Precedenti capitoli:
Il presente Post dedicato al...
conduttore di cani Alexander Klotz
Prosegue ancora...:
Volare o Nuotare? [dedicato ad A. Naess] (13)
& Intuisci un falso creatore... (14/5)
Ma la cosa
che mi duole ancor di più circa il promettente autore esposto ai nuovi (e)venti
della indubbia sua ed altrui capacità immaginativa incaricata alla matita o
alla china non meno del pennello, difetti della dovuta necessaria reale prospettiva,
andando a prefigurare commenti circa noti artisti del passato ampiamente
fraintesi, e con loro tutta l’Arte dagli stessi interpretata e nei Secoli
rappresentata.
Simmetricamente come avviene nell’odierno ove un improvvisato
ecologo - o presunto tale - incaricato dallo Stato, quindi in paradossale
condizione posto - proveniente da Marte o da qualsiasi altro ‘pianeta’ ove
impera un certo tipo di falso ideale scritto ed inciso con la propria moneta in
nome del progresso, legifera circa la più alta ispirazione e principio di vita d’una
antica Filosofia disgiunta altresì dalla materia
che premette il vasto terreno culturale abdicato all’Ecosofia.
La strada o il Sentiero lungo ed impegnativo!
Noi scorgiamo un marziano e non certo un
‘filosofo-ecologo’ dato dalla ‘summa’
del progresso, anche fosse dotato dei più sofisticati ‘ingegni’ mossi da
complessi artificiosi apparati per scorgere il male seminato, per poi dopo, con estremo paradossale impegno rimosso
per conto del nuovo Ambiente dato; di cui non certo ispirato semmai subordinato
ad una più elevata politica economica - dicono scritta nella comune ‘difesa’ -
dove un Impero promuove la propria - o meglio - comanda l’altrui come la
propria agenda politica incisa e quotata in medesima ‘borsa’.
Se prima l’Ambiente veniva depredato, ora quotato in ‘borsa’
ove una emergente ‘economia verde’ si incarica in breve tempo di rimediare al male
arrecato, sappiamo bene che protratto in un lasso di tempo sproporzionato di
cui l’umano ha tratto e trae beneficio per ciò cui nominato impropriamente
‘valore dell’esistenza’, e di cui l’intervento per la necessaria dovuta
sussistenza crea un costante irreparabile danno non certo disgiunto dal
calcolato valore economico - e paradossalmente - finanziare se medesimo: danno &
beneficio!
Ovvero Gaia tende - e per sempre tenderà - ad
adattarsi per poi disporsi secondo le regole (non più quelle d’una determinata Spirale con cui possiamo leggerne l’universale
codice genetico, la propria impronta, la propria moneta, ma un avversa spirale contraria
alla vita) con cui nata ed evoluta ‘inversamente proporzionali’ ai mutati
Tempi dell’uomo il quale - non va mai dimenticato - numera e fa’ di conto nell’ultimo Secondo da quando da Lei nato.
Regole della Natura scritte nella complessa reciproca semplicità dell’Ecosistema
in cui ogni Elemento evoluto, per siffatto fine ha impiegato milioni e migliaia
di anni che nel contarli se ne perderebbe il conto, ovvero i tempi necessari
lunghi e monitorati dall’umano, posti nella presunta propria incostante opera e
letti nell’ultimo Secondo del
traguardo nella dedotta superiorità d’un neonato
che ancor stenta nel far di conto, oltre prendere coscienza circa la propria
povertà e non certo ricchezza di mondo…
Il neonato deve prendere coscienza delle dovute proporzioni armoniche dell’intero Universo ove nato, ed anche se applaudito quale grande economo provvisto di ‘oculo’ in nome e per conto della scienza, è un piccolo insignificante minuscolo ‘pupo’ in confronto al Dio che su tal gradino gli ha riconosciuto l’onore della parola…
Il neonato non sa neppure bene far di conto, e ciò vuol dire che se non si mantengono logiche a
lunga durata i danni anche nei presunti benefici ottenuti incalcolabili.
L’uomo può
certamente qualcosa scritto soprattutto nella volontà di non arrecare danno, ma
se ciò subisce delle incostanti variabili dettate dalla politica e non più da
una superiore Dottrina dettata dalla più alta e compiuta Filosofia, si rischia
di far più danno di pria…
Solo con l’ausilio di una ottima formazione sociale scritta nell’ideale come valore imposto e certo non aggiunto, si possono sperare nei traguardi, e non più in un principio politico dettato da una agenda dato dai pochi anni della sua ed altrui dottrina, con il rischio di vederla sovvertita ad ogni cambio di guardia.
E l’agenda
sottratta in medesimo ugual Secondo da noti oscuri mandanti del beneficio
politico assommato all’economico!
Allora il
terreno da seminare oltre che nella dovuta presa di coscienza dell’inquinamento
dato dall’uomo, anche dalla capacità - ovvero - di prenderne dovuta
consapevolezza e coscienza nella propria pericolosità per se quanto per il
prossimo.
Purtroppo
un certo progresso scritto nel valore non disgiunto dell’economia ci insegna
questo, con l’aggravante della politica!
I poeti
hanno sempre visto molto più in là degli economisti!
Ed a loro
ma solo a loro portiamo rispetto, a voi uomini del momentaneo progresso riconosciamo
l’onore d’esser cacciati o peggio insultati dai vostri maestri e mestieranti! Questo
ci dona forza e secolar Ragione!
Possiamo sostenere che molto spesso - o quasi sempre - come sappiamo dagli èvi trascorsi ed immutati non meno degli odierni, circa grandi ‘artisti’ (nella totalità che tal ‘insieme’ intende e sottintende) della ‘cultura data ad intendere’ congiunti ai ‘sacerdoti’ dispensatori del vasto cerimoniale per ciò cui intendono medesima ‘cultura’ sempre disgiunta fra l’essere e l’apparire regna l’Abisso; giacché riconosciamo (o meglio ‘constatiamo’) altrettanto chiaramente nell’esperienza d’ogni giorno l’immutabilità della Storia - e con lei l’inganno dedotto - osservando i costumi di scena indossati imporre un ampio margine d’effetto nel nuovo palcoscenico allestito.
In verità e
per il vero, fra la parola adottata e distribuita qual antico cerimoniale di
corte e la realtà corre un abisso di strofe note falsità e profitto; fra
l’ingorda volontà di ricchezza mascherata con l’antica dottrina economico-politica,
e la dismessa e umile opera dottrinale unita all’ideale intercorre elevata Cima
inviolata in nome e per conto d’un Dio, da porre al più basso servigio del
conquistatore di turno.
L’Opera di un Dio mai si piegherà all’ideale ciarlato al servizio del dio denaro il quale ha tratto profitto e beneficio da ogni guerra…
Fra la
‘scelta’ e ciò di cui la rigorosa ‘sceneggiatura’ in merito al consenso, regna
la farsa recitata; fra la volontà di mantenere l’inalterato e il sacrificio del
cambiamento, regna il consenso del raggiro economico; fra l’educazione e la
pedagogia imposta per ogni futuro essere cogitante formato da una presunta
scuola e la Filosofia dello Spirito, regna altrettanto abisso.
E se pur i
migliori propositi arricchiti con altrettante belle promesse e parole, la genetica cui rivolti immune da siffatte
pretese, la realtà che scorgiamo non certo affine ad un proposito e nuovo
intento in cui il sacrificio dell’Ecologia demandato da una presunta
Economia, realizzabile, giacché i due
termini opposti e inconiugabili, è come unire il fuoco all’acqua, e solo nel
formare l’essere cogitante sarà possibile una determinante realtà e concreta
scelta fra l’Essere e L’avere.
Chi al meglio si adegua facendo il dovuto inchino, prestandosi servizievole e capace nell’ostentata capacità del dono della parola offerta affine all’immutata civiltà immobile e ferma seppur apparentemente volta al progresso; dalla ‘servitù’ intera sarà promosso cavaliere, pur se un buon onesto ciarlatano, dal Primo fino all’ultimo cameriere o valletto sarà protetto e riverito, sino allo Stato finale della cella ove, come ebbe ad intendere il povero e per sempre tradito Mazzini, potrà scrivere le proprie lettere ed ottenere giusto ricovero oltre le dogane del Regno; ogni Ospitaliere accerterà, solo dopo aver letto e custodito le preziose reliquie incise con l’oro, le condizioni del recluso non men del falso esiliato.
Ma lo stato
deve fondare lavoro e moneta allora ben venga l’inappellabile sterco con cui
assieme all’allevatore concimano il vasto orto, alla fine come ogni politico
intende la propria moneta, divideranno equamente il seminato nomineranno un
geometra, e come Pitagora il filosofo ivi seppellito, costruiranno la propria
villa…
Che il
futuro Mago impari le doti segrete dei veri onesti Maestri - revisori contabili
- circa il cerimoniale dei segreti riti offerti non meno dell’alchemico
linguaggio adottato, Madre Natura non
lo intende ed intenderà mai, sia chiaro!
Lei
composta da Elementi semplici ed
impareggiabili i quali per sempre hanno creato ed evoluto, con la forza
modellato e imposto il proprio indiscusso dominio, anche quando gridano ‘Mamma’
alle prese con il pestifero gorilla
di turno incaricato in ugual Genesi o vasto Giardino zoologico sfuggito ad ogni
sollecito controllo!
Negli
intervalli, infatti, da dietro un cespuglio per ciò cui contraccambiati gridano
aiuto nominando e pregando la numerata mamma o madonna d’ognuno!
(Il curato(Re) non ancor del tutto ‘curato’)