coloni (6) &















Old Ord river blues (la ballata di Reg) 














…. Oggigiorno tutto è sbagliato….
… Tutto si capovolge, sai? Andato male. Le persone non sanno chi sono. Sono andati via dalla loro terra, via dalle vecchie usanze… E’ per questo che la pioggia non viene più (o in altri luoghi troppa ne viene giù…).
La nostra presenza aveva attirato un gruppo di bambini, che stavano per dare il via ad una baraonda qui vicino.
George li guardò con aria minacciosa. ‘Via, bambini. Andatevene via! Non si può parlare di affari qui!’.
Lanciò un’altra manciata di sabbia, e corsero via a passi veloci. In quel momento una giovane donna che teneva un neonato al seno si avvicinò con cautela. ‘Dannazione!’, brontolò George. ‘Hei, tu donna! Vattene da qui! Stiamo parlando di affari da uomo a uomo!’.




Schioccò le dita per mandarla via come aveva fatto con i cani. Me lei tenne duro. ‘Malato, questo bambino’, insistette lei. ‘Dobbiamo portare lui dottore, George. Tanto Fumo del mondo. Tu hai detto noi andiamo. Quando porti noi?’.
George sbuffò. Ci guardò con aria dispiaciuta. ‘Scusa, amico. Quella è la mia sposa promessa. Samantha. Quello è il mio bimbo lì con lei. Continua a vomitare, sai? Devo portare lui dottore, tanto Fumo sai?’.
‘Possiamo darvi un passaggio in paese, George?’, chiese Mike. ‘Sì. Buono così, amico. Tu da noi un passaggio adesso dal dottore e poi ritornate qua domani mattina, eh? Tanto Fumo tanto alcool, sai? Parliamo ancora di affari. Io posso raccontare a voi delle cose…, sai?’.
‘Possiamo fare delle foto a te a al bambino?, chiesi. ‘Oh certo, sìì… Ma fallo domani. Lui ora malato. E io vedo tanto Fumo venire da laggiù, sai? Comunque devo mettere a posto questi capelli, sai? Devo essere bello per la foto!, come alla fonte acqua, ricordi?’.



 
Li portammo in macchina a Kununurra e li lasciammo all’ambulatorio. ‘Domani… voi tornate qua… ricordatevi!’, urlò George verso di noi.
La mattina dopo ritornammo a Emu Creek. Vedemmo di nuovo Danny Wallace seduto su una coperta con alcune donne e bambini, ma mentre ci stavamo avvicinando per salutare, un uomo grosso dai capelli neri ci venne incontro a passi veloci, con un ampio sorriso e una mano distesa in segno di benvenuto.
‘Sei tu, George?’, chiese Mike, scrutando l’uomo.
‘Sì, sono io, amico. Chi credevi? Ho sistemato i capelli, vero? Sembro molto più giovane adesso. Più giovane di voi ragazzi!’, disse ridendo.
Era George, davvero. I suoi lunghi e filacciosi capelli grigi di ieri erano stati trasformati in una pettinatura liscia e laccata di nero.




Danny, che si era alzato per salutarci non appena ci siamo avvicinati, agitava la mano a distanza e si era di nuovo seduto sulla coperta, mostrando ancora una volta deferenza a George.
‘Come sta il tuo piccolo bimbo, George?’, chiesi.
‘Il piccolo si sente meglio oggi. Hei, tu donna Samantha, porta qui subito il bambino! Questi ragazzi fanno fotografie! Le mettono in un fottuto libro!’.
Dopo le fotografie, George congedò bruscamente Samantha e il bimbo, scacciò i cani con un urlo, fece un cenno minaccioso con un dito al gruppo di bambini che stavano avvicinandosi e ci condusse dall’altra parte della recinzione dove avevamo parlato il giorno prima.
‘Sai’, disse, ‘bambini pieni di Fumo e alcool e la nostra Terra muore, ma ora più affari da uomini’, annunciò lui, di nuovo seduto con gambe incrociate davanti a noi, stile Buddha.




‘Tu sei di queste parti?’, gli chiese Mike.
‘Noo. La mia gente Walmajarri. Vengono da Billaluna, fuori nel deserto, sai? Molto distante. Parecchio distante da qua. Sono nato lì. Territorio diverso. C’è un grosso lago lì ed un piccolo lago. E anche un fiume. Tanta acqua’.
‘C’è il tuo Dreaming lì?’.
‘Sì. Dreaming Floodwater, l’alzarsi delle acque, quello è il mio Dreaming…. Vedi, guardate qui’.




Con l’indice disegnò un rettangolo nella polvere rossa al suo fianco. Dentro il rettangolo disegnò una serie di linee rette. ‘Vedi… quello è Billaluna. Dreaming Floodwater. Grande inondazione vero? Quando pioggia venire, l’acqua va da riva a riva. E questa riga qua è il Dreaming Gallina Selvatica. E queste due, questa qua e quella là, entrambe sono Dreaming Canguro….. E quello è il Dreaming Diavolo’.
‘Diavolo?’.
‘Sìì, Sai, Uomo Diavolo. Lui è un tipo del Tempo del Sogno. Dreaming Diavolo… tutti quei Dreaming sono di tribù diverse, appartengono a gente diverse… Ci sono sette Dreaming da queste parti… Sette diverse Leggi… Se non è il mio Dreaming, io non ci vado là dentro… Non è la mia Legge, sai? Non posso andare là dentro o lì. Magari ci vado là dentro. Magari chiedo al loro re e lui mi lascia passare’.  

(H. Arden, Custodi del Sogno) 

(Prosegue...)
















   

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