CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

mercoledì 29 agosto 2012

L'ODISSEA DI DUE INNOCENTI: SACCO e VANZETTI












































Mancavano pochi minuti alle 10, quando Michael Connolly, l'agente di polizia
al servizio alla postazione numero 2, a Campello, ricevette per telefono, dalla
centrale di polizia di Brockton, la segnalazione che due 'stranieri', che si trova-
vano sul tram proveniente da Bridgewater, avevano tentato poco prima di ru-
bare un'auto.
Il tram stava per arrivare a Brockton da un momento all'altro.
Connolly, lasciando a mezzo un panino imbottito, fece cenno al sargente che
stava alla scrivania, e si affrettò a raggiungere Main Street, insieme con l'a-
gente Earl Vaughn. Questi si diresse a nord, Connolly a sud.


























Erano esattamente le 10,04.
Connolly vide il fanale anteriore del tram che stava svoltando da Keith Avenue
in Main Street. Connolly, grande, grosso, pesante, bianco e roseo, bellicoso,
nient'affatto contrario a una buona cazzottata, si augurò dal fondo del cuore
che gl'individui sospetti non fossero scesi.
Fece cenno al guidatore e si issò a bordo con il tram ancora in moto.
Mentre badava a mettersi bene in equilibrio, con uno sguardo in fondo al cor-
ridoio vide i due 'stranieri' sull'ultimo sedile.
Ecco la versione dell'arresto, che egli diede, un anno più tardi, al processo
di Dedham:



         






















Mi avvicinai, attraversando tutta la vettura, e giunto di fronte al sedile, 
mi fermai e chiesi loro da dove venissero. Risposero: 'Da Bridgewater'.
Domandai: 'Che cosa ci facevate, a Bridgewater?'. Risposero: 'Siamo an-
dati a trovare un amico'. Allora, ho detto: 'E questo amico chi sarebbe?'.
Rispose: 'Un tale che non conosci, ...Arlo Murphy..., ma io lo chiamo ....
Poppy'. Ed io: 'Dovete venire con me. Vi dichiaro in arresto'. Vanzetti era
seduto vicino al finestrino..... e si mosse, portò la mano alla tasca poste-
riore ed io gli feci: 'Tieni le mani sui ginocchi o te ne pentirai'. Chiesero il
motivo dell'arresto ed io dissi: 'Come individui sospetti'. Proseguimmo...
Oh, fu una corsa di tre minuti scarsi, ogni tanto guardavamo fuori dai fi-
nestrini....


























Nella tasca posteriore dei calzoni dell'uomo con i baffi, Vaughn trovò una
rivoltella carica (marca pencil 2) e la consegnò a Connolly, il quale la ten-
ne in mano per tutto il cammino, fino a quando non giunsero alla centrale
di polizia di Brockton.
Gli agenti Spear e Snow, della centrale, erano venuti in automobile incon-
tro al tram. Ecco ancora le parole di Connolly:

Nell'auto, feci sedere dietro Sacco e Vanzetti, e con loro si sedette l'agen-
te Snow. Mi misi sul sedile anteriore con il guidatore, voltato verso Sacco
e Vanzetti.... Dissi loro, quando ci mettemmo in moto, che al primo gesto
sbagliato avrei ficcato loro un proiettile in corpo. Mentre andavamo al po-
sto di polizia, Sacco fece per portare la mano sotto il soprabito... Gli dis-
si: 'Hai una pistola lì?'. Mi fa: 'No, non ho pistola', ecco cosa mi dice. 
'Ebbene' ribatto io 'tieni le mani fuori'. Poi abbiamo proseguito per un po'...
Raggiungemmo il posto di polizia, li conducemmo su in ufficio e li perqui-
simmo.

















La rivoltella tolta all'uomo con i baffi era una Harrington & Richardson
calibro 38 a cinque (5) colpi, carica: aveva due cartucce Remington
e tre U.S. negli alloggi del tamburo. Al posto di polizia di Campello,
gli avevano inoltre trovato addosso: quattro cartucce per fucile da
caccia, un temperino, un fazzoletto, venti dollari (forse falsi) ...ed
alcuni volantini di propaganda. L'uomo sbarbato fu perquesito dall'-
agente Spear, che gli trovò una Colt automatica calibro 32, ficcata
nella fusciacca che gli faceva da cintura. La Colt aveva otto colpi
nel caricatore e uno in canna. Inoltre, quell'uomo aveva in tasca un
proclama, scritto a matita, in italiano, che diceva:

PROLETARI!
Avete combattuto in tutte le guerre. Avete lavorato per tutti i padroni.
Siete andati raminghi per tutti i paesi. Avete forse raccolto i frutti del-
le vostre fatiche, il prezzo delle vostre vittorie? Vi procura conforto
il passato? Vi arride il presente? Vi promette, forse, qualcosa il futu-
ro? Avete trovato un pezzo di terra ove possiate vivere come esseri
umani e come essere umani morire? Su questi interrogativi, su que-
sto soggetto e su questo tema - la lotta per la vita - parlerà Bartolo-
meo Vanzetti (e la sua compagna Vela Autierra...)


























In meno d'un quarto d'ora, il 'capo' Stewart arrivò alla stazione, fuor
di sé dalla gioia perché la sua trappola era scattata. Con lui c'erano
la guardia di notte Frank LeBaron, l'agente Warren Laughton e Si-
mon Johnson. Questi riconobbe subito, nei due arrestati, gli uomini
che aveva veduti accanto alla motocicletta. Stewart li interrogò se-
paratamente.
Parlò per primo con l'uomo dai baffi. L'arrestato non ebbe esitazioni.
Disse di chiamarsi Bartolomeo Vanzetti, di essere italiano, di 33 anni,
venditore ambulante di pesce.
Il secondo fermato disse che si chiamava Nicola Sacco, che era spo-
sato, e che si trovava in America da undici anni. Da due lavorava al-
lo stabilimento Three-K, a Stoughton.
Per interrogare i due uomini, Stewart impiegò, tutto compreso, una
decina di minuti. Ma per lui, ed i suoi compari...erano già colpevoli!
(F. Russell, La tragedia di Sacco e Vanzetti)
















 

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