CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

venerdì 9 luglio 2021

TACI CAGNA!

 










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Capitolo completo, ovvero alla morte di... 










& UN ERETICO


Il Viaggio prosegue ancora fra...:












Umano & Transumano (considerazioni esemplari!)










…Taci cagna rispose Sancio alla moglie Teresa e non mordere la mano che ti ha dato da mangiare. Bada che sono ancora in grado di parlare, persino a te. E non ti permetterò di dire cattiverie su chi è stato il fior fiore della letteratura errante ti ha garantito il tozzo di pane che metti sotto i denti.

 

Perché se in effetti io, che sono la persona che l’ha conosciuto meglio, ho potuto constatare la portata della sua follia non certo pericolosa come l’odierna, e posso anche garantire che nessuno era più bravo di lui nel dare consigli a chi aveva bisogno, e che tante ottime cose sono uscite dalla sua bocca, così come eccellenti idee della sua testa.

 

 

Ecco perché ti dico che prima o poi lo innalzeranno agli altari, e allora secondo me, prima che si propaghi, bisognerebbe isolare la voce che lo descrive come un pazzo da legare, quelli sono ignoranti.

 

Dunque taci cagna!

 

Te che poco e nulla comprendi circa la vera pazzia.

 

La donna scoppiò a piangere e proprio in quel momento il servitore di Sansone Carrasco bussò alla porta, chiedendo di Sancio.

 

Teresa Panza si affrettò ad asciugarsi le lacrime con un lembo di grembiule, aprì la porta e uscì facendo finta di nulla…

 

Certo è, che anche da quell’antica Panza ne corre di distanza nell’altrui priva di qualsivoglia nutrimento saziare lo Spirito, eccetto che, materia viva masticata ingurgitata e digerita di fretta dentro una caverna, per poi comporre sterco e sostanza priva di qualsivoglia natura concimare la Terra.

 

E senza, in verità e per il vero, comprendere cosa compone più sano e retto appetito alla mensa della vita.

 

Senza per il vero comprendere cosa sia saziare e resuscitare ogni infinito Spirito.

 

Senza per il vero intuire cosa sia il vero cibo in questo immateriale dire:

 

Nutrire intelligibile principio nella distanza che corre allo stomaco di un diverso istinto… privato del sapore con cui la vita nutre ogni Creatore cogitare se medesimo… saziare la fame che divora la vita… Non certo il contrario, di chi invece, saziando l’ingorda terrena avventura è pur divorato dalla fame che da ciò ne deriva’…

 

…E mentre mi accingo a codesto quadro non visto, solo censurato dalla invisibile armatura del nuovo Leonardo ‘transitato’, entrano sull’immancabile scena della Ritrovata Rima, i paladini del loro strano Regime…

 

Non che siano Tele-Comandati o digitalizzati, ma, statene certi, il Mondo dell’Arte con cui si compone la Natura non meno del Creato, potrebbe fare a meno della triste tragicommedia in onor e fedele ai canoni immutati della Storia…


  

Fora le mura

Fora la porta

Incontro al meridiano

Medio mattino

 

Alba per il ciuco 

Il cavallo

E un Arabo travestito

Tramonto d’un fiero e sol destino

 

Il ronzino

Di guardia alla via

Il cavallo affaticato e riposato

Digiuno ma sazio!

 

…E l’Arabo lungo il Sentiero… turbato

 

Mi rimproverano

Nel pomeriggio

Non ancor alba del loro

Strano mattino

 

Il lupo fiero mio amico

Mi dicono che lui

Per il vero

Il pericolo dell’intero Bosco custodito

 

Misurando Lega e principio

Che da questo ci unisce e divide

Così l’ànno ben avvistato

Ed io di rimando ne accompagno il canto

 

Non meno del lamento

Dell’asino ciuco

Ed il suo fidato cavallo…

E l’Arabo travestito et anco ferito…

 

Ecco or dunque

Prodi e paladini

Di rimando

La Rima del breve Dialogo taciuto

 

Et anco accompagnato

Dalla fedele sviolinata Lira

Non certo Marco sentiero

All’Arabo il somaro e lo sfortunato cavallo 

 

&

 

Dove mostrasi tuttigl’incomodi del mondo essere un piacere, al rispetto d’uno che si trovi in una stradacattiva, con un cavallo stracco un ronzino e un Arabo travestito…

 

(Il capitolo completo dedicato alla patria ferita)










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