martedì 10 aprile 2012
IL PROFESSORE
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Caro Professore,
forse ha ragione quell'Antonio, di cui l'intero Parlamento e Senato, ogni tanto
eleva un sol coro indignato..., vede faccio non volendo anche una breve rima
introduttiva.
Forse perché l'onestà nulla ha che vedere con l'economia, la politica,...e la
...fotografia.
Ma noi eretici non calchiamo o indichiamo 'il somaro' con il relativo cappello,
si ricorda professore, quello che fummo costretti ad indossare secoli or sono
di storia, mai passata, mai trascorsa per questo grande mare, per questo con-
vento chiamato Italia.
Caro professore..., è bello per tutti noi vivi, ma non certo ignoranti, vederla
commemorare santi e morti, quali viandanti della storia, soprattutto quando
i vivi sono ancora prigionieri negli stessi campi di sterminio, di terrore, di mor-
te, da lei celebrati con tanta e magnifica apparenza ....sull'ugual strada della
memoria.
Perché queste parole?
Perché questo 'ciarlare', che già la fiera casta mostra l'ardire di controllare e
sondare altro dire...rispetto alla sua sacra e fiera parola venduta e foraggiata
dagli stessi padroni della storia?
Presto detto, sempre che ci sia ancor concesso.
Sempre che il cinese suo nuovo e fedele cavaliere, non ci conti i poveri bocconi,
e misuri come suo ardire queste parole ...sciocche e cretine...
Il cinese suo nuovo alleato per questo campo strano, per questo gioco strano.
Ma ora con il suo permesso, lasciamo la rima cretina, altrimenti rischierei di
innervosire non il maestro del Tempio, ma il Rosso del convento...
Caro Professore, con il suo umile permesso,
quella cultura millenaria, alla quale, non si riesce bene a comprenderne il motivo,
e per la quale voi siete così attaccati...così ammirati, presenta dei risvolti ama-
ri, dei 'campi strani', dei morti.....ammazzati!!
Non si offenda professore, giorni fa' erano suoi alleati.
Ma i loro campi strani, non hanno ancora un posto di consenso sullo stesso
Parlamento di cui nessuno esule è giammai eletto. Forse perché è il Parlamento
della storia, che la verità non vuole udire alla sua ora, mentre mangia e lavora.
Non so...
Io che son eretico, busso a quel Parlamento, e ricordo che l'Inferno sarà tutto
per loro, quando quel Dio o Buddha scenderà dal trono.
Mi scusi, professore non me voglia la la rima non mi abbandona, così rischio
solo che il cinese come già fece nella storia, ora scende e come un diavolo
mi divora.
Caro professore, in onor della stessa storia, convien onorar quei morti, così,
almeno lei così ci insegna, quale potente e nuova dinastia, da poterne seppel-
lirne altri, sotto nella stiva...e che il nero, suo amico diletto, non si scordi del-
le stesse catene, lui veniva proprio da quelle, anche se ora balla e ride, come
una scimmia assisa al trono dello stesso Parlamento della Storia.
Caro professore,
ignorando i patimenti di una cultura millenaria la quale sta progressivamente
scomparendo, e celebrando il morto per seppellire e costruire un nuovo cam-
po per il ricco aguzzino, si fa un torto alla ragione dello stesso genocidio per
il quale lei si inginocchia così commosso...e pentito.
Ma mi sembra di capire, Professore del mio dire,
che la coerenza non è pane del politico, e neppure dell'economo...
Perché il nuovo mandarino da lei gioni fa' celebrato, quale nuovo e fiero alleato,
è troppo ricco e venerato nella ricca banca dove ogni Dio è per sempre...
morto e condannato, e con lui ogni diritto di quell'uomo di nuovo morto e se-
polto...sullo stesso orto, sullo stesso campo...
Mi perdoni, sto lottando con me stesso, ma questa rima, questo eretico che
vedo bruciar ogni mattina, non mi abbandona, anche se ora indossa un saio
di povero panno ...è tutto ciò che caccia il suo convento.
...L'economia ha le sue priorità sul muro di Wall Street, ieri come oggi, ed i
vagoni son di nuovo colmi di merci e volti che aspettano solo la morte.
Così l'affare è garantito, l'importante che vi sia sempre un mondo senza Dio,
anche se lei ammira alto sul cupolone, gli stessi volti, gli stessi pianti, gli stessi
...inganni!
No! Professore,
l'economia né cinese né occidentale, salverà il mondo.
Come lei non salverà l'Italia, la sua strada e il suo intento è la politica del
privilegio, dell'iniquità, ...certo professore è commovente vederla celebrare
tutti quei morti, anche se in cuor mio sono convinto che se tornassimo indie-
tro di 60 o 70 anni, lei sarebbe un ottimo alleato dei tedeschi.
Come lo è tutt'ora.
Non disprezzo, si intende bene, la cultura cinese, erano e sono troppo po-
tenti, ricchi, e dicono intelligenti, ma avevano (?) una considerazione dell'u-
omo e della vita peggio dei faraoni egizi...al tempo delle piramidi.
Si ricorda Professore,
allora i suoi ebrei erano schiavi, cacciati, ma pur sempre schiavi.
Per questi moderni schiavi di oggi non vi è nessun mare che si ritira dinnanzi
al loro vagare, nelle stesse tenebre. Non vi è nessun profeta che scende dal
monte ad indicare loro una salvezza. Non vi è nessun Dio, perché quello che
vi dimorava lo hanno ucciso a forza di botte.
Non vi è nessun miracolo dinnanzi al genocidio culturale taciuto.
Anche perché, Professore, la sua economia ci insegna che di fronte alla stra-
da di due muri, uno del pianto, ed uno ...della ricchezza, bisogna calpestare
ogni diritto, ogni emozione, ogni filosofia, ogni teologia...alla vita.
Caro Professore, non mi dilungo, perché la sua immagine e ogni immagine,
insegnamento per ogni fotografo e fotografa, abbisogna di coerenza e un mi-
nimo di dignità.
Sono il primo che difende l'Olocausto e gli Armeni, o altre minoranze, perché
la stessa cultura che mi impone di alzare la mia modesta voce e opinione con-
tro ogni genocidio, mi insegna e comanda a non fare distinzioni di sorta dinnan-
zi ad ogni qual si voglia ...dittatura.
Non si può salvare il pianeta penalizzando uno scrittore o una poesia, ....
è una semplice provocazione, forse per dire, che io che nulla sono e sarò
mai, anche dinnanzi ad un premio Nobel e per giunta tedesco, siamo motivati
dallo stesso principio che sgorga dal cratere o dalla fonte della 'cultura' del-
la verità, dell'uguaglianza, dell'umiltà, della saggezza....della pace.
Io non scrivo una rima, qui ed ora, anche perché Grass ne ha scritta una, io
....un intero libro, solo per dire e ricordare che la mia come, penso, la sua e-
resia, si muovono contro ogni dogma ortodosso.
Quell'ortodossia che uccide senza distinzione di sorta, fra il Rosso o il Nero
(talare), ogni verità e cultura, e inquina ogni principio di libero arbitrio.
Penso che sia memore della storia.
Non me ne voglia per questo mio dire.
Con l'augurio che quella cultura cinese da voi accademici tanto ammirata,
mai prevalga sulla libertà cui la la natura ha fatto dono ad ogni uomo da
lei forgiato entro ugual Creato....
Mi perdoni professore, la rima di nuovo....
perché io son un po' come quel Gabbiano, che sempre in alto vola, ed ha
imparato ogni giorno una parola nuova e trasforma in poesia o rima.....
ma che voi che sia, tanto il branco, che in basso vola, presto lo caccerà
dal suo cielo...così come è sempre stato nel Parlamento della Storia.
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