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Nel 1971, tre anni
dopo la morte di David-Néel, in Francia uscì un libro denigratorio di Jeanne
Denys – in cui si sosteneva che non era mai stata in Tibet, e tanto meno a Lhasa,
libro efficacemente smentito da uno studioso americano. Sembra che ci siano
pochi motivi per dubitare della veridicità del racconto della stessa Alexandra
David-Néel….
Il termine tulku significa letteralmente ‘una forma creata da un
procedimento magico’. Secondo i letterati e i mistici tibetani, dobbiamo
considerare i tulku come fantasmi, emanazioni occulte, esseri fabbricati da un
mago perché servano alle sue intenzioni….
Come ho riferito nel primo capitolo di questo libro, nel 1912 mentre il
Dalai Lama soggiornava nell’Himalaya, gli rivolsi varie domande relative alle
dottrine lamaiste. Inizialmente mi rispose a voce poi, per evitare malintesi,
mi chiese di redigere una lista di nuove questioni sui punti che mi sembravano
ancora oscuri e le risposte mi vennero date per iscritto.
Quanto segue è tratto da quel documento.
‘Un bodhisattiva’ disse il Dalai Lama ‘è la base da cui possono
scaturire innumerevoli forme magiche. La forza che genera con una perfetta
concentrazione del pensiero, gli permette di esibire simultaneamente un
fantasma simile a lui in migliaia di milioni di mondi. Non solo può creare
forme umane, ma qualunque altra forma, anche oggetti inanimati come case,
cortili, foreste, strade, ponti, ecc.
Può produrre fenomeni atmosferici e anche la pozione dell’immortalità
che estingue ogni tipo di sete’. ‘Infatti’, concluse il Dalai Lama ‘il suo
potere di creare forme magiche è illimitato’.
La teoria sancita dalla più alta autorità del lamaismo ufficiale è
identica a quella che si trova citata nelle opere buddiste ‘mahayana’. Sono
elencati dieci tipi di creazioni magiche che possono essere prodotte dai
‘bohsisattva’ (esseri di grado spirituale immediatamente inferiori al Budda).
Ciò che si è detto del modo in cui budda può produrre forme magiche, si
applica a qualsiasi essere umano, divino o demoniaco. Esiste una sola
differenza nel grado di potere che dipende unicamente dalla forza di
concentrazione dello spirito e dalla ‘qualità’ dello spirito stesso. Dal
momento che i tulku di personalità mistiche coesistono con il loro creatore,
capita che tutti e due siano venerati separatamente; è un’ulteriore prova che i
tibetani non credono che il personaggio, divino o altro, sia interamente
incarnato nel suo tulku.
Così, mentre il Dalai Lama, che è il tulku di Cenrezig, dimora a Lhasa,
Cenrezig stesso dice che risiede a Nankai Potala, un’isola vicino alla costa
cinese. Eupamed, di cui il Trachi Lama è il tulku, abita nel paradiso
occidentale, Nub Dewachen. Certi uomini possono coesistere anche con il loro progenitore
magico. Esempi di ciò vengono riferiti nelle leggende tibetane a proposito del
re Songtsen Gampo, del capo guerriero Gesar di Ling e altri personaggi.
Ai giorni nostri si racconta che, quando il Tranchi Lama fuggì da
Shigatse, lasciò al suo posto un fantasma perfettamente somigliante che si
comportò come soleva fare lui, ingannado tutti quelli che lo vedevano. Quando
il Lama fu al sicuro di là dalla frontiera, il fantasma svanì.
Le personalità citate sono esse stesse tulku, ma secondo i lamaisti
questa circostanza non impedisce assolutamente la creazione di forme magiche.
Queste ultime sorgono le une dalle altre ed esistono denominazioni speciali che
si applicano alle emanazioni del secondo e terzo grado.
Capita anche che un defunto si moltiplichi, post mortem, in più tulku
riconosciuti ufficialmente e che esistono simultaneamente. D’altra parte certi
Lama sono ritenuti nello stesso tempo tulku di parecchie personalità.
Prima di continuare può essere interessante ricordare cle la setta dei
docetisti, nel cristianesimo primitivo, considerava Gesù un tulku. I suoi
adepti sostenevano che il Gesù che era stato crocifisso non fosse una persona,
ma un fantasma creato da un essere spirituale per recitare quel ruolo…..
(Prosegue...)
(Prosegue...)
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