CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

martedì 5 giugno 2012

PRENDETELO VIVO (politici & fondamentalisti)
































Precedenti capitoli:

www.terranews.it/opinioni/2011/05/cronologia-storica-di-un-terrorista &

www.terranews.it/opinioni/2010/01/william-casey-ovvero-il-padrino &

http://paginedistoria.myblog.it/archive/2011/05/21/politici-e-fondamentalisti-3.html









.....I due ormai abitavano in motel economici a Laurel e College Park,
nel Maryland, ......a meno di 20 (venti) chilometri dalla Casa Bianca.
I 19 (diaciannove) terroristi erano entrati (ENTRATI) senza inconvenienti
già alla metà di luglio.
15 (Quindici) erano sauditi, compresi al-Mihdhar e al-Hazma, altri due
provenivano dagli Emirati Arabi Uniti; Mohammed Atta era l'unico egizia-
no e Ziad Jarrah l'unico libanese.
I dirigenti del gruppo, quelli addestrati come piloti, comprendevano gli e-
lementi della cellula di Amburgo (Germany), che avevano raggiunto la
Germania da Kandahar verso la fine del 1999 e poi si erano iscritti alle
scuole di volo americane.






















Nella prima metà del 2001 i cospiratori addestrati come piloti furono
raggiunti negli Stati Uniti dai loro collaboratori, reclute saudite non abilitate
al pilotaggio, giunte in Florida e nel New Jersey tra il 23 aprile e il 29 giugno,
che si sistemarono in appartamenti d'affitto a breve termine e motel, in attesa
del segnale.




















Gli ultimi sauditi provenivano in gran parte dalle zone irrequiete del sud-ovest
del regno.
Alcuni avevano frequentato l'università, altri non avevano istruzione superiore.
Alcuni avevano un passato da depressi o alcolisti, altri ancora non si erano di-
mostrati molto religiosi, prima di trovarsi all'improvviso di fronte a idee fonda-
mentaliste e radicali che cambiarono in modo sensazionale il loro atteggiamento.



























Quasi tutti i dirottatori erano stati in Afghanistan per la prima volta nel 1999
o nel 2000, quando Mohammed Atef e Khalid Sheikh Mohammed avevano
cominciato a organizzare la versione definitiva del loro piano suicida, che pre-
vedeva il dirottamento di aerei di linea.



















Secondo quanto dichiarò in seguito Tenet, alla maggior parte di questi
fiancheggiatori sauditi 'venne rivelato ben poco oltre il fatto di essere
destinati a una missione suicida negli Stati Uniti.






















Conducevano una vita tranquilla, senza nascondersi e senza dare nell'-
occhio. Non lavoravano e si spostavano spesso.
Non noleggiarono e non acquistarono telefoni cellulari, ma comunicaro-
no usando decine di carte telefoniche prepagate; presero lezioni d'inglese
e si addestrarono sui simulatori di volo della Boeing in una mezza dozzina
di scuole diverse.


















Tre furono multati per eccesso di velocità, ma non sollevarono sospetti.
Nawaf-al-Hazman, il saudita sorvegliato dalla CIA dopo la riunione in
Malaysia, viveva come se non avesse alcun timore di venire individuato
o fermato.






























Rimase sempre negli Stati Uniti (USA) dopo l'arrivo dall'Asia sudorientale
il 15 gennaio 2000.
Risultava nell'elenco telefonico di San Diego, aveva aperto un conto cor-
rente in una banca locale e una volta, il 1° maggio 2001, aveva addirittura
denunciato un tentativo di rapina per strada alla polizia di Fairfax, in
Virginia, anche se in seguito aveva deciso di non insistere nell'accusa......
(S. Coll, La guerra segreta della CIA)










    

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