CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

venerdì 2 agosto 2019

LA TRAMA DELLA STORIA


































Che voi tu dire...












Quale Trama? Qual Storia? (2)













La fitta trama della Storia e non solo di questa Storia, lungo il filo d’una visibile ed invisibile Guerra, corre o meglio si dispiega come una fitta mimetica tela…

…Perdonando il ragno in quanto elemento proprio della Natura, giacché osservandola impariamo come la stessa dispiega e rivela il proprio intento circa la Vita e la sopravvivenza, adattandolo, o meglio, perfezionando il ‘metodo’ circa l’ambita preda caduta a sua insaputa nella trama non tanto della Storia bensì dell’Evoluzione in cui ogni specie si adatta e sopravvive.

La Natura insegna ed anche se il pasto del ragno con la mosca o altra preda nella tela imprigionato in attesa d’esser divorata da lei impariamo il difficile corso o mestiere della Vita narrata…

…Giacché ne ricaviamo una duplice chiave di lettura circa la differenza fra Natura e l’uomo in essa evoluto…

Il ragno agisce affinando l’istinto genetico, misura e bagaglio della propria ed altrui Natura, rappresentando nella duplice interpretazione qualcosa di ostile ed affine all’arcano nel quale l’uomo, suo malgrado, precipitato nelle polverose cantine della Storia.

Nei polverosi scaffali senza più Memoria alcuna.

Avvinghiato, incuriosito, non tanto dal fitto mistero piuttosto dalla Verità sepolta, rimanendo suo malgrado invischiato alla fitta tela del ragno sinonimo d’un potere occulto e ben celato fino nei recessi e/o futuri cessi di quanto giammai manifesto.   

…Va da sé chi evolve in umano, e chi invece, al contrario, in ragno, rappresentando quanto di più repulso alla Ragione nella tela invischiato suo malgrado…

…Divenendo pasto terra, o in miglior caso, sarcofago ben murato alla cantina o cripta riposto in precoce sepoltura, o ancor peggio, morte prematura senza dignità alcuna…

Senza un nome un numero una zolla di Terra per celebrarne la Verità perita.

Al Tempo comune della Storia!

…Neppure le dure ossa ben spolpate, o Eretici Pensieri sparsi e rimembrati, solo una fitta tela lavorata con troppo cura lasciando alla contraria Natura evoluta il feroce pasto d’un ragno qual Storia d’un terrore antico in cui non solo l’Eretico quanto il Santo Profeta e/o indistintamente il Saggio Pagano precipitato avvinghiato per altrui vil mano...

…E indifferentemente tutti coloro che della Verità nutrono non l’umano ma il ragno o il ratto d’una Storia antica che ora riproponiamo fin dentro la stiva dell’antica nave con cui l’umano vorrebbe navigare e conquistare quella Terra donde, in verità e per il vero derivato, ma fos’anche più ragionevolmente coniugato qual ragno nei meridiani e paralleli con cui misura la fitta tela d’una duplice Natura, nel ratto non più Tempo della giusta Memoria ancorata alla bestia…

…Giammai sia detto umano, in quanto nell’invisibile simmetria d’una sola ‘infinita’ Natura derivata e creata l’evoluzione misura il vero Tempo bagaglio - e non stiva - del dovuto progresso accumulato con reclamato successo al porto d’un’invisibile cesso in cui le differenze con difficoltà si riscontrano…

…Quando il ragno (futuro ratto) completa il gesto alla deriva scaricando quanto nella stiva predato o rubato qual fitta Geografia alla stratigrafica geologia abdicata - in quanto non regna simmetria o uniformità di intenti fra il Dio della Natura e il ragno di cui narriamo... - la Natura procederà nella dovuta infinita Universale creazione abdicando al ragno futuro ratto le sorti d’una teologia troppo antica per esser svelata…   

Sì ammettiamo che regnano due Dèi contrapposti, e se noi impariamo dal Ragno e la sua tela narriamo il tutto poi abdichiamo al ratto non certo qual Verità oscurata, ma a quello della stiva che con se porta il cancro e/o morbo d’una - ed ogni peste - qual vera malattia o male della Terra.

Così al Primo Atto di questa replica gli addetti ai lavori o i creatori d’ogni improprio misfatto procedano al dovuto appunto della criptata Memoria offesa vilipesa ma in attesa d’esser rinfrancata con futura Verità certa ma ben occultata…

…E a tutti i ragni futuri ratti rammentiamo che la Storia è cosa seria per esser abdicata ad una cantina o peggio al cesso consumata…





  
Per l’animo tuo virtuoso,
lucente, verace e vivo,
tutto il globo invidioso,
ti odierà: senza motivo.

Ma quel male, contagioso,
che il cuor tuo mi rapisce,
è come sterco di maiali,
a cui l’Uomo non ambisce.

Rassegnatevi, voi mortali,
al nuovo nato nella culla:
contro un dio, benché in fasce,
l’odio vostro non può nulla.











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