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& l'uccidere per crudeltà e...
Come
abbiamo approfondito in un precedente ‘post’, ci sono due modi d’intendere e
interpretare la sacralità della Vita, lo Spirito dell’Universo, Dio che l’ha
creato e forgiato nella nostra Anima, per farci al meglio intendere e percepire
quanto di materiale e immateriale - a
Sua somiglianza - in verità e per il vero alberga nella vera essenza a cui
ognuno aspira… o dovrebbe…
Ora
questi due opposti riflessi d’una comune Luce che crea la Vita (onda o particella senza messa in onda…),
non sempre coincidono, anzi, da Secoli anche in seno allo stesso Dio, divergono
irrimediabilmente, su opposte opinioni in riferimento alla Sua immateriale
essenza.
Lo abbiamo ripetuto talmente tante volte che ci sembra tempo sprecato parlare al cuore di coloro che non ne riconoscono il Sentimento che vada oltre a ciò che percepiscono con il gesto protratto della ‘materia’, e con la quale traducono il Sacro a lei abdicato. Purtroppo cotal procedimento non ragguaglia risultati utili per un fine scritto nell’Anima e nello Spirito, almenoché non si adottino specifiche scelte filosofiche-pedagogiche circa l’Essere e appartenere al Mondo; quindi riportare il primevio stato genetico in cui un tempo albergava il giusto grado (giammai degrado) dello Spirito alle proprie naturali condizioni e Elementi da cui nato ad immagine e Dio!
Così
che anche il miglior libro divulgativo si associa inevitabilmente con l’oggetto
cui contesta ampliandone e non certo diminuendone la ‘materia’, anzi elevandola
e amplificandola esponenzialmente in un contesto discutibile ma comunque
accettabile.
Quindi ci avviamo verso una nuova Grande Notizia nel traguardo della sua ed altrui Scienza, il quale lo classifica e risalta nella volontà di presunta conoscenza e ‘bene’ circa il futuro dell’umanità intera, per proiettarlo ai confini dell’Universo.
Ed anche in
questo caso rivolgiamo l’occhio attento circa il Sacro e come questo
interpretato.
È
Notizia di questi giorni d’una nuova avventura verso il mare privo di gravità
oltre la Stratosfera, per volgere la navicella sulla rotta d’un nuovo pianeta,
non nuovo bensì conosciuto fin dai tempi antichi, i quali con le stelle al
meglio si orientavano per il traguardo della medesima civiltà. Cosa succedeva
dopo lasciamo agli storici ampia sentenza.
Comunque, hora il problema interpretativo dell’odierna Scienza della Compagnia in alto mare, e con la stiva ricolma di intenti e risorse, risiede nello scoprire cosa alberghi negli anelli di Giove, ma soprattutto in questa grande terrena carestia, ci si pone universale ‘questio’ circa il calcolato pianeta osservato ma giammai conquistato; ovvero, se in tempi remoti c’erano perdite d’acqua, il vero e più terreno problema d’ogni idraulica e simmetrica compagnia. Ovvero ed ancora, se oltre i più noti ‘anelli’ si possano rinvenire sorgenti o bacini d’acque più o meno pura ed antica, dacché il problema di salita e discesa si amplifica su una più ampia scala evolutiva (di classe energetica).
Certo
l’Anima assetata e digiuna con la pelle chiara o bruna, data dalle innumerevoli
macchie del sole, giammai sia detto da più deleterie appestate affamate
malattie, mai si potrà ricongiungere allo ‘materia’ incarnata, ovvero per
questo ciclo o karma (per taluni solo un
skipass) rischierà di rimanere priva d’una più profonda coscienza idraulica
circa il suo ed altrui corpo in perenne digiuno oltre che di sapere anche della
più umile risorsa neurovegetativa, seppur artificialmente dissetata nella
disidratata natura incarnata qual istinto evolutivo (non ancor affogata nel mare d’ugual medesimo destino)…
Ciò mi pare privo di importanza giacché l’Anima si risolverà in una successiva vita dissetata da Giove fino alla Luna. Per poi rinascere in assenza di gravità assoluta sino alle porte dell’Universo, ed attendere il fine del Viaggio, anzi pregare la Compagnia di privarla della irraggiungibile linfa data dell’Elemento.
Quando
alla fine volgerà l’ambita mèta nel ricongiungimento all’immateriale Natura,
sarà un nuovo pianeta conquistato della Compagnia, avrà talmente tanti ospiti
in salita e discesa, che l’intera antica economia della teologica appartenenza dell’Essere dal non-Essere derivata (da un piccolo Eremo in orbita), diverrà
un dilemma da porre al grado della non-Conoscenza,
del quale i ‘curatori’ del prezioso Tomo, letto tutto d’un fiato e quasi senza
più fiato (visto che ognuno aggredito
dall’orso di Marte in perenne guerra), potranno curarne una nuova edizione
dedicata all’innevamento artificiale del Karma di Giove….
Ovvero,
giusta l’economia del terzo anello di risalita con innevamento indotto o
condotto, con il piano quinquennale della concorrente Compagnia per i campi di
Marte?
In questo specifico caso, visto che ci troviamo nei preziosi anelli di Giove pensando alle salite e discese di Marte, precisiamo che per concorrente Compagnia si intende ed esplicita la grande innominata Cina, alla quale anche lei aspira, visto che Marte di per sé un Dio vigilato e osservato per il bene della stessa planetaria Economia.
Quindi
si premette fin d’hora che si porranno uguali problemi circa la scarsità
d’acqua e il suo utilizzo in medesime Cime, dacché si invitano i ‘giganti’
curatori per il bene del futuro della salita o discesa i quali aspirano agli
olimpici allori, di provvedere alla sana dovuta presa di Coscienza circa
l’Economia planetaria.
Per i chiodati avventurieri in quota saranno consigliate ascensioni con previsti e altrettanto quotati non men che esclusivi Viaggi con navette private da un pianeta all’altro, da una Cima ad un cratere, e da un cratere ad un vulcano, con l’assicurazione della dovuta assoluta privacy e il diritto di pernottamento garantito sino al cratere preferito; ovvero là dove potranno, se vogliono, perire non prima di aver sofferto tutti i gradi di salita circa il pre-pegato martirio; si assicurano bufere d’acqua e neve, bivacchi con primi e ultimi tormenti, se solo sopravvivranno sarà cura della Compagnia essere soppressi e straziati da un masso orbitante, oppure pagando un sovraprezzo, una fluorescente cometa, fino all’oblio posto nell’orbita del pianeta, per poi essere così ammirati da altri e più fortunati conquistatori del dovuto grado d’avventura.
Potranno, se vorranno, pagando un optional aggiuntivo, parlare con il ‘monaco’ della prima base il quale narrerà i cicli degli anelli quando, in verità e per il vero, ancora c’era acqua mista a neve, e si parlava con il Maestro di Marte senza interferenza di linea (d’una diversa Compagnia), e si scendeva al campo per un umile pietra scavata dalla dura zolla di terra coltivata in laboratorio per poi scoprire - con sorpresa o magno gaudio - che anch’essa poteva suggerire correre e narrare la sorte d’un diverso Dio sino al polmone d’acciaio d’un incontaminato Viaggio… non più narrato!
Infatti
datosi la scarsità di questo Elemento la Scienza ha pensato bene, o meglio
cogitato, di provvedere la stiva della nave ammiraglia della preziosa acqua, in
sua mancanza o deficienza, sarà fatta scorta di più preziosa pietra mineraria.
Certo il Viaggio rivelerà molto sulla Natura dell’Universo ma soprattutto di
questa Scienza che dispiega siffatta energia e dispendio d’economia per cotal
porto in mare, scusatemi… cielo aperto ad ognuno parabola permettendo!
Anche sia in terra che in mare alla deriva come in cima, odiernamente si muore di fame e sete, possiamo affermare con orgoglio che forse su Giove trenta milioni di anni fa sotto una roccia c’era traccia d’acqua. Forse anche un virus assetato che in lei abbeverava la disgraziata sua Natura ancor non del tutta rivelata o nata per poi divenire umana.
Comunque,
tornado al tema a noi caro, le più funeste sorti del degradato Sacro, ci
avventuriamo in nome Suo verso ugual medesimo Viaggio… e leggo….
[PROSEGUE CON IL VIAGGIO AL COMPLETO]
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