CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

sabato 3 novembre 2012

DA QUASSU'....QUANTO E' PICCOLA LA TERRA....
































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il secondo gradino

Prosegue in:

il Lama

Dawa Tenzing







....tumulti, intrighi, conquiste.....



I primi tentativi di ascensione dell'Everest furono intrapresi nel 1879
e 1883....
Fra le tante che hanno tentato di arrivare alla mia cima ricordo quel-
la di Martin Conway.....

Le notizie sulla spedizione, che giungevano al pubblico sotto forma di
lettere che Conway inviava a 'The Times', suscitarono grande interes-
se e molte discussioni riguardo l'Himalaya in generale.
Inevitabilmente, le questioni ruotavano attorno al monte Everest.
Era possibile raggiungerne la vetta?
Un uomo, in particolare, sosteneva da qualche tempo che questo era
possibile: Clinton Dent. Già nel 1885 aveva scritto:





















A mio parere, per quanto riguarda l'umana resistenza, mi sembre-
rebbe meno sorprendente aver notizia che un uomo ha avuto suc-
cesso nell'ascensione del monte Everest piuttosto che apprendere
che questo stesso è sopravvissuto al clima artico durante una spe-
dizione su slitta.
Obiezioni come le difficoltà di approvvigionamento di cibo, il co-
sto elevato, i rischi affrontati e così via, non devono essere prese
in considerazione - sono sicuramente aspetti secondari della que-
stione; questi ostacoli si sono rivelati non insormontabili nel caso
dell'esplorazione artica; non lo saranno neppure per l'alpinista di
cui stiamo parlando. Credo fermamente che questa impresa sia
umanamente possibile....





















Quando la spedizione di Conway fece tornare di attualità la que-
stione presso il vasto pubblico, Dent propose nuovamente il suo
punto di vista in un articolo intitolato 'Can Mount Everest be ....
Climbed?'
Tra la spedizione di Conway ed i primi tentativi diretti verso l'Evere-
st si verificò un legame reale per il fatto che, nel gruppo che era an-
dato nel Karakorum, Conway aveva inserito un giovane tenente del
5° Gurkha, Charles Granville Bruce, chiamato 'Bruiser' dagli amici,
era destinato a giocare un ruolo da protagonista nelle prime fasi del-
la storia dell'esplorazione dell'Everest.
Le campagne sui confini, allora frequenti in India, si svolgevano in
regioni montuose e Bruce capì ben presto l'importanza di addestra-
re i suoi piccoli rudi gurkha alla guerra alpina; questo lo portò ad
appassionarsi all'alpinismo.





































I Gurkha, popolo montanaro, avevano una predisposizione natura-
le per questo tipo di addestramento ed alcuni di essi condividevano
l'entusiasmo di Bruce per l'alpinismo.
Presero parte ad alcune delle prime spedizioni himalayane, e due
di essi morirono con Mummery nel corso della sfortunata spedizio-
ne al Narga Parbat del 1895.
La spedizione di Conway nel Karakorum del 1892 fu per Bruce
la prima vera esperienza di esplorazione sistematica ed alpinismo,
e sebbene per parte del tempo fosse prostrato dalla malaria, egli
gettò tutta la sua notevole energia nel progetto.
L'anno successivo, 1893, Bruce si trovava a Chitral, dove incon-
trò l'anima gemella in Francis Edward Younghusband, che a quel
tempo vi svolgeva servizio come Political Officer.


























Younghusband, appena trentenne, era un dinamico ometto con i
mustacchi che si era già fatto una fama con i suoi notevoli viaggi
in Asia, specialmente la traversata del Deserto del Gobi e la sa-
lita al formidabile Mustagh Pass.
A Chitral, si unì a Bruce per scalare una vetta locale, l'elegante
Ispero Zorn; fu sul campo di polo di Chitral che Bruce gli sugge-
rì di esplorare gli accessi all'Everest, in vista di una ascensione.
Era questo il primo progetto di ascensione dell'Everest nella sto-
ria. I loro piani non ebbero seguito...
Ciascuno dovette andarsene per la sua strada, chiamato dal dove-
re in qualche zona della turbolenta frontiera. Dovettero trascor-
rere quasi trenta anni prima che potessero riunirsi per affrontare
il comune obiettivo, in circostanze molto diverse.
























Quando Lord Curzon fu nominato viceré dell'India, nel 1898, la
storia dell'Everest fece un passo in avanti, e con lei quella dell'-
intera regione di cui la grande vetta padroneggiava.
Vi erano ben altre vette nel cuore degli uomini, e l'Everest guar-
dò gli eventi.
Uno di questi era rappresentato dall'enorme vuoto politico de-
terminatosi nel vasto altopiano del Tibet, dove si pensava che
il Dalai Lama (..almeno gli inglesi pensavano...) stesse complot-
tando con lo Zar, aprendo la via ad una possibile accupazione
della regione da parte della Russia.
Agli occhi dei britannici, questo costituiva una diretta minaccia
contro l'India e così, per far sentire la propria voce e tenere a
bada i russi, Curzon inviò il colonnello Younghusband in Tibet,
apparantemente con l'incarico di trattare questioni commerciali
e di confine.
I tibetani rifiutarono di aprire trattative e, di conseguenza, Youn-
ghusband...marciò su Lhasa.........
(W. Unsworth, Everest; libro consigliato:
Hopkirk: Alla conquista di Lhasa)








 

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