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I cani
Coniston assieme ad altri (di razze diverse) cacciano nel distretto di Windermere, perlustrano
la valle di Winster, stabilendo il loro quartier generale per una settimana a
Strawberry Bank. Questo territorio collinare è cavalcabile, così è possibile
tenersi in contatto con i segugi facendo uso di strade secondarie, mulattiere,
ecc.
Il paese è
costituito principalmente da boschi, con grandi appezzamenti coperti di erica
che si confonde nei prati della valle. Ci sono molte
volpi, ma lo sport non è mai al suo meglio
finché la pioggia o la neve non hanno abbattuto la rigogliosa crescita delle
felci, che fioriscono ovunque.
Qui un uomo
a cavallo ha il vantaggio su uno a piedi, poiché quando i segugi corrono veloci
è difficile tenersi in contatto con loro e, a causa dei boschi, è del tutto
impossibile vederli a qualsiasi distanza. Mi sono divertito molto lì in diversi
momenti, anche se preferisco di gran lunga la caccia sulle alture aperte.
Molti
uomini delle valli sono straordinariamente appassionati di caccia, né l’età
sembra scoraggiarli. Conosco diversi uomini di età superiore ai settant’anni
che seguono i segugi in ogni occasione. Un appassionato cacciatore visse fino a
più di novant’anni e salì in cima al Coniston Old Man il giorno del suo
novantesimo compleanno. Fu l’immortale cacciatore di Jorrocks, James Pigg, a
dire:
‘Brandy e baccy faranno vivere un uomo per
sempre!’
…ma nel caso del ‘dalesman’ del nord penso che sia l’aria fresca di montagna e un sacco di esercizio che ‘mantiene il tamburello a remare!’.
Le
varie locande in tutto il paese hanno ospitato molti raduni di cacciatori dopo
la morte di una volpe nelle loro vicinanze. È consuetudine nella regione dei
laghi portare la carcassa della volpe alla locanda più vicina, dove viene
appesa a un ‘gancio’ nel soffitto del bar-salotto, affinché tutti la vedano.
La caccia e
l’abbattimento genera una notevole sete, quindi le brocche di birra sono molto
richieste. Una o due pinte di solito incitano qualche cacciatore a cantare, e
presto la casa risuonerà del coro di ‘John Peel’, ‘Joe Bowman’ o di qualche
altra canzoncina di caccia locale. A poco a poco il raduno si interrompe, i
cacciatori si dirigono verso le rispettive case e, occasionalmente, lungo il
percorso, alcuni di loro vedranno più di una volpe.
Parlare di
birra mi ricorda l’insegna che un tempo abbelliva il famoso ‘Mortal Man Hotel’
a Troutbeck; e leggi come segue:
O uomo mortale che vivi di pane,
Come mai il tuo naso è così rosso?
Tu stupido asino, che sembri così pallido,
Viene dalla birra di Sally Birkett.
Il ‘Traveller’s Rest’, in cima al Kirkstone Pass (1476 piedi), è stato a suo tempo teatro di molti ‘raduni’ o celebrazioni di caccia alla volpe, una vecchia annotazione nel libro dei visitatori diceva così:
Il viaggiatore della domenica sul Passo
Kirkstone,
È in buona fede e può avere il suo bicchiere:
Quindi, gentile straniero, non fermarti a
pensare;
Apri la bocca, inclina la testa
E butta giù il tuo boccale!
E mentre riposi sotto i fianchi desolati,
Mentre nella tua gola scivola l’agile olio del
motore,
Benedici il gentile diavolo che con le sue pietre
d’oro,
Ha costruito questo locale per riposare
Le sue pallottole stanche ma sempre cariche,
Non meno delle pellicce che pendono
Giù da ogni trave!
Sono il motto
D’ogni buon cacciatore!
Che crepi il lupo e l’orso
Beviamo tutto d’un sorso!
Mentre la volpe è la nostra principale bestia da caccia nella regione dei laghi, anche la lepre viene cacciata e i cervi forniscono sport nella campagna adiacente alle colline. Anticamente però vi erano altri due animali, oggi molto rari, cioè la puzzola e la martora, che erano una preda riconosciuta per i segugi.
Per un
amante dello sport in un paese selvaggio, la caccia alla volpe nel Lake
District deve avere un forte richiamo. Con tempo bello o tempestoso le colline
hanno un fascino particolare, e se aggiungiamo alle bellezze della Natura le
dolci note del corno e il grido dei cani che echeggiano tra le rupi, possiamo
dire con le parole dell’antico autore sempre armato:
Finalmente la caccia inizia
E che il Diavolo ci benedica!
Si preoccupano e piangono
Quando va’ su e giù;
Era una robusta volpe di collina
Quando lo trovarono,
In mezzo alla brina
Al principio della selvaggina;
Ora sono cento brandelli
Di marrone;
Per decorare in nostri piatti
In suo onore!
La volpe selvaggia ama il terreno accidentato, e in salita tra le rocce supera alla lunga ogni cane più veloce della muta.
Può arrampicarsi
come un gatto e può stringere il suo corpo magro attraverso un’apertura molto
piccola. Quando è pressato dai segugi, invece di andare a terra, a volte
tenterà di evitarli rifugiandosi su qualche stretta sporgenza o ‘banchina’
sulle rupi. Quando ciò accade, c’è sempre il pericolo che i segugi, nell’eccitazione
di ritrovare la loro volpe, possano cadere dalle sporgenze sulle rocce
frastagliate molto al di sotto.
Anche
se Charlie (il nostro segugio migliore) è del tutto a suo
agio in tali luoghi, anche lui a volte va troppo lontano e trova la sua
ritirata tagliata e un percorso impraticabile davanti a sé. Là si accovaccia
finché un segugio - altrettanto avventuroso - non trova un modo per
raggiungerlo, e a meno che il segugio più forte non lo afferri e lo tenga sulla
sporgenza, l’uno o l’altro, se non entrambi, saranno fortunati se scampano alla
morte per la caduta dal precipizio.
Ho visto un giovane segugio cadere con la sua volpe da un’altezza di duecento piedi, e posso assicurarvi che è ben lungi dall’essere uno spettacolo piacevole. In questa stagione, 1909, ho visto una volpe inseguita dai Blencathra Hounds (i nostri amici segugi del nord), rifugiarsi su una sporgenza ricoperta di mirtilli su una piccola rupe. I segugi potevano avvistarla dall’alto, e alla fine uno di loro si arrampicò dal basso e camminò proprio sopra il sentiero della volpe.
La volpe
balzò in piedi, il segugio l’afferrò, ma non riuscì a trattenerla, e vidi la
volpe cadere all’indietro dalla sporgenza mentre si liberava. Per fortuna il
segugio ha avuto buon senso a non seguirlo. La maledetta volpe cadde di una
quindicina di metri, si rimise in piedi e se ne andò, anche se era facilmente
intuibile come osservare che era molto scossa dalla caduta. Non molto tempo
dopo ha attraversato un terreno incolto dove c’erano al lavoro operai della
falegnameria, in compagnia dei loro inseparabili segugi dell’Union, un gruppo
cinefilo addestrato con altrettanti numerosi cani da caccia molto noti da
quelli parti.
A caccia con lo stesso branco in un’altra occasione, ho visto una volpe arrampicarsi sulla parete di una ripida rupe che domina il lago Thirlmere. Solo un segugio delle quattro coppie che lo stavano inseguendo riuscì a salire, il resto fece il giro e raggiunse la Cima per un percorso diverso.
Un segno
sicuro che una volpe in un terreno roccioso sta spostando la sua tana
sottoterra, e potrebbe farsi notare, è quando i terrier smettono di abbaiare e
i segugi iniziano a correre intorno al ‘Borran’. Una volpe ha una straordinaria
abilità nel sfuggire ai segugi, anche se gli sono tutti intorno. In terreni
accidentati, in particolare, è un abile fuggiasca.
Nell’erica ben
cresciuta una volpe al suo riparo giace spesso molto vicina ai suoi cacciatori,
finché i segugi non la stanano. Quindi, quando osservi i membri del branco annusare
l’erica, come se si aspettassero di vedere la loro preda, puoi giurare di
sicuro che giace nascosta da qualche parte vicino a te. Farà lo stesso sulla
sporgenza di una rupe se pensa di poter sfuggire all’attenzione, ma, di regola,
non tarda ad abbandonare la momentanea tana o riparo di fortuna.
Ricordo che in un’occasione vidi una volpe raggomitolata su una sporgenza completamente priva di riparo, in una rupe che dominava la valle di Deepdale. I segugi erano sulle sue tracce molto più in basso. Stavo parlando con un altro uomo d’affari in quel momento, un certo Morrell; eppure quella volpe giaceva lì sembrava udirci tanto era vicina, e non muoveva nemmeno un occhio. Alla fine quando mi accorsi che ci ascoltava gli lanciai contro un sasso, che rimbalzò sulla roccia facendo un rumore infernale. Lei rimase immobile e ci osservò in tono di sfida. A quel punto presi l’iniziativa i mirai meglio e il masso rotolò di qualche metro proprio sopra la volpe. Questo la svegliò e non indugiò a proseguire.
Io e Morrell proseguimmo la
conversazione… d’affari!
Doveva
essersi addormentata, oppure non poteva averci sentito, rimasi in dubbio. C’era
una brezza rigida quella mattina, potrebbe
aver avuto qualcosa a che fare con questo. Loro percepiscono e conoscono meglio
il vento che le ispira!
Invece riguardo i nostri amati e fidati segugi un branco viene riunito con l’obiettivo di mostrare la bellezza di questo sport nell’uccidere volpi come braccare altre bestie. In tutta la Gran Bretagna il carattere dei singoli paesi di caccia differisce notevolmente per ogni Lega di Contea. Dall’Hampshire Down e dalla valle delle Contee, procediamo verso nord attraverso vari tipi di territorio, fino a raggiungere le colline di Cumberland e Westmorland, che comprendono alcuni dei terreni più aspri e aspri dell’Inghilterra.
La
caccia sulle colline richiede la pratica del principio ‘lasciali stare’, poiché
durante la maggior parte delle corse i segugi svolgono tutto il proprio lavoro
senza l’aiuto del loro cacciatore. Così imparano la perseveranza, che consente
loro di andare avanti quando le condizioni di fiuto non sono delle migliori.
Il Maestro
di loggia o l’umile carbonaro che amano veramente il lavoro da segugio e
desiderano mostrare la bellezza di questo sport, allevano al meglio con il dono
dell’… adatto al loro particolare interesse. Cioè, se le loro risorse
finanziarie sono o non sono all’altezza dello sforzo. Se per sfortuna dovessero
subire gravi perdite nei loro canili, troveranno grandi difficoltà e rimedi a
procurarsi segugi freschi adatti alle loro esigenze per una nuova caccia,
perché probabilmente tutti i segugi disponibili sono di tipo adatto per lo
scopo dell’….
L’INFAMIA E GLI INFAMI DI UGUAL PRINCIPIO DI CACCIA, ovvero, “STORIA UNIVERSALE DELL’INFAMIA”.
Nel 1517 padre Bartolomé
de Las Casas provò grande compassione per gli indiani che si sfinivano nei
laboriosi inferni delle miniere d’oro delle Antille, e propose all’imperatore
Carlo V l’importazione di negri che si sfinissero nei laboriosi inferni delle
miniere d’oro delle Antille.
A
questa curiosa variazione di un filantropo dobbiamo infiniti eventi: i blues di
Handy, il successo ottenuto a Parigi dal pittore e dottore uruguayano Pedro
Figari, la buona prosa selvatica del pure uruguayano Vicente Rossi, la statura
mitologica di Abraham Lincoln, i cinquecentomila morti della Guerra di
Secessione, i tremilatrecento milioni spesi in pensioni militari, la statua
dell’immaginario Falucho, l’inclusione del verbo linchar nella tredicesima
edizione del Diccionario de la Academia, l’impetuoso film Hallelujah, la
gagliarda carica alla baionetta guidata da Soler alla testa dei suoi ‘Negri e
Mulatti’ al Cerrito, la grazia della signorina Tal dei Tali, il mulatto assassinato
da Martín Fierro, la deplorevole rumba El Manisero, il napoleonismo arrestato e
incarcerato di Toussaint Louverture, la croce e il serpente a Haiti, il sangue
delle capre sgozzate dal machete del papaloi, la habanera madre del tango, il
candombe. Inoltre: la colpevole e magnifica esistenza dell’atroce redentore
Lazarus Morell.
IL LUOGO. Il Padre delle Acque, il Mississippi, il fiume più vasto del mondo, fu il degno teatro di quell’impareggiabile canaglia. (lo scoprì Álvarez de Pineda, e il primo a esplorarlo fu il capitano Hernando de Soto, antico conquistatore del Perù, che lenì i mesi di prigionia dell’inca Atahualpa insegnandogli il gioco degli scacchi. Alla sua morte, gli diedero sepoltura in quelle acque).
Il Mississippi è fiume dall’ampio petto; è un infinito e scuro fratello del Paraná, dell’Uruguay, del Rio delle Amazzoni e dell’Orinoco. È un fiume dalle acque mulatte; oltre quattrocento milioni di tonnellate di fango insultano annualmente il Golfo del Messico, in cui si riversano. Tanta immondizia venerabile e antica ha formato un delta, dove i giganteschi cipressi dei pantani si nutrono delle spoglie di un continente in perpetua dissoluzione e dove labirinti di fango, di pesci morti e di giunchi dilatano le frontiere e la pace del suo fetido impero.
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