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Circa esempi di stabilità & Migrazioni
Quando Buddha nacque, sua madre si reggeva a un
albero. Raggiunse l’illuminazione mentre era sotto un albero e morì circondato
dagli alberi. Se tornasse nel nostro mondo, quindi, è certo che si unirebbe a
uno dei movimenti politici che si battono per la tutela dell’ambiente.
La cultura
ambientale deve diventare una delle nostre priorità. Siamo tutti testimoni
della distruzione del nostro ecosistema e di una drastica riduzione della
biodiversità.
La
consapevolezza non è sufficiente, dobbiamo trovare il modo di introdurre
concretamente il cambiamento. Mi rivolgo alla generazione più giovane: siate
ribelli della tutela climatica e della giustizia ambientale, perché si tratta
del vostro futuro.
Uno degli sviluppi più positivi dei nostri tempi è la crescente consapevolezza dell’importanza della natura.
I sette
miliardi di persone sulla Terra devono imparare a vivere insieme. I tempi in
cui si poteva pensare ‘la mia patria’, ‘il mio popolo’, ‘noi e gli altri’ sono
finiti. Dobbiamo tutti imparare a collaborare per il benessere collettivo
dell’umanità.
Siamo
esseri sociali, apparteniamo alla società fin dalla nascita. Per questo
dobbiamo riconoscere che il nostro futuro dipende da quello degli altri, e
viceversa. Il nostro mondo si fonda su una serie di dipendenze reciproche, sia
per quanto riguarda l’economia sia per problemi come il cambiamento climatico,
che ci coinvolge tutti.
Un problema locale ha anche significato globale dal momento stesso in cui si presenta. Il cambiamento climatico è un problema che riguarda l’umanità intera.
Gli stati
insulari – le Figi, le isole Marshall, le Maldive, le Bahamas – hanno
dimostrato che un’azione comune porta risultati. L’accordo di Parigi del 2015,
firmato da 196 paesi, è motivo di speranza. Se ci facciamo guidare da un
sincero sentimento di responsabilità universale, il nostro rapporto con
l’ambiente e con il prossimo diventerà più equilibrato. Considerare l’umanità
come un tutt’uno è la chiave della nostra sopravvivenza.
La distruzione delle nostre risorse
naturali nasce dall’ignoranza, dall’avidità e dalla mancanza di cura per la
vita sulla Terra.
È nostro
dovere comune salvare l’ambiente dal cambiamento climatico. Dobbiamo trovare il
modo di uscire dal vicolo cieco in cui ci troviamo, cercando un equilibrio tra
libertà e responsabilità.
L’intera
famiglia umana deve riunirsi in una comunità sostenibile, globale ed ecologica,
che collabora e si prende cura della nostra casa. Mi auguro, e prego perché
accada, che avremo maggiore cura della Terra, tutti insieme.
Dalai Lama, Dharamsala, India, 10 dicembre 2019,
Giornata Internazionale dei Diritti Umani.
In passato
i tibetani conducevano una vita felice nel paese delle nevi perenni, in armonia
con la natura e senza conoscere i danni dell’inquinamento ambientale. Oggi il
mondo intero, compreso il Tibet, viene raggiunto dalla portata della
distruzione ecologica. Sono fortemente convinto che, se non ci impegniamo tutti
a riflettere sulle conseguenze a breve e a lungo termine della situazione
attuale e non ci prendiamo le nostre responsabilità, il nostro mondo rischia di
andare incontro a un collasso sempre più inevitabile.
Con i versi
che seguono esprimo un mio bisogno profondo e invito tutti gli uomini a fare di
più per rallentare il decadimento del nostro mondo e delle creature che lo
abitano e per ristabilire l’ecosistema.
Io, buddista Bhikshu Tenzin Gyatso e
XIV Dalai Lama, ho scritto questi versi di mio pugno. Sono stati pubblicati
nell’anno 2537 del calendario buddista, corrispondente alla data del 2 ottobre
1993 del calendario occidentale, per l’inaugurazione di una statua di Buddha
per il popolo indiano in occasione della Conferenza Internazionale per la
Responsabilità Ecologica a Delhi.
L’albero che protegge – pensieri di un monaco buddista sulla nostra responsabilità ecologica
1
O
incomparabile Ikshvaku, che riconosci l’onnipresente interrelazione tra
l’ambiente, gli esseri viventi, il ciclo dell’esistenza, il nirvana, l’animato
e l’inanimato e la comunichi al mondo con affetto e compassione, ti preghiamo
di concederci il meglio.
2
O essere
divino, che porti il nome di Avalokiteshvara e sei l’incarnazione dell’immenso
affetto di tutti i Buddha, ispiraci a sviluppare il nostro intelletto e a
vedere la realtà.
3
A causa
dell’egoismo radicato in noi dall’inizio dei tempi ed estremamente ostinato,
contaminiamo e inquiniamo l’ambiente creato dalle azioni collettive di tutti
gli esseri senzienti.
4
I nostri
mari e i nostri laghi hanno perso la loro purezza e freschezza, sostanze
tossiche inquinano l’atmosfera, il baldacchino naturale della sfera celeste si
sta strappando, e malattie finora sconosciute tormentano l’umanità.
5
Splendide
montagne di neve che esistono da sempre diminuiscono in altezza e si sciolgono.
I mari perdono l’equilibrio e inghiottono intere isole.
6
I pericoli
di fuoco, acqua e vento non conoscono limiti: il caldo torrido fa appassire
foreste rigogliose, gli oceani diventano meno vivi e le aree disboscate rendono
possibili tempeste senza precedenti.
7
Sebbene
l’umanità non manchi di ricchezza, non può permettersi di respirare aria
pulita. Pioggia e fiumi perdono il loro potere purificante e diventano fluidi
impoveriti.
8
Afflitti da
varie malattie, gli abitanti di questo pianeta vivono sulla terraferma e in
acqua esposti a sofferenze fisiche di ogni genere. La loro mente è sopraffatta
da indolenza, tristezza e confusione, il benessere di corpo e mente è diventato
raro.
9
Gli
inquinanti artificiali vengono utilizzati in eccesso. Sull’onda della ricerca
di facili profitti, vaste foreste vengono abbattute, riducendo la fertilità del
suolo.
10
Il fatto
che il mondo esterno e l’interiorità dell’essere umano siano legati da
un’interazione reciproca è spiegato nelle scritture del Tantra, della medicina
e dell’astrologia e confermato dalla nostra esperienza odierna.
11
La Terra fu
testimone quando il Buddha parlò con la voce della verità: ‘La casa di tutti
gli esseri viventi è la Terra, è equilibrata e imparziale nei confronti dei
vivi e dei non viventi’.
12
Dovremmo
mostrare rispetto e cura per la Madre Terra, che è imparziale ed equilibrata,
proprio come coloro che hanno una buona natura, sono consapevoli dell’affetto
della propria madre e mostrano di apprezzarlo.
13
Evitiamo di
sprecare, contaminare e inquinare il nostro ambiente fatto di quattro elementi,
che è naturalmente pulito e puro, e di distruggere così il benessere degli
uomini e degli animali. Impegniamoci per agire a beneficio di tutti.
14
Il grande
Buddha nacque sotto un albero, sotto un albero trionfò sulle forze interiori
negative e arrivò all’illuminazione. E morì sotto due alberi. Buddha dunque
venerava gli alberi.
15
Il luogo in
cui Manjushri apparve come Lama Tsongkhapa, nella forma di un maestro con
particolari tratti e caratteristiche, è segnato da un albero di sandalo che
reca centomila immagini del Buddha.
16
Non è
risaputo che molte divinità trascendenti della saggezza, così come potenti
divinità mondane e i naga, spiriti protettori di certi luoghi, vivono sugli
alberi?
17
Gli alberi
sani purificano l’aria e ci aiutano a respirare l’aria della vita, rallegrano
la vista e lo spirito, la loro ombra benefica offre un luogo di riposo.
18
Nei Vinaya
Buddha insegna ai monaci e alle monache come prendersi cura dei giovani alberi.
Grazie a questi insegnamenti diventa evidente l’eccellente virtù di piantare e
curare gli alberi.
19
Il Buddha
proibì ai monaci e alle monache di tagliare gli alberi, indurre gli altri a
tagliarli, distruggere i semi o contaminare l’erba fresca. Risulta quindi
essenziale tutelare il nostro ambiente.
20
Si dice che
gli alberi, attraverso la benedizione del Buddha, nel regno divino riferiscano
le dottrine fondamentali come quella dell’impermanenza.
21
Gli alberi
causano la pioggia e contengono la forza vitale del terreno. Sono come l’albero
Kalpa, che esaudisce i desideri, perché soddisfano immancabilmente i nostri
bisogni.
22
Secoli fa i
nostri antenati mangiavano i frutti degli alberi, usavano la loro corteccia per
vestirsi, scoprirono il fuoco sfregando il loro legno e cercavano riparo sotto
di loro quando erano in pericolo.
23
Anche
nell’era odierna della scienza e della tecnologia, gli alberi ci forniscono il
materiale per gli edifici in cui viviamo e i beni di consumo. E quando il fuoco
della rabbia divampa nei nostri cuori a causa dei litigi, creano un immediato
senso di serenità nei nostri animi.
24
In breve:
se gli alberi, fonte di vita per tutti gli esseri, dovessero scomparire a un
certo punto, la nostra Terra, che viene definita ‘albero di melo’, si
trasformerebbe in un terribile deserto.
25
Non c’è
niente di più prezioso per gli esseri viventi della propria vita. Ecco perché
nei Vinaya Buddha proibisce l’uso di acqua non priva di insetti.
26
In Tibet –
la terra del dharma e della neve – era proibito cacciare, pescare e costruire
indiscriminatamente. Era una buona tradizione che tutelava gli animali
indifesi, vulnerabili e deboli.
27
Caccia,
pesca e simili, se esistono soltanto per il divertimento dei singoli, sono
attività che danneggiano la vita altrui e privano gli esseri viventi dei loro
diritti fondamentali.
28
Dovremmo
sempre tenere in considerazione l’interdipendenza e l’interconnessione
dell’ambiente e degli esseri viventi. Non dovremmo ridurre i nostri sforzi per
apprezzare e preservare il potenziale originario della natura.
29
Se
introduciamo l’usanza di piantare alberi in determinati momenti, possiamo dare
un contributo significativo. Facciamo un servizio gradito agli esseri viventi e
produciamo felicità per noi stessi e per gli altri.
30
In virtù
dei nostri sforzi per evitare cose dannose e per farne di utili, possa tutto
ciò che è benefico per l’ambiente e gli esseri viventi che lo abitano
continuare a prosperare, e possano la felicità e i benefici delle foreste
lussureggianti diffondersi in tutte le direzioni.
(Dalai Lama, Amiamo il pianeta)
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