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Circa la bellezza delle forme in Natura... (3/1)
Prosegue ancora circa...:
La natura delle 'masse' (5) (& l'intero capitolo [1/5] )
George Wesley Bellows è nato e cresciuto a
Columbus, Ohio. Era l’unico figlio di George Bellows e Anna Wilhelmina Smith
Bellows. È nato quattro anni dopo il matrimonio dei suoi genitori, all’età di
cinquanta (George) e quaranta (Anna). Sua madre era la figlia di un capitano di
caccia alle balene con sede a Sag Harbor, Long Island, e la sua famiglia vi
tornò per le vacanze estive. Iniziò a disegnare molto prima dell’asilo, e i
suoi insegnanti di scuola elementare spesso gli chiedevano di decorare le
lavagne della loro classe al Ringraziamento e a Natale.
All’età di
10 anni, George iniziò l’atletica e si allenò per diventare un giocatore di
baseball e basket. Divenne abbastanza
bravo in entrambi gli sport da giocare da professionista per anni. Durante il
suo ultimo anno, un giocatore di baseball della squadra di Indianapolis gli
fece un’offerta. Rifiutò, scegliendo di iscriversi alla Ohio State University
(1901-1904). Lì giocò per le squadre di baseball e basket e fornì illustrazioni
per il Makio, l’annuario degli studenti della scuola. Fu incoraggiato a
diventare un giocatore di baseball professionista, e lavorò come illustratore commerciale mentre
era studente e ha continuò ad accettare incarichi di riviste per tutta la vita.
Nonostante queste opportunità nell’atletica e nell’arte commerciale, Bellows desiderava il successo come pittore. Lasciò lo stato dell’Ohio nel 1904, poco prima di laurearsi, e si trasferì a New York per studiare arte.
Bellows fu presto allievo di Robert Henri, che all’epoca
insegnava alla New York School of Art. Mentre studiava in quella scuola,
Bellows divenne associato a The Eight
di Henri e alla Ashcan School, un gruppo di artisti che sosteneva la pittura
della società americana contemporanea in tutte le sue forme. Nel 1906, Bellows e il collega studente d’arte
Edward Keefe aprirono uno studio a Broadway nel 1947.
Il
crescente prestigio come pittore apportò cambiamenti nella sua vita e nel suo
lavoro. Sebbene continuasse i suoi temi precedenti, Bellows iniziò anche a ricevere commissioni per ritratti, oltre a
inviti sociali dalla ricca élite di New York. Inoltre, ha seguito dell’esempio
di Henri trascorse l’estate nel Maine, dipingendo paesaggi marini sulle isole
Monhegan e Matinicus.
Insegnò alla
Modern School di New York City (come ha fatto il suo mentore, Henri), e aderì al
comitato editoriale della rivista socialista, The Masses*, con cui contribuì con
molti disegni e stampe a partire dal 1911.
Tuttavia, fu
spesso in contrasto con altri collaboratori a causa della sua convinzione che
la libertà artistica debba prevalere su qualsiasi politica editoriale
ideologica.
Nel 1918, creò una serie di litografie e dipinti che raffiguravano graficamente atrocità che gli alleati dicevano fossero state commesse dalla Germania durante l’invasione del Belgio. Notevole tra questi era The Germans Arrive, che illustra in modo raccapricciante un soldato tedesco che trattiene un adolescente belga le cui mani erano state appena tagliate.
Tuttavia,
il suo lavoro fu molto critico nei confronti della censura interna e della
persecuzione dei dissidenti contro la guerra condotta dal governo degli Stati
Uniti ai sensi dell’Espionage
Act.
THE MASSES*
Forse la
rivista più vivace e innovativa del suo tempo, The Masses fu fondata nel 1911 come
mensile illustrato e presto sponsorizzò
un’inebriante miscela di politica radicale ed estetica artistica che le valse
il famoso soprannome di ‘la rivista più pericolosa d’America’.
La rivista
ebbe tre editori durante i suoi primi due anni - Thomas Seltzer, Horatio
Winslow e Piet Vlag (il fondatore della rivista) presto se ne aggiungerà un
altro…; ma, per il resto della sua breve vita The Masses è stata brillantemente curata da Max Eastman, che, con Floyd Dell, in qualità di caporedattore,
contribuì a trasformarla nella rivista di punta del Greenwich Village, la
fiorente comunità artistica bohémien di New York.
La rivista contribuì e contribuirà ancora in merito a posizioni progressiste e democratiche non meno di questioni quali l’Ecologia della Natura simmetriche a quelle della salute mentale. Oltre una ‘globale sindacalizzazione’ con i suoi ‘articoli’ sensibili verso i delicati problemi sociali dovuti ad una invisibile corrotta condizione economica avversa alla normale evoluzione umanamente accettabili della classe media e proletaria; e con la quale la cooperazione fra uomini liberi (e) nel libero pensiero uniti fu e sarà ancora possibile.
Libertà di
parola, uguaglianza razziale, persecuzione e dittatura - certa e velata -, non
meno di quella più insidiosa, ovvero l’occulta, controllo delle nascite e/o
eugenetica, suffragio femminile, e resoconti investigativi uniti a dispacci di
guerra dei giornalisti radicali John Reed e Louise Bryant, sono i principali
argomenti che motivano gli scritti ed i resoconti troppo spesso ignorati da una
opinione pubblica pilotata nelle improprie scelte, sia in campo diplomatico sia
in quello economico.
Prendiamo
nota che in questo stesso periodo nasceranno le ‘colonne’ portanti del nuovo
potere in ambito editoriale, una nuova rivoluzione dopo quella del libro a
stampa, e non trascorrerà molto tempo che un ‘quinto potere’ molto più potente del ‘quarto’ (nascente) consoliderà il proprio dominio. I grandi
colossi dell’editoria a stampa e i successivi ‘multimediali’ gestiranno
l’indiscusso dominio sulle masse.
L’Impero
(ogni impero) nascerà ed evolverà secondo le rigide regole in cui il potere certificherà il proprio consolidamento per e nelle masse, con le
colonne portanti su cui reggere l’impalcatura dell’intero edificio non più
castello, bensì grattacielo su cui si innalzerà l’indiscusso dominio dei media
costruito sulle fondamenta delle masse. Ogni evento o personaggio, ogni singolo
fatto o pensiero nel potere nato e crollato per ugual mano, sarà certificato
entro i termini graduali - e non certo disgiunti - facenti parte del potere
stesso che consolida ed afferma se medesimo in identico meccanismo quotato alla
borsa del più vasto mercato dell’intero pianeta.
Il capitalismo ha posto le condizioni dei metodi del proprio ed altrui trionfo proiettati nei nuovi sistemi di comunicazione e dominio, certamente là ove si consumano e celebrano presunte ‘nuove’ o ‘vecchie’ rivoluzione del popolo, e pur la notizia adeguata ai sistemi del regime consolidato (ad uso delle masse che purtroppo ed illusoriamente pensano di aver trionfato), sia questo ‘rosso’ o ‘nero’ in monocromatico evento celebrato; non muterà le condizioni ugualmente negate circa la verità destinata e ugualmente ‘purgata’ delle più certe condizioni di fase conseguite.
Si
procederà da un evento ad un altro con le sue caratteristiche transizioni di
fase, più o meno sponsorizzate, per riconsolidarsi in ciò che apparentemente
mutato, ‘geometricamente’ la massa simmetrica alla nuova fase storica,
cambiando la disposizione del Disegno non muta forma e condizione.
Rimane un
sogno mal sognato e nel sangue affogato, solo l’istinto - il più brutale
istinto – riemergerà e sarà sollecitato affinché l’economico beneficio dal
singolo al nuovo capitale (e mai viceversa) tragga Ragione del proprio velato
demoniaco impegno!
Solo The Masses scoprirà l’inadeguatezza storica di questo ciclico ‘processo’ e quanto la miopia delle stesse masse non riesce a cogliere e distinguere. Il daltonismo una caratteristica irreversibile di qualsiasi processo storico, a fatica possiamo distinguerne i colori dei futuri alleati, indistintamente asserviti del capitalismo (che pur contrastano) il quale distribuisce loro quanto abbisognano, comprese tutte quelle armi di cui la rivoluzione necessita, e paradossalmente, le stesse per la difesa controrivoluzionaria.
Che sia condizione dislessica o potere del capitalismo unito allo spirito del commercio conseguente alla propria ricchezza The Masses farà luce idealistica (senza alcuna ideologia imposta, senza nessun marchio di fabbrica!) riflessa nell’ideale mancato, del sogno mai sognato, senza per questo cadere nel ruolo che il dominio (armato di presunta Intelligenza) ci destina, additando l’anarchico e la sua bomba, o meglio la bomba di stato…
L’illusoria rinascita di un sogno mal sognato, o peggio emigrato e naufragato al presunto porto della Libertà mal consumata e da consumare, nonché ampiamente pubblicizzata nonché vigilato ed illuminato dal fuoco della incoronata fiaccola (con il proprio monumento o copia dello stesso in ogni luogo ove l’atto della storia viene consumata e sacrificata nell’opposto dell’ideale in cui ogni uomo aspira…), comporta l’improprio rapporto di consolidamento del potere entro i termini in cui lo stesso si unisce prendendo reale ‘coscienza’ del proprio corpo. Prendendone ed assumendone coscienza propria o impropria, giacché le condizioni di Libertà vigilata ed accatastata (come merci approdate) delle nuove masse emigrate alla banchina, fanno assumere un aspetto diverso al concetto circa la libertà platealmente distribuita e conquistata e da conquistare ancora. Si procede da un brutto sogno ad un incubo, tanto per i popoli approdati quanto per i nuovi coloni che gradualmente prendono coscienza circa i termini ed i valori della libertà adottati non possono e devono essere condizione valida ed uguale per tutti, tanto per i nuovi coloni quanto per i nuovi arrivati.
La mente apparentemente facente parte del libero intelletto (distribuita nei nuovi piani dei vari gradi di potere), incerta, e paradossalmente in evidente dislessia consolida e certifica il proprio incontrastato dominio.
In medesimi
giornali del ‘potere’ sarà possibile leggere dell’avvento non gradito di un
dittatore, ma in qual tempo gli attenti o distratti lettori non assumono
coscienza che lo stesso potere il quale titola ed incarica i giornali,
procaccia le armi con cui la dittatura consolida il proprio avversato dominio.
La dislessia e/o imperialistica (ex colonica) pretesa del capitalismo non
informa circa il vero sul governo (o tentacoli dello stesso in privata segreta
iniziativa quotata in borsa, uguale e non diversa al giornale che disinforma) incaricato
di porre in essere lo stesso ‘progetto’ avversato e titolato al lettore ignaro
di una o più verità disgiunte dalla realtà.
L’economica
certezza dell’industriosa vittoria della moneta certifica il proprio trionfo.
Chi si assume il compito di ‘informare’ secondo le stesse regole del ‘potere’
ma fuori da questo, viene perseguitato né più né meno del novello dittatore
titolato a piene pagine.
Questo
processo di inscenamento della Grande Notizia ricorre in tutte le sue forme
occulte ove dimora.
La massa viene virtualmente dispensata della libertà, ed in medesimo ugual tempo viene sacrificata all’altare della patria (anche questo evento possiamo riconoscere ciclico, quando cioè in un futuro non molto lontano assisteremo alla invenzione architettonica dell’edifico della guerra con i propri capri espiatori immolati e da immolare ancora…).
Le masse
grazie ad un potere economico ben esercitato vengono invitate a riconoscere il
colpevole, il dittatore, il capro espiatorio, poi in seconda fase sono invitate
a prendere coscienza di come sacrificate allo stesso altare dalle stesse
votato. Il processo della Ragione assume toni grotteschi e paradossali da
farsa. Solo l’economica pretesa vigila ogni possibile verità circa l’atto
consumato… a dispetto delle masse!
L’agnello
secondo un demoniaco concetto attende che venga sacrificato!
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