CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

mercoledì 13 gennaio 2021

COSTRUTTORI DI SANA E SOBRIA DEMOCRAZIA (in libertà vigilata) (6)

 









Precedenti capitoli:


A cosa assomiglia... (5/1)


Prosegue con la...:


Politica della ricchezza (7/8)









Di Dora Pelosi Marsden…


 

 

L’Egoista ha già pubblicato articoli sulla natura della democrazia, e senza dubbio lo farà ancora, ma le seguenti osservazioni intendono piuttosto suggerire un cambiamento nel modo di discutere la democrazia piuttosto che aggiungere a ciò che è già stato detto.

 

Forse perché l’inutilità di discutere notizie di guerriglia urbana è diventata evidente anche ai più ottimisti; i nostri più rinomati romanzieri hanno iniziato a discutere, infatti, di Democrazia nella stampa popolare e stanno cercando di scoprire una macchia rossa sulla cenere grigia della Teoria politica, con il risultato che sono stordita fino ad un livello ingrato per le intenzioni così ben poste, in quanto suddetta macchia è piombata come un macigno fino al privato, e per privato in questa sede si intende tanto l’armadietto (privato) del più umile operaio, quanto lo scrittoio ove giungono costantemente le sue richieste di aiuto dall’alto ammiragliato negate…

 

Achab ha la propria irremovibile Visione politica!




Giacché chi nega il male in se quanto viralmente ignorato, non può beneficio alcuno causa dello stesso medesimo male liberamente respirato nel maleficio d’ognuno, dacché - se non muore - perde ugual diritto di ricovero mai concesso, l’impiego e ogni forma di aiuto compresa la negata pubblica assistenza… & ogni diritto di pubblica sussistenza…

 

Insomma muore o dovrebbe peggio della balena!

 

Sembrerebbe una macchia bianca non del tutto constatata nella deliberata e votata negazionista ignoranza!  

 

Sarebbe quindi nello spirito di una filantropia incondizionata che si potrebbe suggerire che l’ottusità sia dovuta al modo in cui si svolge il dibattito: un modo che è successivo - non dopo averlo udito - a quello del piccolo mediocre Provinciale consegnato alla rumorosa incoscienza da cui motivato.

 

La silente Coscienza vigila e lo ascolta!




 Non che ci sia qualcosa di cui lamentarsi nel dibattito Provinciale: solo la sua dotta incolta eccellenza è limitata ai suoi tempi e alle sue stagioni. È redditizio solo se applicato a controversie ancora giovani e inserite in un populismo verde di antica discendenza colonica, poiché la giovane nuova Democrazia apparentemente logora e canuta non riesce ad adattarsi.

 

Il mondo Provinciale dei piccoli feudi  e contee è il ‘modus operandi’ propagandistico e la democrazia ha viaggiato molto oltre e ben al di sopra i confini della propaganda. È arrivata ed è qui, fa quello che può benissimo e al meglio, considerando che il cuore dell’uomo e la natura delle cose sono ciò che sono e sembrano non evolvere; e non ci si deve divertire ulteriormente con inutili sforzi per fornirgli spinte verso l’abisso, una volta avviata sussiste e perfettamente in Essere, nel moto costante e necessario per il proprio consolidamento in ciò che la democrazia al meglio rappresenta nel beneficio votato.




D’altra parte, c’è una quantità molto considerevole di mistificazione nell’aver accettato la Democrazia come un fatto compiuto, notando e constatando quanto sia divertente l’animale umano nel modo in cui percepisce le sue capacità e possibilità. Dopo che avremo estromesso l’umano animale mal allevato nonché custodito e vigilato in fattorie e Kaverne; o ancor meglio, il maiale, o peggio ancora, il cinghiale divenuto, correre libero rovinando ogni piccola selva ben curata in nome dell’antica democrazia seminata nell’orto di Thoreau (e come giustamente afferma The Masses), potremmo ritornare verso province e contee con lo stesso Sogno di Emerson qual umile e solo bagaglio, non meno quello del suo discepolo, senza il rischio di vederci azzannare dal cinghiale quanto ogni più pericoloso selvatico animale allo stato brado…

 

E dopo aver superato la collinetta o l’arroccato recinto, o semplice staccionata in cui la questione se dovesse fallire o avere successo sembra davvero importante, la Democrazia ha ora molto da dare e offrire ancora, e come Twain ci ha insegnato ed insegna…, la ridipingiamo.

 

La staccionata si intende cosa avete pensato!?




Iniziamo da un punto di vista intellettuale nello spiegare cosa significa. Nella fase di propaganda di un feticcio è inutile soffermarsi a discutere su cosa significhi e cosa implichi. Né il nemico né l’amico, quindi, possono tollerare la riflessione; ciò che è necessario è che si vada a vincere credendo in uno stabile progresso dello Spirito quanto dell’Intelletto!

 

La Democrazia si è rivelata deludente nelle mani dei tessitori del romanticismo, perché si sono sforzati di sottometterla alla disciplina di marzo, quando essa stessa offre loro i frutti maturi di settembre. Stanno ancora cercando di riscriverla con programmi per una campagna di indottrinamento, mentre Lei (come la Natura intera) pazientemente sta offrendo loro un manuale pieno di saggezza sul clima irrimediabilmente mutato.

 

In breve, il loro modo di discutere non ha tenuto conto dell’età del soggetto disquisito. Insultare e prendere d’assalto coloro che scelgono di denigrare e negare - se non violentare - la Democrazia è paragonabile all’adozione di un atteggiamento simile nei confronti di una signora dai lineamenti duri che disprezza i cosmetici. I lineamenti rimangono - pur senza trucco - ben distinti e marcati nella statuaria bellezza del Diritto che ne risalta il profilo. È maturato il Tempo - non più di Settembre o Marzo - di aggiungere la statua di una Donna nei corridoi dei Cesari.




Sono troppo truccati di tutto ciò di cui si priva questa ‘Donna Democrazia’ nello statuario portamento!

 

La Democrazia non è in grado di fare un appello comune a un’intera comunità scritto nella costrizione, lo può fare e già l’ha fatto, esponendo il proprio cartello al ‘singolo’ senza distinguo alcuno, giacché mira al beneficio d’ogni essere vivente, senza vincoli o falsi diritti di proprietà reclusa per ciò concernente diversi cartelli lungo l’ugual medesimo Sentiero, per come intendiamo e traduciamo la Democrazia non assoggettata a fini privati e falsamente utilitaristici che ignorano il Diritto d’ognuno…, pur volendo palesare il contrario di un costante bilancio falsato!

 

Lo scopo che principalmente ci occorre riguarda praticamente solo i Pochi. Su ben altri motivi si deve conseguire un fascino per i Molti, costruito senza false ideologie o trucchi del mestiere, come sopra accennato, ed in cui (i maiali o) i pochi mutilati Cesari aspirano al negato consenso. La Democrazia mira a rendere più scorrevole il percorso dei Governatori preoccupando e intrattenendo i governati con solidi programmi scritti, non tanto sul falso benessere accompagnato da perbenismo, a difesa del singolo esposto al rischio della violenza scaturita e maturata nella logica degli opposti,  degli esclusi in quanto tali.




Bensì rinascita sul ‘riconsolidamento’ dell’Essere, ove, da quando nato fino al maturato lavoro, può e deve riflettere, non tanto sulla divisione o frattura che cotal geografia impone, scorrere fra l’una o l’altra riva dell’eterno Fiume della vita, bensì come al meglio poterne godere i suoi frutti nel terreno seminato con la sua forza, e non solo nella breve stagione d’una caccia…

 

È uno sforzo da parte degli interessi governativi i quali per primi debbono prendere ed assumere tal antica consapevolezza divenuta democratico principio, mai il contrario e l’opposto scritto nell’ideologia della dittatura mascherata da democrazia donde anche Atena proveniva; così da rendere i loro ruoli più accettabili con il metodo indiretto di un corrisposto popolo soddisfatto di se stesso…

 

 Mentre una prima necessità impone - per i governatori - affinché siano messi in grado di governare in suddetto principio in cui scritta la comune Storia da cui proveniamo senza falsi pretesti addotti da una violenza, o peggio, un odio ben seminato; aggiungendo la questione secondaria circa i governati che devono essere ben intrattenuti e tutelati entro singoli parametri di ricchezza mal e/o impropriamente ottenuta; ponendo - oltre modo - il dovuto distinguo nel minore margine d’errore su qualsivoglia intervento fra vittima e carnefice; giacché sceriffi o governanti non sono portieri di lussuosi alberghi, bensì soggetti i quali agiscono per conto ed in nome del governo, depositari e tutori della Legge quanto del principio, di cui delegati, nel principio adottato per l’appunto, di uguale democrazia per ognuno.




Il loro intervento non gradito (e quindi rimosso) quando esula dalle competenze in cui non solo la Legge, ma l’intera genesi equivalente, di uno e più Principi in nome della Democrazia violati dalla stessa, e di cui vestono e coprano ugual corpo d’ognuno, non nel proprio ed altrui mascheramento cui ogni Divisa divide e fraziona un alienato concetto di moda e cosmesi da cui il più conosciuto ‘trucco’, bensì l’araldo ben superiore della parte offesa in propria difesa e tutela.

 

Ciò detto vale per ogni essere di questa Terra!

 

Pertanto, come sforzo di intrattenimento, buono o cattivo, rimane lo ‘spettacolo’ dei governatori, poiché gli onesti affari di un teatro rimangono gli affari della direzione della spettabile Compagnia, non importa quale sia il verdetto del pubblico sullo spettacolo, l’importante che ciò rappresentato valga qual comune denominatore scritto nelle logiche del direzione della corretta Ragione, sia questa in Repubblicana Compagnia offerta, che Democratica… fors’anche più mesta e solitaria, talvolta anche in lunghi monologhi asservita e non più recitata, quasi interiorizzata…




Giacché non tutti gradiscono un singolo soggetto rappresentato così come la realtà da cui il teatro. Coloro che per loro scelta inscenano deliranti teatri Cervanteschi, rubando il soggetto, o peggio, i dovuti diritti d’autore, camuffandosi ora da democratici ora da repubblicani, e calcando scene di deliranti teatri, saranno da noi comunemente perseguiti in nome di antichi ideali e drammi, da ugual medesima Compagnia unita inscenati; e se pur disgiunti, comunque votati democraticamente nelle alterne fasi del potere così rappresentato. 

 

…E se pensano codesti attori aspiranti teatranti, sappiano che burattini o burattinai se pur calcano contee e fiere, hanno scritto la giostra del loro tempo…, giacché il loro ‘atto’ mosso da un invisibile motivo e mai sia detto ispirato dialogo…

 

Ogni delirante forma di teatro della futuristica-futura dittatura inscenata la abdichiamo al Signor Benito così come sta avvenendo e consumando la Compagnia nel perenne dramma italiano, in continua crisi di attori e sceneggiatori, per non dire dell’economia che da tutto ciò ne deriva. Lì, per la fortuna di taluni, ancora danzano pupi e pupe… non men di burattini…




La Democrazia - per ribadirlo - è un metodo di governo del popolo, e in quanto è identica a tutti gli altri metodi mira ad una partecipe sottomissione affine al comune senso di responsabilità e civiltà, non meno del grado di come questa venga dispensata. Non contiamo di vendere armi o armare i nostri ragazzi affinché vigilino tal presa di coscienza armata e conseguentemente vigilata dall’incosciente coscienza delegata.

 

La nostra particolarità consiste nel realizzare lo scopo prefissato principalmente con la partecipazione, e successiva gratificazione, innanzitutto delle persone, come nostra garanzia e marchio di fabbrica che meglio ci qualifica, edificato ed eretto nel Fuoco della Fiaccola della Libertà, costantemente accesso illuminare il proprio quanto altrui lume della Ragion persa. E giammai  presidiata dalla costante paura e morbo del nemico attraccato. Non abbiamo nemici in quanto la nostra ed altrui coscienza così motivata ci astiene dall’ansia o dalla paura nell’offesa illegittimamente perpetrata, talché questa possa essere contraccambiata. Mentre riconosciamo altri metodi che si basano sul potere di ispirarla con il dovuto senso di paura rivolto alle masse.

 

Qualcuno ha giustamente disquisito, in ugual corridoi della comune Storia vilipesa, circa la Ragione negata, ed ha conseguito i meriti e non più i fasti della Storia in cui posta.




L’onore certamente negato lo qualifica in merito all’indice della medesima Storia offerta con il più alto compito di conservarne giusta e dovuta Memoria e precetto, soprattutto per tutti quei ciarlatani i quali perdenti si sono immolati da vincitori calcando, o peggio rubando, altrui diritti d’autore ben violati…  

 

È arrivato un ciarlatano, un attore da avanspettacolo e si è mascherato con l’altrui Ragione negata… intrattenendo un delirante teatro ben vigilato affinché tal recita non sia smascherata!

 

Prendiamo Atto come preponderanza numerica delle masse in forme di governo totalitario sollevano un senso di inquietudine e di pericolo tra gli interessi di governo impropriamente suscitato ed instaurato ed i rapporti con un diverso e più maturo stato democratico, osteggiando i propri nemici e perseguitando i propri esuli; la Democrazia al contrario, coglie coraggiosamente proprio questa caratteristica e ne fa il fondamento del suo sistema. Accogliendo perseguitati esiliati e nemici del potere totalitario, ovunque inscenato anche nel proprio Congresso…

 

…Così come nelle successive cantine ove confinati e custoditi, insieme al nostro miglior vino con loro ‘conservato’…




 …Comune destino in ogni bunker a difesa del ‘novello’ dittatore ben fermentato e al giusto grado in cui successivamente dispensato alle assetate, non men che digiune masse… evitando loro la più pericolosa acqua appestata…

 

Ed in cui riconoscerne il giusto valore negli anni conseguito e quindi esposto ai corridoi di contee e regioni… Ove riconoscerne il sapore inconfondibile, quando si è ubriachi ma retti, non certo alcolizzati, ma ad alta gradazione di Spirito congiunti ed uniti!     

 

Il valore di un essere risiede nel fatto che è un uomo  ‘conta uno’ come tutti gli altri, e non più ‘due’ come qualcuno sostiene! Una cantina, una botte, un vigneto… e così lungo la via…

 

Se fossero Due è bene informarne il partito della Russia unita, saprà bene cosa fare!

 

Il fermentato governo ottenuto si basa audacemente su una postulata ‘uguaglianza dell’uomo’ e procede ad assegnare una ‘ugual voce’ a ciascuno, e tutti per la selezione delle unità che prenderanno una parte effettiva nei suoi procedimenti.




Con i quali semplici mezzi servito dalla cantina sino alla più rinomata osteria,  ogni uomo diventa ...e presto! – Un etichettato governatore: un uomo di potere: un uomo libero che vigila l’effettiva libertà altrui di essere finalmente consumato. Da qui la distinzione: mentre la qualifica per una partecipazione ai lavori del Parlamento è il possesso di una ‘Voce’; - un ordine più che un voto - la qualifica per una partecipazione al lavoro del governo divenendo - un Potente Interesse equamente consumato.

 

Non sussiste corrispondenza fondamentale per il bene della collettività tra gli interessi del governo democratico, e i rappresentanti dello ‘pseudo governo’ fermentato (nonché sponsorizzato per un dubbio fine) che lo avversa.

 

Solo nella misura in cui è probabile che questi ultimi siano utili ai primi quando dobbiamo brindare ad ugual medesimo tavolo, è possibile ‘manipolarli’ al giusto grado conseguentemente offerto, affinché la fiaccola del consenso ‘collettivo’ ne assuma ‘collettiva’ certezza ben consumata al centro del tavolo (oppure centrotavola), ‘prima e dopo’ che siano serviti e mai approdati al banco del Congresso…




 Dimostrando altresì, con le loro gesta iniquamente corrisposte per ogni mulino differente da un parlamento, ed in seno alla ‘Voce’ votata circa il malaffare a cui ogni Ulisse privato della propria Terra destinato a più periglioso Viaggio; la fiaccola (ora lume o candela) della coscienza costantemente accesa, circa l’alto grado di corruzione in essere scorrere nelle vene dell’esercizio e funzione non affine al bene comune.

 

La Nazione vigilerà sull’elevato improprio grado raggiunto: sia questa Voce o indole democratica che repubblicana, anche in accordo tra le parti e servita fuori pasto…

 

(Dora Pelosi Marsden)








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