domenica 4 novembre 2012
FORSE FU PROPRIO QUELLA CHE MUTO' NOME ALLA MIA STATURA
Precedente capitolo:
da quassù quanto è piccola la terra (forse fu proprio quella che...)
Prosegue in:
e dopo aver scoperto la mia altezza
tanti chiodi piantarono alla mia vita
.....Scritto nel tempo della loro bassa natura.......
Da quando Peary violò il Polo Nord nel 1909, e, due anni più tardi,
Amundsen raggiunse il Polo Sud, la conquista del monte Everest ri-
mase una delle ultime (e avremmo preferito ricordarcelo in tal mo
do) meravigliose avventure sulla crosta terrestre che ancora potes-
se tentare irresistibilmente l'uomo.
E i fatti stanno a provare come essa sia stata anche tra le più dure.
Coi suoi 8840 metri di altitudine, l'Everest è il monte più alto del
mondo; soltanto un secolo fa' si poté rilevare la sua altezza perché
il monte si erge fra gli allora confinanti Nepal e Tibet, che ostinata-
mente rifiutavano il permesso di accesso a spedizioni europee.
Se viene osservata dall'India, la mole dell'Everest non provoca nes-
suna speciale emozione: s'innalza lontanissima, e fa da sfondo ad
una bianca confusione di vette delle quali molte, esendo più vicine,
appaiono più alte.
Ancora nel 1849 si riteneva che la più alta montagna del mondo
fosse il Kangchenjunga (8579).
Alcuni ufficiali del 'Gran Rilevamento Trigonometrico' dell'India, agli
ordini di Sir George Everest, dalle piane e dai colli indiani, facevano
nello stesso anno dei rilievi sulla moltitudine dei picchi del Nepal.
Era loro intenzione di rilevare esattamente sia la precisa altitudine
sia la posizione di ognuno di essi, e poiché fino a quel momento la
maggior parte dei picchi non aveva nome, ma era pur necessario di-
stinguerli, vennero contrassegnati l'uno dopo l'altro con un numero
romano.
Uno di essi venne distinto con la denominazione cima XV.
Da differenti osservatori vennero presi sulla Cima XV ben sei rilie-
vi, ma i risultati non furono completi sino al 1852.
In qualità di Sovrintendente generale, Sir Andrew Waugh era già
succeduto a Sir George Everest, quando un giorno a Dehra Dun uno
dei geometri addetti ai rilievi si precipitò nel suo ufficio gridando:
- Signore! Ho scoperto il monte più alto della Terra!
E la Cima XV, che era risultata di 8840 metri, fu chiamata il Monte
Everest.
Sfortunatamente (per la loro natura) non si sapeva che i Tibetani a-
vevano dato al monte un nome locale - Chomolungma - che soltan-
to più tardi apparve in documenti conservati nel monastero di....
Rongbuk. La sua traduzione letterale suona: 'La dèa madre del mon-
do' o 'Lady cow', secondo piccole varianti dell'ortografia e della
pronuncia tibetana.....
(W. H. Murray, La storia dell'Everest; libro consigliato:
René Daumal, il monte analogo)
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