CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

martedì 13 marzo 2018

LA SFERA DELLA MORTE 1191-1911 (3)





































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La sfera della morte (2/1)

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La sfera della morte (4)














…Or ben vedi quanto la religione o la semplice storia qui narrata diversa ora comporre al quadrante della Memoria e Tempo da quello del politico ignorante il qual accompagna ed edifica…; e perché meglio tu lo scorga, attendi ai detti miei…
Quell’eterna essenza che creò la fisica natura, ed in essa il sole affinché illuminasse il mondo materiale ove anche il nobile Owein combatteva i terrestri demoni, formò, infatti, la natura umana, ed in essa la ragione affinché rischiarasse il mondo morale. L’uomo fu detto il Micro-cosmo, perché dee corrispondere al Cosmo; e siccome questo offre l’ordine universale, così quello dee produrre l’ordine parziale, la perfetta società umana. Nel sistema mondiale, ogni parte serve al tutto (ma non certo come tu lo intendi e servi… ognuno, cioè, il qual tradisce il libero arbitrio e non solo, ma ogni principio perfetto nella e dalla Natura nato…), e non per converso; e nel sistema sociale, ogni parte dee concorrere all’armonia, bada bene e comprendi bene, all’armonia del tutto, ciò che tu raccogli è diversa polvere e ingegno seminato è....




 diverso principio corrotto predicato… Se altrimenti fa, è membro spurio, anzi nocivo alla società, e come tale dee recidersi come io sono all’esilio comandato… Chi allettato dall’aspetto d’un bene, giovando a se nuoce altrui, nuoce senz’avvedersene anche a se stesso. Quel bene che lo determina all’azione è un falso bene ed un mal reale, male ch’ei fa altrui in atto, a se medesimo in potenza. Egli, in verità e per il vero, offende se medesimo nella persona del suo simile, viola il proprio diritto nell’altrui. L’uomo cittadino, ogni uomo cittadino il quale tu agogni  sogni predichi crei e coni, il quale invola all’altro o la roba o la vita, solo perché è fuori dall’occhio della legge, o ancor peggio, perché si pensa superiore a questa e con essa ad ogni forma di diritto negato, nel turbar l’ordine stabilito dalla natura e nel diritto perseguitato per superiore motivo, rinunzia, in verità e per il vero, alla propria sicurezza e diritto, ma non solo, ad ogni ordine dalla natura partorito sovvertendo ogni principio edificare nebbia precipitare polvere sottile




di un diverso - antico e moderno feudo ristabilito… - & alla ragione rinato. A quella legge, chè suo bene e principio di ogni Elemento perseguitato tradito taciuto, chè cagione e suo bene, sostituisce quest’altra, chè suo male: chi senza testimonio può fare a me altrettanto, io acconsento che il faccia cotal misfatto raccolto, poiché io il fo: io pongo la mia vita, pensare favellare ragionare rimare e cogitare…, la roba mia alla disposizione di qualunque rapitore e malfattore, purché accorto sappia, come – in verità e per il vero – sappia eludere la legge come in pochi sappiamo… - compiere e comporre la visibile opera sua edificata… E così, nell’arrogarsi un ‘dritto’ (giacché diritto parola arguta di difficile natura alla sua vera ‘dritta’ via…seminata) pernicioso sopra un sol uomo, accorda il ‘dritto’ stesso a milioni d’uomini sopra se medesimo. Nel farsi ladro o assassino d’un solo, ei si crea tanti ladri ed assassini (e non solo…) quanti son coloro che possono impunemente involargli l’esistenza e la sostanza. L’elemento e Dio. L’ordine e il Creato…

(Prosegue...)     













      

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