Precedenti capitoli:
Prosegue con...:
[consederazioni] Post-Mortem (16)
Accompagnato dal feretro quasi completo...
e voci di popolo annunziano: anche da un Medico....
Prosegue ancora... con:
& uno strumento (19/20)
Ci sono alcuni nomi, la semplice menzione o il
pensiero che evocano personalità distinte; tali sono Handel, Bach, Beethoven,
Wagner; ma nessuno ha la straordinaria individualità di quella di Paganini….
Ma la domanda rimane: il modo di suonare di Paganini ha portato un beneficio permanente all’Arte?
Aveva un’influenza
permanente e, in tal caso, era per sempre?
Credo di sì!
Ed allora
possiamo e dobbiamo affermare: nessuno è Profeta nella propria Terra.
Risolveremo come solleveremo alcune, segrete trattazioni trattate dal Germi, circa la funesta fine della Salma e con Lei dello Spirito che vi albergava, ma per chi sa coglierlo e non solo con l’udito, può comprenderne le gesta terrene d’un Eretico perseguitato, mi ripeto, se pur applaudito ed omaggiato, giammai del tutto compreso…
Del Genio
sconfitto! Mutilato dalla propria ed altrui patria adottiva…
Per assumere un aspetto materiale, fu grazie a Paganini che la fama di Joseph Guarnerius fu annoverata al di fuori dall’Italia. I nomi di Amati e Stradivarius divennero gradualmente familiari al mondo musicale, ma Guarnerius, nelle mani di un Paganini, ne divenne interprete assoluto, …Gesù (qualcuno esclamerà afflitto quando leggerà le note terrene a lui concesse) …la morte senza zolla né tomba resuscitiamo in nome e per conto dell’alma afflitta dalla propria patria!
In eterna
esecuzione del proprio ballo in maschera!
Che il capocomico ne prenda nota…
Ogni
aspirante violinista, i cui mezzi gli permettevano di indulgere nel lusso,
cercò di assicurarsi uno strumento del grande Guarnerius. La richiesta così sollevata ha portato alla luce quelle
gemme dell’arte del liutaio ora in possesso di ricchi dilettanti e di pochi
professori. Quando le varie opere del dotato Guarnerius furono portate alla luce, fu sentita molta sorpresa che
tali tesori dovessero essere conosciuti solo da una manciata di giocatori
oscuri, principalmente nelle chiese d’Italia.
Tornato una
seconda volta e avendo richiesto a Paganini
di scrivere la propria confessione su una lavagnetta, ne ebbe netto rifiuto,
sicché il canonico ignorante denunziò l’accaduto al Vescovo di Nizza. Alle
cinque del pomeriggio del 27 maggio 1840
un improvviso e violento colpo di tosse provocò una inaspettata irreparabile
emottisi, ovvero un irreparabile variazione (condizione climatica) fisica e corporea
del Maestro.
Il processo
post-mortem che Paganini dovette
subire da parte delle autorità ecclesiastiche fu legato ad una vicenda
umiliante e paradossale insieme.
Il Conte di Cessole provvide dunque a far trasferire il feretro nella cantina della propria abitazione in attesa che esso fosse restituito a Genova. Il Conte ed altri innominati eretici amici del Maestro, tra i quali annoveriamo il Germi e Rebizzo, si diedero da fare per ottenere la Riforma del decreto di empietà emesso dal Vescovo e taluni giovani ‘canonici’, presentando petizioni confortate dalle prove che indicavano nel Maestro un buon credente seppur non ortodosso, in seguito sarà ricordato che per clausola testamentaria esercitata per volontà del defunto, questo si impegna alla richiesta di celebrazione (con lascito per i Cappuccini) di cento messe celebrate (fra un pasto e l’altro dagli stessi)...
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