Precedenti puntate
circa brevi 'pause' (6)
i risultati dell'indice...
...di gradimento [8]
Prosegue ancora
con un Fuori...
programma (9)
Tutte le convinzioni, i costumi, i gusti, le emozioni, gli atteggiamenti mentali che caratterizzano il nostro tempo sono stati in realtà programmati al solo fine di sostenere la mistica del Partito e impedire che venga colta la vera natura della società contemporanea.
(George Orwell, 1984)
Un governo del terrore funziona nel complesso meno bene del governo che, con mezzi non violenti, manipola l’ambiente e i pensieri e i sentimenti dei singoli, uomini, donne e bambini.
(Aldous Huxley, Ritorno al Mondo Nuovo)
Chi controlla le menti, controlla il potere. Quale dominio, infatti, potrà mai essere più forte, capillare e apparentemente inattaccabile di quello esercitato non sulle cose o sui corpi, ma sull’immaginario che guida e ispira la volontà di ognuno di noi?
Del resto,
da che mondo è mondo, nessun tipo di potere ha mai potuto rinunciare del tutto
a esercitare un qualche dominio sull’immaginario dei suoi sottoposti: quella
magica mistura di fascino e timore, di cura e paura, che suggestiona le menti e
rende improbabile o persino indesiderabile qualsivoglia tentativo di
ribellione.
Con
l’avvento della moderna società di massa,
tuttavia, il potere ha dovuto agire su un numero indefinito di persone, molte
delle quali spesso affettivamente sole e prive di punti di riferimento. L’arte
del controllo, pertanto, ha finito per divenire scienza; una scienza della
manipolazione di sconcertante raffinatezza, che non si limita più a
esercitare una mera suggestione o una superficiale induzione al timore, ma
riesce efficacemente a influenzare comportamenti e modi di essere, a volte
senza nemmeno dover fare uso della coercizione fisica.
È un dato di fatto che la nostra coscienza, in genere, rifugge dal pensiero che un potere esterno possa avere un tale ascendente sulle nostre scelte da condizionarle sensibilmente. Infatti, anche se molti di noi potranno forse accettare l’idea che un potere intrappoli i corpi con la violenza o al limite possa condizionare certe scelte superficiali inerenti alla sfera economica o a quella dei gusti, a chiunque di noi appare istintivamente impossibile – nella misura in cui ci ripugna – ammettere che qualcuno possa indirizzare il modo di pensare di interi gruppi umani, modificare il sentire di intere generazioni o arrivare persino a generare modelli di pensiero e a influenzare le scelte morali o etiche.
Eppure, al
contrario di quello che non riusciamo, o vogliamo, ammettere, si può dire che
oggi, specie in Occidente, gli sforzi del potere sono diretti al controllo
della mentalità di massa, con un
livello di priorità identico, se non maggiore, a quello del controllo sulla
macchina militare o sulle risorse economiche. Un potere, quello presente nelle
moderne società democratiche, che, a
differenza di quanto avveniva dei secoli passati, risulta veramente efficace,
soprattutto se rimane nell’ombra, palesandosi il meno possibile, come
dichiarava già nel XIX secolo il primo ministro britannico Benjamin Disraeli:
Il mondo è governato da tutt’altri personaggi,
che neppure immaginano coloro il cui occhio non giunge dietro le quinte.
Un potere nascosto, infatti, ha l’indubbio pregio di essere praticamente inattaccabile: dal suo rifugio segreto può serenamente contemplare l’alternarsi dei vari rappresentanti eletti dal popolo senza mescolarsi ad essi e, pertanto, senza dovere subire il fatale tramonto che prima o poi accompagna la storia di ogni leader o partito; può inoltre, se vuole, favorire ora l’uno ora l’altro dei poteri visibili o anche, se lo ritiene necessario, contemporaneamente due schieramenti apparentemente opposti, che potranno così, più o meno incoscientemente, perseguire in maniera diversa l’unico fine cui mira tale potere.
Soprattutto, però, un potere nascosto – o comunque non immediatamente identificabile dai più – ha la straordinaria possibilità di fare quello che a nessun governo o potere visibile è dato compiere fino in fondo, ovvero manipolare quasi alla perfezione i sentimenti e la mentalità di massa senza dare l’impressione di farlo: può controllare i popoli entrando nel loro immaginario.
Quando le persone si imbattono nell’espressione manipolazione di massa, la prima immagine che in genere viene loro in mente è quella di una TV (o in generale di un mass media) che veicola idee, suggestioni e contenuti nei cervelli dei suoi fruitori. Questa immagine è parzialmente giusta, perché se nell’immediato sono soprattutto i mass media a veicolare direttamente determinati contenuti a livello di massa, tuttavia la fase del bombardamento massmediatico è molto spesso l’ultimo anello di una catena invisibile, dietro la quale si nasconde quella che potremmo definire la filiera o fabbrica della manipolazione; in effetti i mass media, in ultima analisi, non fanno altro che far rimbalzare nell’etere (e nelle menti degli individui) idee e contenuti, che hanno già alle spalle una loro fase di elaborazione; cioè, per dirla con le parole dello studioso americano Ben Shapiro, ‘la televisione riflette quelli che la creano e trasforma tutti gli altri’.
Il primo e decisivo passaggio della manipolazione di massa, infatti, avviene in realtà manipolando i manipolatori; ovvero, secondo un certo tipo di linguaggio, “creando le élite” destinate a loro volta a diffondere un certo tipo di messaggi. Stiamo parlando di quei personaggi definiti nel mondo anglosassone ‘bright & best’, i ‘migliori e più brillanti’ – artisti, scrittori, musicisti, star, opinion makers e persino studiosi e scienziati – i quali, per interesse o per personale convinzione, inducono con la loro opera uno “stato d’animo” nelle masse.
Ma cos’è,
esattamente, uno stato d’animo?
L’espressione
risale all’esoterista francese René Guénon, straordinario studioso delle grandi
tradizioni spirituali dell’umanità, edotto anche, per esperienza e conoscenza
personale, sul labirintico e occulto mondo dei ‘fabbricanti di opinioni’. Con état d’esprit, lo studioso francese
indicava un ‘clima’ culturale e spirituale fabbricabile dalle élites, attraverso influssi da
utilizzare allo scopo di creare una certa ‘tendenza’ nelle masse.
Uno ‘stato d’animo’ lo si può generare, ad esempio, attraverso la diffusione di una cultura orientata, di spettacoli, momenti d’aggregazione, letteratura o mode; tuttavia, secondo Guénon, i creatori di ‘stati d’animo’ ottengono risultati davvero efficaci soprattutto nella misura in cui prescindono da qualsivoglia scrupolo di tipo ‘etico’ e considerano ogni influsso veicolato verso le masse solo in un’ottica strumentale.
Un vero
creatore di états d’esprit, infatti,
sa anche che una menzogna da lui stesso riconosciuta come tale può essere utile
e lecita, se serve a un certo scopo, ritenendo come principio che solo una
certa élite possa conoscere le vere
finalità verso cui indirizzare i più.
Scriveva
Guènon:
È noto l’adagio Vulgus vult decipi, che alcuni
commentano: “Ergo decipiatur!”. […] Si può così tenere per sé la verità e
diffondere nello stesso tempo errori che si sanno essere tali, ma che si
ritengono opportuni.
Al tempo stesso, un vero manipolatore occulto non si lascerà trascinare nel gioco degli apparenti opposti, né in campo politico né in campo culturale, ma saprà utilizzare e persino incoraggiare tendenze apparentemente divergenti per i suoi scopi. Destra e sinistra, progresso e conservazione, e tutti gli altri dualismi a cui i profani sono abituati avranno, in sostanza, un valore relativo nelle vere stanze del potere. Non solo: il potere, se è davvero tale, potrà persino permettersi il lusso di tollerare o addirittura di generare una “pseudo-opposizione”, da usare come specchio per le allodole verso cui dirottare ogni possibile dissenso (Perucchietti/Marletta).
BREVE INTERRUZIONE
DEL PROGRAMMA
PREGASI PROVVEDERE
ALLE DOVUTE APP
GRAZIE
In un tempo e non certo remoto, sino alla fine degli anni Settanta, e prima dell’avvento della grande ‘Terza Rivoluzione’ - ‘mediatica-informatizzata-globalmente-industrializzata’ -, con i suoi approcci verso una degradata condizione umana proiettata nell’orbita futura con cui ricavato il ‘progresso’, prevista dall’ ‘apicultore’ Mandeville sino ad Orwell - suo Grande Fratello - nel 1984, e poi ancora, in medesimi ‘decenni’ con gli ‘elettro-formicai’ di Dick; potevamo ‘consumare come inalare quindi assumere’, sia dolce miele quanto altrettanto chimico veleno, in modo stand-by quasi accettabile e spontaneo ai vari gradi della guerra di turno, ovviamente incluse le ‘telecomandate’ ore d’odio collettivo che le ‘parabole’ comandano & dispensano ad ogni pellegrino con Vista sull’assoluto; ovviamente ed ancora, quasi non sembrerebbe il caso di dirlo, esposte all’indice di maggior o minore gradimento per i vari sponsor che decidono le alterne sorti robotiche di Poole quando ‘assume’ (in totale libero arbitrio per il torneo di turno) coscienza del proprio Essere ed appartenere allo Stato di cui la più nota Ditta - lo osserva & migliora - per ogni difetto di fabbrica (dell’anarca) nelle oziate ore di zapping, fra un’ora d’odio e l’altra equamente inalata, o meglio arbitrata, ci scusiamo per il fiuto…
Ovvero, quando pensa di pensare & medita senza ricordare di meditare (se ancora possiede sufficiente scorta e autonoma coscienza delle proprie batterie che ne consentono il neurologico processore innestato), nonché riflettendo fioca debole luce dalla Finestra esposta all’alveare, allorquando una ‘presa’ di Coscienza difettosa ed ulcerata di reciproca globale assistenza certificata, circa la sbarra e il codice che contraddistingue e separa dalla gnosi dell’Anima (da donde vengo? dove andrò? chi è il mio dio? sono uno straniero? & così via…) servo-assistita & pluri-motorizzata… a Terra difetta… da Sé medesima.
Ma
ora Dick dalla regia ci annunzia cum magno gaudio della patatina che
tutto diverrà Illuminata illuminazione elettrificata al fine del raggiungimento
(per il bene delle specie ancora in vita
al canone stabilito) del noto karma senza riciclo alcuno ma sempre rinato
& rinnovato presso Windows con cieca vista nel Sé medesimo in difettevole
circuito…
Poole (hora, ovvero 1 gigabyte di memoria) incollato alla sua Visione preferita è contento più di pria perché il suo Sé, il suo Primo Sé, inseparabile ed assoluto, prossimo all’Anima della ‘materia’, sempre rinascerà in codesta e più assoluta certezza e ‘presa’ d’una nuova & più potente coscienza, purché digitata globalmente con ampio margine di profitto; Watson ne rinnova e certifica il foro del suo Essere ad una successiva presa di karmica Coscienza elettrica all’apposita rampa di lancio!
&
che la premiata ditta lo benedica & assista!
Da
Brazil giungono lamentele per taluni
‘riparati’ ma pur sempre componenti pluri-ricercati…:
Signore e signori, vorrei a questo punto annunciare che io sarò costretto ad abbandonare questo programma fra due settimane, perché ho un basso indice. Dato che questa era l’unica cosa che mi dava soddisfazione nella vita, ho deciso di suicidarmi: mi farò saltare le cervella durante questo programma, fra una settimana. Quindi, martedì prossimo mettetevi in video-ascolto. Le pubbliche relazioni avranno una settimana per promuovere lo spettacolo. L’indice d’ascolto dovrebbe salire alle stelle: cinquanta punti, almeno.
Howard in diretta ovviamente programmata:
Ieri notte, infatti, mi sono stato svegliato da un sonno inquieto poco dopo le due del mattino da una voce stridula, sibilante, senza volto. Non riuscivo a individuarla sulle prime, la stanza era molto buia. Allora dissi:
Mi
spiace, dovrai un po’ alzare la voce.
[...] Il suo tono si alzò un po’:
Io voglio che tu dica la verità alla gente. Il che non può essere
facile, perché normalmente non la vuole sapere.
E io dissi:
Stai
scherzando? Che diavolo ne so io della verità?!
Ma
la voce mi disse:
Non preoccuparti della verità, io ti metterò le parole in bocca.
E io dissi:
Cos’è
questo, il roveto ardente? Io mica sono Mosè!
E la voce rispose:
Io non sono Dio! Che cosa c’entra questo?
E la voce andò avanti:
Non credere che io ti parli di verità eterna o verità definitiva o
verità assoluta, ti parlo di verità umane, transitorie, temporanee. Non mi
aspetto che voi siate capaci di verità – ma per la miseria! – se non altro
avrete l’istinto di conservazione!
E io dissi:
Perché
io?
E la voce disse:
Perché parli al nuovo programma, sciocco!
Tu hai quaranta milioni di utenti che ti ascoltano e vedono dopo stasera potresti averne cinquanta milioni! Per la miseria, non ti chiedo di attraversare la nazione con il saio e le ceneri a predicare l’Apocalisse, tu sei Internato amico!
Così ci ho pensato su un momento e poi ho
detto:
D’accordo.
Howard in diretta con il programma del produttore:
Lei ha osato interferire con le primordiali forze della Natura,
signor Beale, e io non lo ammetto, è
chiaro?!
Lei crede di aver fermato solo una trattativa di affari e invece
non è così. Gli arabi hanno portato miliardi di dollari fuori da questo
paese e ora ce li devono riportare. È il flusso e riflusso, l’alta e bassa
marea, il giusto equilibrio ecologico. Lei è un vecchio che pensa in
termini di ‘nazioni’ e di ‘popoli’… Non vi sono nazioni, non vi sono popoli;
non vi sono russi, non vi sono arabi; non vi sono Terzi Mondi, non c’è nessun
Ovest. Esiste soltanto un Unico, un Solo Sistema di Sistemi: uno, vasto e
immane, interdipendente, intrecciato, multivariato, multinazionale, dominio dei
dollari: petroldollari, elettrodollari, multidollari, reichmark, sterline,
rubli, franchi e shekels!
È il Sistema Internazionale Valutario che determina la totalità della vita su questo pianeta. Questo è l’ordine naturale delle cose, oggi.
Questa è l’atomica e sub–atomica e galattica struttura delle cose
oggigiorno. E lei ha interferito con le primordiali forze della Natura!
E lei dovrà espiare. Capisce quello che le dico signor
Beale?
Lei si mette sul suo piccolo programma da 21 pollici e sbraita
parlando d’‘America’ e di ‘democrazia’…
Non esiste l’America, non esiste la democrazia!
Esistono solo IBM, ITT, AT & T, Dupont, DOW, Union Carbide e
Texo & WINDOWS!
Sono queste le nazioni del mondo, oggi.
Di cosa crede che parlino i russi ai loro consigli di Stato?
Di Carlo Marx?
Tirano fuori diagrammi di programmazione lineare, le teorie di
decisione statistica, le probabili soluzioni, e computano i probabili prezzi e
costi delle loro transazioni e dei loro investimenti: proprio come
noi. Non viviamo più in un mondo di nazioni e di ideologie, signor Beale:
il mondo è un insieme di corporazioni, inesorabilmente regolato dalle
immutabili, spietate leggi del business. Il mondo è un business, signor
Beale: lo è stato fin da quando l’uomo è uscito dal magma. E i nostri
figli vivranno, signor Beale, per vedere quel mondo perfetto, in cui non ci
saranno né guerra né fame né oppressione né brutalità: una vasta ed ecumenica
società finanziaria per la quale tutti gli uomini lavoreranno per creare un
profitto comune, nella quale tutti avranno una partecipazione azionaria, e ogni
necessità sarà soddisfatta, ogni angoscia tranquillizzata, ogni noia superata.
L’epilogo per il Filosofo rettore del Tempio rappresentato è pur sempre saggia dottrina… nel finale del breve dialogo….
Come tu e tutto quello dell’istituzione
della televisione (e dei nuovi media) toccate viene distrutto. Tu sei la
televisione (con tutti i media) incarnata, Diana (mia dèa): indifferente alla
sofferenza, insensibile alla gioia, tutta la vita si riduce a un cumulo informe
di banalità. Guerre, morti, delitti, sono uguali per voi come bottiglie di
birra, e il quotidiano svolgimento della vita è solo un’orribile commedia. Tu
frantumi anche le sensazioni di tempo e spazio in frazioni di secondo e
lunghezza di segmenti. Sei la pazzia, Diana. Pazzia furiosa e tutto quello che
tocchi muore con te. Ma non io. Non finché potrò provare piacere, sofferenza e
amore. [la bacia] Ed ecco il lieto fine: marito ribelle si ravvede e torna dalla
moglie con la quale ha stabilito un lungo e duraturo amore. Donna giovane e
senza amore abbandonata alla sua antica solitudine. La musica aumenta
trionfalmente.
Pubblicità finale.
Ed ecco alcune scene del film della
prossima settimana.
(DOPO L'INTERVALLO LA PROGRAMMAZIONE PROSEGUE
CON I RISULTATI DELL'INDICE DI GRADIMENTO & TALUNI
Nessun commento:
Posta un commento