CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

martedì 27 maggio 2014

VIAGGI ONIRICI: l'albero (13)














































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Fra la vita e la Natura… dimora il politico, e questi è un essere…., sì partorito dalla Natura di cui coglie prontamente il frutto più prezioso…, ma da essa tanto abominevolmente aborrito…, che per sua mano oggi…. qui scrivo!
Il ‘giorno dopo’ ci fu una pace terrificante, e anche se vogliamo evitare a tutti i costi quell’essere nemico della Natura, fra le onde di un apparente e calmo mare abbiam udito un messaggio… forse un grido, un prezioso tomo antico; fra le tante foglie che coronano la mia memoria vegetale un’onda ha attraversato…. l’invisibile mare….
Il buon Ulisse si sarebbe tappato le orecchie….
Il buon Cristo, dopo di lui, e dopo questo ennesimo sputo, sarebbe proseguito impietrito verso la cima del Golgota del difficile suo cammino…
In quell’onda vi è descritto, nei termini dell’umana comprensione per chi avvezzo all’inganno di ogni Sovrano,  per noi esseri di questo mondo…, messaggi e grafici incomprensibili: che la democrazia ha vinto e stravinto, il partito detto ‘democratico’ ha coronato la sua campagna o crociata nell’esteso regno non troppo fuor di mano!
Un commento mi par dovuto in codesto nuovo inganno, un commento mi par d’obbligo, non verso il vincitore di codesta contesa, ma verso l’inganno di codesta giostra di seconda ed antica mano.
Se ora festeggiano e si illudono perché l’urna ha premiato il compromesso arguto, perché il vecchio ha premiato un sistema più sicuro, perché il nuovo non ha così compiuto il sogno taciuto, in verità colui che ascolta compiaciuto… oppure risaputo di una vittoria così risoluta, non ha compreso gli inganni di codesta democrazia o  giostra antica…
Io che dai Secoli provengo, Io che della Storia mi son vestito…, e con gli inganni ho patito, so bene che nulla di nuovo ha trionfato nell’antico palazzo, nell’antica dimora del Sovrano, nel pulpito del ciarlatano.
Non ha vinto il coraggio del cambiamento visione del profeta eretico del rinnovamento…
Non ha vinto l’idealismo dell’onestà cui è nata la patria ora mirata da lontano...
Non ha vinto l’illusione del Sognatore, colui che sa vedere l’onirico della realtà confusa al Tempio dell’inganno…
Non ha trionfato il coraggio del Rivoluzionario…
Ha vinto il compromesso di Seconda Mano… barattato per democratico…
Ha vinto la sicurezza del vecchio bottaio travasata in otri di seconda mano…
Ha vinto il potere corrotto del Feudatario alleato e alunno del vecchio ciarlatano, scambiato e rivenduto ad il falso democratico…
Ha vinto lo scambio del ciarlatano che vuol fondare il nuovo ‘partito unico’ Orwelliano…
Ha vinto l’inganno spacciato per democratico, ma tutti sappiamo che non vi è nulla di nuovo dinanzi al falso od al ciarlatano, vecchio ed antico Sovrano che inganna il popolo per risoluta sua mano…, eccetto una scimmietta comandata per ugual mano che si agita alta nella loggia mostrando al popolo il culo mentre balla al suono del nuovo tamburo, e qualcuno forse gli leccherà anche il ….
La paura del nuovo ha paralizzato… o meglio tradito un fiero Sogno Antico…
La paura dell’Onesto ha punito il grido o lo sputo nell’aula dell’insulto…, quando l’inganno fu svelato… ed il sovrano spogliato del prezioso abito!
La paura dell’incertezza senza il banchiere di codesta economia corrotta ha fatto sì… di votare di nuovo la certezza che dal Cavaliere riciclato è transitata per dubbia mano… ad il nuovo suo amico ciarlatano….
La paura di quell’Eretico…, ed io so bene quel che dico.., ha soffocato il nostro comune Sogno Antico… ed ora ci troviamo in codesto sentiero smarrito…: come quando dopo aver urlato e minacciato la verità taciuta a quel Babbo vigliacco e ciarlatano, siam fuggiti dal suo Impero così mal edificato…, Feudo eretto sull’inganno!
Quando dopo aver strillato dal pulpito la corruzione di quella Chiesa dall’AntiCristo costruita…, siam dovuti fuggir via dalla loro ricchezza… unica certezza dell’abito così ben nutrito e mostrato all’intera congrega che adesso volta la schiena all’eretico (dopo averlo anche denunziato…) trattando il futuro rogo che cancelli la verità per sempre inquisita e imperi il regno dell’Ingiustizia… così come sempre è stato!
L’inganno così è democraticamente salutato: benvenuto vecchio ciarlatano… tu che sai tenere il potere tutto nella preziosa mano, tu che sai amministrare la ricchezza ed illumini il popolo con una briciola di soldo..., elemosina da strozzino di antica scuola…, banca da Sovrano, tu che prestavi soldi anche al Primo Sovrano del mondo antico!
Sterco mal nutrito…
Tu che vorrai cambiare le mutande al popolo con le briciole del prezioso pasto di cui ti sei per sempre nutrito, con la formula del nuovo inganno nemico della Costituzione di cui è fiero il tuo popolo che applaude la povera mano…; dimenticando che ‘mutatis mutandis’ non è un capo di vestiario… preziosa merce al soldo dello strozzino amico del passo tuo antico!
Nella mia silenziosa vista, albero antico, io a te dico…: oggi chi ha perso in realtà ha più che vinto…, perché in codesto luogo donde ti scrivo… ha vinto sempre l’inganno e la paura del nuovo Eretico vestito, senza l’antico suo sovrano che regna per ferma sua mano…, finché il popolo non l’appenderà come uno straccio usato ad un mio ramo…
Sempre codesta strana ruota che taluni nominano Storia ha attraversato la Stagione Infinita della Verità Antica…, e sapessi quanti ne ho visti passare per codesto confuso sentiero..: chi trionfante in abito da nuovo scudiero…, chi con il sorriso traditore ed un poco ciarliero, arare l’orto con molta cura... sistemare i propri cari… che siano ortaggi o pomodori od altri preziosi frutti… vicino al nuovo albero di codesto paradiso con sotto il motto antico del nuovo domani…, e poi confidar nell’amico dell’amico… che l’antico ed il vecchio possano conservare e crescere su quell’orto così mal custodito che il seme è così coltivato.
Quanti ne ho visti e vedrò dall’alto di codesta Eresia, a passo di processione pregare la Vergine Maria del loro Paradiso così nutrito, e poi con sorriso pervertito andar da Sara la ninfa del villaggio per seminare il represso sogno del villano, processione oscura solo vista e pregata in prima fila, il curato o il vescovo le baciano anche l’ano!
Quanti ne ho visti e vedrò convinti del domani, passare e trionfare… ronfare con un sigaro e meditare un nuovo paradiso che dall’orto porti fino ad un largo spiazzo di cemento…, perché proprio con quello e mai con il legno… di un sogno antico si edifica ed impera il castello del nuovo ciarlatano, che nel nome del suo progresso vuol rimare l’antica poesia accompagnato dalla preziosa lira nella strofa di nero vestita…, che sia Nerone la sua rima qui non si dica… l’imperator così si picca!
Per cui...., noi perdenti… e voi perdenti…, in realtà per chi conosce la vera Rima di codesta Vita…, abbiam vinto molto più di pria, e facciamo della sconfitta la Poesia della nuova Via, certo non sono pani… certezze del domani.., certo non son denari sterco e letame, binari o cantieri…, compromessi… accompagnati da imbrogli caste e favori…: ma Sogni Migliori di chi fuggito dalla falsità della vita ha sperato e sognato, come quel fraticello Minorita morto nel voto antico…, poi condotto al patibolo dell’ingordo falso Cristo…,  così ci condurranno a miglior vita.
Chi ha la forza di un Sogno nuovo prosegua la sua Rima che la retta via giammai è smarrita, io che da qui li scorgo e tanti ne vidi e vedo nel mio falso sonno, li raccomando al mio Dio... che li accompagni ed apra loro un felice e meritato sorriso…., che Lui vi accompagni lungo il cammino!   

(Giuliano Lazzari)
















 

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