venerdì 6 aprile 2012
JOHN LE CARRE' E IL GRANDE SONNO
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....Penso a John Le Carré, e il suo romanzo: 'La spia che venne dal freddo'.....
potrebbe arrivare anche questa sera.
Le Carré ha avuto l'idea giusta: niente di meglio della Germania per una storia di intrighi;
c'è il clima, c'è il contrasto, anche le situazioni più ardite diventano attendibili. Si può
aggiungere, alla ricetta consueta: tensione, sesso, violenza, anche la lotta fra le ideolo-
gie che oggi ci dividono.
Qui la morte non sorprende: nessuno si volta quando urla la sirena dei gendarmi, e ogni
tanto gli spari, e l'abbaiare dei cani rompono, lungo il confine, il pesante silenzio della
notte. Capisco perché questa vicenda avventurosa è piaciuta molto a Willy Brandt:
forse ha sentito muovere tra le pagine l'aria di Berlino.
Ho sul tavolo un volumetto stampato all'Est, dal contenuto piuttosto insolito. Parla del-
l'attività degli agenti segreti francesi, inglesi e americani. Racconta le iniziative del miste-
rioso Reinhard Gehlen, il personaggio di cui non si conosce il volto, che fu il capo del
Servizio di informazione federale.
Le fotografie riproducono scatole di fiammiferi col doppio fondo, per nascondere i mi-
crofilm, compresse di piramidone che servono invece a preparare l'inchiostro simpati-
co, minuscole pistole, passaporti falsi, pugnali, carte topografiche, un'innocente auto-
mobiletta per bambini trasportava preziose segnalazioni.
E' illustrata l'attrezzatura di Erich Kreimling, pescato mentre era intento all'opera, e
si vede subito che gli USA non badano a spese; sensibilissimi registratori riescono a
captare le voce anche a notevole distanza. C'è perfino un elenco, con l'indirizzo e il
numero di telefono di alcuni spregiudicati e ardimentosi individui, che si fanno chiama-
re 'Siegfried', 'Martin', 'Carlos', e che lavorano per la CIA, (poi ci sono quelli che si
fanno chiamare con il loro nome, ma non sanno che lavorano per la stessa....Agenzia),
per i dollari di Washington, e ai danni, s'intende, degli 'Stati socialisti'.
Quattro potenze giocano, attorno alla Porta di Brandeburgo, una partita che ha
per posta la pace in Europa; i rapimenti o le revolverate appartengono all'aned-
dotica.
Ogni tanto, l'eco delle schermaglie arriva alla cronaca, ma solo quando il protago-
nista ha un nome, o il clamore del fatto sconvolge l'apparente tranquillità.
Un mattino due ufficiali dell'Armata Rossa varcano un ponte sulla Sprea in compa-
gnia di un giovanotto che si chiama Powers, lo mollano, e ricevano in cambio un
maturo signore che si chiama Abel: uno faceva il pilota di un supersonico americano,
l'U2, ed è finito in territorio sovietico; l'altro era un illustre spione, che da anni traffi-
cava con Mosca, e, a causa di un incidente tecnico, si è fatto prendere con le mani
sporche.
Consumò il resto dei suoi giorni nella tranquillità di una dacia, scrivendo le memorie
e godendosi la lauta pensione di chi ha ben meritato. Adesso è segnalato come e-
sempio, nei libri di lettura, alla gioventù comunista.
.....Il 'grande sonno'....è un espediente consueto, sicuro, per sbrigare affari un po'
complessi, il 'grande sonno' è piombato su illustri signori, come Otto John, lo stra-
no doppiogiochista, mescolato in faccende di spionaggio, non si è mai capito con
chi stava, ed è bastata una tazzina di caffè a renderlo perfettamente trasportabile,
ha reso docili piccole volpi, come un certo Berndt, che era andato a una festa,
ricorda solo che si divertiva molto, poi si è trovato, non sa come, dal'altra parte,
nella centrale di polizia della Alexander-platz, poi nella prigione di Bauzer 2, una
delle più dure, condannato per aver partecipato ad azioni sovversive contro la
Repubblica Democratica, e doveva lavorare otto ore e mezzo al giorno, doveva
leggere il quotidiano comunista Newes Deutschland, e partecipare alla conferen-
za di indrottinamento, poteva scrivere a casa solo una lettera al mese (dopo un
attento controllo dell'ufficio smistamento & recapito...).
Una mattina l'hanno svegliato, l'hanno condotto in uno stanzone.
'Eccoti il passaporto, e metti i tuoi vestiti' gli hanno detto; albeggiava appena,
giù in cortile, c'erano degli altri detenuti, li fecero salire su un autobus, passarono
il confine, c'erano dei funzionari di Bonn ad aspettarli, ricevettero alcune centina-
ia di marchi, e furono inviati ad andarsene a casa e a tacere. Né lui, né gli altri,
seppero il perché, né che cosa era accaduto.
Dal 1964 fra le due Germanie, si svolge un continuo e silenzioso 'mercato di
uomini'. Berlino Est dà alla Bundesrepublik prigionieri, e riceve in cambio caffè,
agrumi, burro e concimi chimici.
2500 carcerati sono stati comprati con una spesa di circa 13 miliardi di lire.
....Sì, Le Carré ha avuto l'idea buona, in questa Germania tutto può accadere,
perfino che la spia che torna a casa, venga non solo dal freddo della Prussia,
...ma anche dal deserto............
(Enzo Biagi, Germania)
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