CHI DELLA FOLLA, INVECE,

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30 MAGGIO 1924

mercoledì 5 ottobre 2016

SOGNI DI UN VISIONARIO (5)

















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Perle di vetro fuori e dentro l'Universo (4/1)  &

Il veggente incontra lo sciamano

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Sogni di un visionario (6)















A 56 anni, nel 1744, Swedenborg era quello che si dice un uomo arrivato e aveva raggiunto il culmine della carriera scientifica: era universalmente stimato e ammirato, in stretto rapporto con la corte svedese e i maggiori letterati, filosofi e scienziati d’Europa.
Era amico dei membri del Parlamento, e membro lui stesso della Camera dei Nobili. Conosceva otto lingue e il ‘smoderato desiderio’ di approfondirsi in tutti i campi dello scibile aveva fatto di lui una mente enciclopedica, certamente uno dei protagonisti del Settecento europeo. Aveva raggiunto la sicurezza economica e sociale: si era costruito una casa di campagna presso Stoccolma, dove viveva quando era in patria e dove poteva lavorare e meditare senza essere disturbato. Era del resto di abitudini sobrie e modeste, non beveva ed era di gusti alimentari semplicissimi.
Nei quarant’anni in cui si era dedicato alla scienza, Swedenborg non si era più occupato di religione. All’ardore mistico era subentrato un totale ribaltamento di interessi, con esclusione – forse volontaria – di ogni atteggiamento di fede per non influenzare in alcun modo la ricerca scientifica.  Si era anche allontanato da ogni pratica religiosa, e occorse veramente una particolare ‘chiamata’ perché cambiasse radicalmente il suo atteggiamento.




Come si intuisce dalle sue opere, aveva continuato a credere in un Dio creatore e in una vita dopo la morte, ma per decenni non aveva sentito la necessità di confrontarsi direttamente con questi problemi. Del resto anche dopo la sua metamorfosi rimase sempre lontano da ogni dogmatismo, dai libri e dalle dispute del tempo: da scienziato Swedenborg divenne un mistico, uno cioè che fa esperienza diretta di Dio senza bisogno di intermediari.
Alla crisi religiosa Swedenborg arrivò quasi inavvertitamente, quando dopo aver studiato la natura si mise alla ricerca del principio unificatore che tutto collega, e dallo studio del corpo umano volle passare a quello della psiche e dell’anima. La crisi religiosa non arrivò di colpo – maturava certamente da tempo, covava sotto la cenere – e la visione che segnò la metamorfosi definitiva trovò un terreno già predisposto, quasi in attesa. I primi segni di un cambiamento radicale di orizzonti furono i sogni: quelli di cui ci ha lasciato testimonianza del suo ‘Diario’. Da precursore anche in questo campo, Swedenborg ne riconobbe il carattere particolare e tentò di interpretarli: erano sogni che gli portavano intuizioni e simbolicamente gli preannunciavano nuovi indirizzi: come il sogno che fece tra il 25 e il 26 marzo 1744, in cui vide se stesso prendere una chiave con la quale riusciva ad aprire una porta chiusa.




Sono spesso i sogni che lo aiutano nel suo lavoro scientifico, esprimono le sue intuizioni, gli trasmettono messaggi fondamentali per la sua evoluzione. Oltre ai sogni, in questo primo periodo della sua crisi ci sono le visioni della luce: è una sorta di illuminazione interiore, abbinata a visioni di luci e fiamme. Tali visioni lo accompagneranno anche in seguito e saranno sempre per lui un segno della conferma divina delle sue intuizioni. Si rende conto che sogni e visioni gli trasmettono una conoscenza superiore e comincia a tendere esclusivamente ad essa.
Si dedica alla meditazione e riprende a praticare la ‘respirazione spirituale’ che da bambino usava intuitivamente e gli consentiva di rendere più intensa la preghiera. Ovvio che sogni e visioni di luce producano in Swedenborg conflitti interiori: è uno scienziato dedito alla ricerca empirica e all’osservazione attenta dei fenomeni naturali – e il nuovo indirizzo non può che turbarlo. Nel tempo però sogni, intuizioni, illuminazioni e visioni divengono sempre più ricchi, ampi, completi, lo coinvolgono sempre più, lo convincono che in lui sta operando una metamorfosi destinata a renderlo degno di accogliere rivelazioni superiori, e capace di trasmetterle.



 
La crisi definitiva lo coglie mentre sta preparando la pubblicazione del ‘Regnum animale’, la grande opera scientifica risultato di anni e anni di studi e ricerche sulla vita organica, l’anatomia dell’organismo umano e animale, le funzioni degli organi e del cervello. Un’opera destinata ad esaltare la gloria di Dio attraverso la Natura da Lui creata.  Attraverso i sogni comincia a capire che il suo compito è ‘scrivere di ciò che è superiore, e non più di cose terrene… Possa Dio illuminare i miei dubbi, perché io sono ancora in una certa oscurità sulla direzione che devo prendere’.
Come testimonia il Diario, il 1744 trascorre in questa tensione. Swedenborg prega, si interroga, attende, studia la Bibbia. Nel 1745, mentre è a Londra, grazie a un’altra visione supera definitivamente la crisi. E’ la metà di aprile, è passato un anno esatto dalla prima visione. In quest’anno Swedenborg ha pubblicato il terzo volume del ‘Regnum Animale’ e i due volumi di ‘Della saggezza e dell’amore di Dio’. Ecco, con le parole di Swedenborg, l’esperienza determinante:




‘Ero a Londra e stavo pranzando nel mio abituale ristorante. Ero affamato e mangiavo con grande appetito. Verso la fine del pasto mi accorsi che una specie di nebbia mi si faceva davanti agli occhi. La nebbia divenne più fitta e io vidi il pavimento della stanza coperto dei più orribili animali striscianti, serpenti, rospi e simili. Io ero stupefatto, perché ero in piena coscienza. Poi l’oscurità divenne più completa per sparire infine completamente, e ora in un angolo della stanza vidi seduto un uomo che mi terrorizzò con le sue parole. Mi disse infatti: ‘Non mangiare tanto!’. Poi tutto si oscurò di nuovo, ma di colpo si rifece luce, e mi ritrovai solo nella stanza. Questa visione mi indusse a tornare rapidamente a casa. Durante la notte mi si ripresentò lo stesso uomo, il quale mi disse che era Dio, il Creatore del mondo e redentore, e che mi aveva scelto per spiegare agli uomini il senso spirituale delle Sacre Scritture; lui stesso mi avrebbe dettato quello che avrei dovuto scrivere su questo argomento. In quella stessa notte, per convincermi, mi fu mostrato il mondo spirituale, l’inferno e il cielo, dove incontrai parecchie persone di mia conoscenza e di tutti i ceti sociali. Da quel giorno rinunciai.....

(Prosegue....)

















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