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Circa la scomunica di Roma... (10/11)
Prosegue con la...:
Battaglia fra Ginnasta e Sgambetta (13)
A quale
andatura sono andato fin qui corvettando e capriolando via due volte su e due
volte giù, per
quattro volumi consecutivi, senza guardare neppure una volta
indietro o anche di lato per vedere chi andavo calpestando!
‘Non
calpesterò nessuno’,
…dissi tra me quando montai in sella della mia
bella puledra…,
‘terrò un
galoppo sostenuto; ma non farò del male al più misero somaro lungo la via’
Così partii di corsa, su per un viottolo, giù per un altro, attraverso questo passaggio di barriera, saltando oltre quest’altra, come se dietro a me ci fosse stato l’arcifantino dei fantini.
Ora,
cavalcando a questa velocità da puledra, per quanto buone intenzioni e risoluzioni
abbiate, vi è un milione di probabilità contro una che facciate del male a
qualcuno, che in tal godimento, non di certo a voi stessi, bensì alla futura prole che nascerà per
propria sventurata natura ‘incrociata’ come un olimpico Tempo andato…
Mezzi
uomini e mezzi cavalli!
I più
fortunati con ambo le zampe caprine aspirando ai somari, bestemmiare Ernulfo,
in ciò cui indiscutibile precettore nonché maestro…
E aspirando allo cacio padano non ancor parmigiano!
Silenzio
s’ode qualcuno…
È volato
via… è disarcionato… ha perso il cappello… è caduto… si romperà l’osso del
collo… guardate!…
Se non si
fosse lanciato al galoppo in pieno sulla tribuna dei critici intraprendenti!…
si fracasserà il cervello contro uno dei loro pali… è stato balzato via…
guardate… ora sta cavalcando a briglia sciolta come una testa matta nel pieno
di una folla di pittori, violinisti, poeti, biografi, medici, legali, filosofi,
attori, scolastici, ecclesiastici, statisti, soldati, casisti, esperti,
prelati, papi e ingegneri…
‘Non temete’,
…dissi,
‘non farò
del male al più misero somaro lungo la règia strada maestra giacché ben se ne
intende la mia puledra.
‘Ma il vostro cavallo scaglia fango; ecco, avete inzaccherato un vescovo!’.
‘Spero in
Dio che sia stato soltanto Ernulfo’,
…dissi.
‘Ma avete
schizzato in pieno le facce ai signori Le Moyne, De Romigny e De Marcilly,
dottori della Sorbona. E con loro molti politici dell’italico romano impero dalla
Sorbona alla rinomata Oxoford in cerca dell’antitodo…
‘Ciò fu
l’anno scorso e fu colpa della mia puledra!’,
…risposi.
‘Ma avete
calpestato in questo momento un re’.
‘I re se la
passano male’,
…dissi,
‘se si fanno calpestare da gente come me’.
‘Eppure
l’avete fatto’,
ribadì il
mio accusatore.
‘Lo nego’,
…dissi.
‘E così
sono smontato e sono qui, ho dovuto lasciare la puledra Legata nella stalla,
dialoga - or ora - con i somari; ed io son qui con voi, con le redini in una
mano e il berretto nell’altra, per raccontare la mia storia.
E qual è!?
L’udrete
nel prossimo capitolo’.
Con tutta
la mia fretta e precipitazione, ho soltanto sgombrato il terreno per costruire l’edificio,
e prevedo che tale edificio risulterà quale non fu mai progettato e quale non
fu mai eseguito dal tempo di Adamo. In meno di cinque minuti avrò gettato nel
fuoco la penna e con essa la gocciolina di spesso inchiostro ch’è rimasta in
fondo al calamaio.
In questo Tempo
ho soltanto una decina di cose da fare: una cosa da nominare; una cosa da
lamentare; una cosa da sperare; una cosa da promettere, e una cosa da
minacciare; o una cosa da supporre; una cosa da dichiarare; una cosa da
nascondere; una cosa da sciogliere e una cosa da supplicare.
Sui quattro
volumi appena letti ma non certo deturpati!
‘Caro
Yorick’,
…disse mio padre, sorridendo (perché Yorick, varcando
la stretta entrata aveva rotto l’allineamento con lo zio Tobia e perciò era entrato
per primo nel salotto),
‘questo
nostro Tristram, mi pare, se la passa davvero male con tutti i suoi riti
religiosi a cavallo di una puledra. Mai figlio di Ebreo, Cristiano, Turco o
Infedele fu iniziato a essi in un modo così contorto e sciatto’.
…disse Yorick.
‘Ci deve
essere stato senza dubbio’,
continuò mio padre,
‘il diavolo
e compagni a metter lo zampino in una parte o l’altra dell’eclittica quando
questo mio rampollo è stato concepito.
‘In questo
siete voi miglior giudice di me’,
…rispose Yorick.
‘Gli
astrologi’,
disse
mio padre,
‘ne sanno
più di noi due: gli aspetti trini e sestili sono saltati di traverso, oppure
gli opposti dei loro ascendenti non hanno combaciato come avrebbero dovuto, oppure
i signori delle geniture (come li chiamano) sta van giocando a cucii, oppure
qualcosa non ha funzionato sopra o sotto di noi’.
‘Può darsi’,
rispose Yorick.
‘Ma il
bambino’,
esclamò lo zio Tobia,
‘ne avrà un
danno?’.
I Trogloditi dicono di no,
rispose mio padre.
‘E i vostri
teologi, Yorick, diteci...’
‘Teologicamente?’
…domandò Yorick,
o parlando
alla maniera degli speziali? o degli statisti? o delle lavandaie?’.
‘Non ne
sono sicuro’,
rispose mio padre,
‘ma essi ci
dicono, fratello Tobia, che il bambino ne sarà avvantaggiato’.
‘Purché’,
‘disse Yorick’,
‘mai nomini
l’ingorda patria… non più sua…’