Prosegue in:
(hora te porgo questo mio 'tomo' alla grotta inciso medita &
cogita tutto lo dipinto e non guardare la tr... altrimenti trema
la Terra intera...):
...E che Sant'Antonio ci protegga ed assista per ogni Sentiero e Via
di questa 'corrotta' esistenza...(98) &
Il Tempo fuori del Tempo (99)
Precedenti capitoli:
...I grandi e piccoli falsari della 'democrazia' (96 / 95)
La
scena è popolata di personaggi…
Non obbediscono al richiamo ammonitorio del quadro!
Ciascuno per proprio conto a lume di una lampada (oggi potremmo dire illuminata
dalla meccanica ragione del silicio…) in un gran cumulo di oggetti
materiali (come se in verità e per il vero avessero smarrito coscienza e Spirito…
Anima e saggezza, occhio e ciò che di più nobile la compone in nome della
Ragione…), e cercando non già se stessi, bensì ciò che ognuno ritiene
che gli aspetti (anche dove un tempo il Pensiero se pur perseguitato potea esser
cogitato… dal 1984 di mirabile traguardo…).
Gli oggetti del mucchio si trovano frammischiati alla rinfusa con
imballi, come quelli che venivano usati per le spedizioni, ciascuno con la sigla
del proprio destinatario, ed il senso di questa commissione è evidente: in
casa, nel lavoro, nel divertimento, e anche nella scienza (tra gli altri oggetti a destra un libro aperto) ognuno va cercando
ciò che (pensa) aspettargli, proprio come farebbe in un mucchio di pacchi in
arrivo.
Una figura curva, provvista di occhiali e di lume (qual lume illumina codesta dubbia
ragione lo abbiamo già e più volte espresso), vaga cercando nel
mucchio, e altre uguali fanno lo stesso, più in là: tutte portano scritto
sull’orlo della veste il nome Elck,
Ognuno.
Sotto la figura principale, confuso fra gli altri oggetti, sta un orbe,
simbolo del mondo; quest’elemento può sottolineare l’universalità di
significato della figura o anche ricordare la tragica perdita di chi,
perseguendo il proprio (materiale)
fine nelle cose più minute non meno di quelle immense, perde di vista il mondo
intero…
La figura di un uomo ormai vecchio, sembra infatti oltrepassare senza
averlo veduto il mondo che è ai suoi piedi, e questa cecità circa un oggetto
tanto vistoso contrasta tragicamente con gli occhiali, l’attitudine curva per
il lungo cercare (così dovrei meditare giusto distinguo fra chi, cercando l’essenza ed il
Principio in nome e per conto di Dio abbandonando la Ragione nella contemplazione
del Creato, o almeno ciò di cui rimasto; e chi, al contrario, perseguitando tal
spirituale intento uguale e simmetrico a colui che cercando e evocando
ortodosso [quello per sempre pregato e ben conservato] Dio nelle scritture recitato…
in nome e per conto del Verbo pregato, si accumuna al medesimo Uno braccato
dall’ateo negato; e in codesto breve enunciato di due opposti - annullandosi
reciprocamente - confermare medesimo il risultato prossimo allo zero, pur
anche questo differente dal Nulla con cui formulo distinguo: giacché
nell’immateriale insieme celare più di quanto il conto compone l’ordine del
proprio dire, da quando cioè, la Storia numera e tiene di conto circa se stessa
non intendendo invisibile e superiore Primo Enunciato prossimo al Nessuno
di codesto mirabile quadro, scusate sto parlando allo specchio dell’Infinita
Natura perdonate la Rima e con essa l’espressione poca gradita neppur ancora
verso da Ognuno recitato…: il fuoco del rogo di questa vostra secolare cultura
divampa e rimembra specchio di antica tortura… nell’Apocalisse dell’atto al
Secolo ben recitato… ).
Il commento latino dice:
Ognuno cerca il proprio vantaggio
ovunque,/ Ognuno cerca se stesso in tutto ciò che fa, / Ognuno battaglia
ovunque per il proprio rendiconto, / Questo tira dalla sua parte, quello
dall’altra, / Ciascuno ha uguale amore per il possesso. /
Più i vari Ognuno si
immergono nella ricerca di ciò che è proprio e più sembrano affossarsi nelle
cose, perdendo di vista (e come poco sopra detto, uguagliandosi nel
morbo di siffatto incompiuto istinto del tutto umano, ‘recitano’, ecco perché
il grande amore per la Natura…, anche lei ama chi nato dal proprio grembo e
nulla ha pur rinnegato per poi prendersi cura e contraccambiare quanto donato
provando similare intento di Ognuno cercare in medesimo grembo tutto divorare
per proprio diletto, ma Lei state pur certi conserva il proprio egoismo per ciò
che fu vero dono in nome della vita cui assieme riflettere ‘quadri’ meditati…)
se stessi ed il mondo intero: uno ha la testa quasi affondata in una cesta, un
altro è entrato, per cercare, in un gran sacco; in primo piano a sinistra si
vede uno di questi tristi cercatori, isolati come immersi nell’abisso di se
stessi, che si è calato con gli occhiali e la lampada in una botte, nella cui
angustia appare imbottigliato e quasi sepolto.
Sullo sfondo, un Elck in
ricerca, con la propria lampada (al silicio illuminarne medesimo profilo…),
appare accanto alla schiera e alle tende di un esercito, come a ricordare che
la filosofia egoistica di Ognuno regola anche le contese fra i popoli.
Nella tavola di Bruegel, come
nella tradizione letteraria, la figura di Elck
(Ognuno) si contrappone negativamente a quella di Nessuno.
Ognuno cerca se stesso
ma invano, nei beni e negli interessi del mondo (anche alle soglie di quel mondo
che non gli appartiene, purtroppo oggi lo scenario, o meglio l’orrore, si
compone anche di siffatto traguardo contrario ad ogni morale decoro e natura…
alla quale ci dilettiamo con occhio velato di nostalgia per ogni ‘panorama’
perso nello Spirito quanto nella Natura
e Principio di cui la genetica conserva lontana memoria cancellata…); Nessuno raffigurato nel quadretto
appeso al muro, trascura ogni cosa per conoscere se stesso contemplando nello
specchio il proprio volto (e parlare con chi in vero l’ha partorito ma
all’oculo… lampada di Ognuno barattato per un povero ed inetto pazzo….).
(Vizi e Virtù e Follia nell’opera grafica di Bruegel il Vecchio… con Nessun commento!)
(Prosegue...)
(Prosegue...)
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