CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

mercoledì 29 gennaio 2025

SISTEMA OPERATIVO JT X & Figlio, ovvero, il diario ha inizio…

 








Prosegue con i chip (2) 


Prosegue con Memoria 


(sistema operativo)  (3)  


Motore di ricerca: 


delle carrozze (4)







19 settembre. Rileggendo quel che ho scritto è difficile credere che queste cose siano successe realmente. Prima dei sequestri di armi, il famigerato Gun Raid di due anni fa, conducevo una vita assolutamente normale.

 

Sebbene dopo l’arresto avessi perso il mio lavoro al laboratorio, ero ancora in grado di vivere senza grossi problemi economici con lavori di consulenza per alcune aziende di elettronica della zona.

 

L’unica cosa che usciva fuori dall’ordinario nel mio stile di vita era il mio impegno nell’Organizzazione.




Ora ogni cosa è incerta e caotica. Pensare al futuro mi deprime. È impossibile sapere cosa accadrà, ma una cosa è sicura, non potrò mai più tornare allo stile di vita quieto e ordinario di prima.

 

Sembra che quel che sto scrivendo sia l’inizio di un diario. Forse mi aiuterà annotare cosa succede e quali siano i miei pensieri ogni giorno. Forse mi servirà per mettere meglio a fuoco le cose, per fare un po’ d’ordine, mi renderà più facile mantenere il controllo su me stesso e adattarmi a questo nuovo stile di vita.

 

È buffo come tutta l’eccitazione che ho provato la prima notte sia scomparsa. Tutto quel che sento adesso è apprensione. Forse cambiare aria domani migliorerà le mie prospettive. Henry e io andremo in Pennsylvania a recuperare le nostre armi, mentre George e Katherine cercheranno un posto più adatto in cui trasferirci.

 

Oggi abbiamo fatto i preparativi per il viaggio.




 Originariamente, il piano prevedeva di usare i mezzi pubblici per raggiungere la piccola città di Bellefonte, e quindi camminare nei boschi per i restanti nove chilometri, fino al nascondiglio. Ma ora che abbiamo un’auto useremo quella.

 

[….]

 

Comunque, il giorno dopo che la nostra ‘donna-uomo’ era stata uccisa, il giornalista disse che si chiamava Carl Giorgia Hodges, dobbiamo stabilirne ancora il sesso transgenetico, il suo è un nome che non avevo mai sentito prima.

 

L’Organizzazione di Chicago ha mantenuto la promessa che aveva fatto più di un anno prima, quando un altro dei nostri era stato ferito seriamente nella prigione di Chicago. Hanno teso un’imboscata allo sceriffo di Cook County fuori dalla sua casa e gli hanno fatto saltare la testa con una fucilata. Sul suo cadavere hanno lasciato un biglietto che diceva: ‘questo è per Carl Hodges’.

 

Questo accadeva la sera di sabato scorso.




Domenica il Sistema era già in armi. Lo sceriffo di Cook County era stato un politico importante, un membro di primo piano di molte associazioni ebraiche che ora scatenavano l’inferno.

 

Sebbene domenica abbiano trasmesso le notizie solo nella zona di Chicago, sono comparsi diversi pilastri della comunità che hanno denunciato l’assassinio e l’Organizzazione, in speciali apparizioni in tv. Uno di questi era un ‘conservatore responsabile’, un altro era il capo della comunità ebraica di Chicago. Tutti hanno descritto l’Organizzazione come ‘una banda di bigotti razzisti’ e hanno richiamato ‘tutti gli onesti cittadini di Chicago’ a collaborare con la polizia politica per acciuffare i ‘razzisti’ che hanno ucciso lo sceriffo.




Ebbene, questa mattina il ‘conservatore responsabile’ ha perso entrambe le gambe e riportato molte ferite interne nell’esplosione di una bomba collegata all’accensione della sua auto. Il portavoce della comunità ebraica è stato ancora meno fortunato. Qualcuno si è diretto verso di lui mentre stava aspettando l’ascensore all’ingresso del palazzo dov’era il suo ufficio, ha estratto un’accetta da sotto il cappotto e ha spaccato in due la testa del buon ebreo, per poi scomparire tra la folla dell’ora di punta.

 

L’Organizzazione ha rivendicato immediatamente entrambe le azioni.

 

Dopo questi fatti, la situazione, già tesa, è letteralmente scoppiata. Il governatore dell’Illinois ha ordinato alle truppe della Guardia Nazionale di unirsi alla polizia locale e all’FBI nella caccia ai membri dell’Organizzazione. Oggi migliaia di persone sono state fermate per le strade di Chicago e costrette a dimostrare la propria identità.

 

Sta venendo a galla tutta la paranoia del Sistema.




Questo pomeriggio tre uomini sono stati individuati in un piccolo condominio a Cicero. Tutto l’isolato è stato circondato dalle truppe, mentre gli uomini intrappolati ingaggiavano una sparatoria con la polizia. Le troupe televisive erano dappertutto, ansiose di non perdersi le uccisioni.

 

Sembra che uno degli uomini nell’appartamento avesse un fucile da cecchino, perché due poliziotti negri a più di un isolato di distanza sono stati colpiti in pieno. Solo i negri venivano considerati obiettivi, mentre non si sparava sui poliziotti bianchi, tranne che sugli agenti in borghese della polizia politica; un agente dell’FBI è stato ucciso da una raffica di mitra proveniente dall’appartamento quando si è esposto per un attimo nel tentativo di lanciare una granata di gas lacrimogeno attraverso la finestra.




Noi guardavamo col fiato sospeso tutta l’azione, come veniva mostrata in TV, ma per noi il momento culminante è stata l’irruzione nell’appartamento, trovato vuoto. Nessuna traccia dei tre uomini, nemmeno nei locali attigui. Nella voce del giornalista si percepiva chiaramente la delusione, ma un tizio seduto al fondo del bancone ha fischiato e applaudito all’annuncio che i ‘razzisti’ sembravano scomparsi nel nulla. La cameriera ha sorriso e ci è sembrato chiaro che, se non c’era unanime approvazione per le azioni dell’Organizzazione a Chicago, non c’era neppure una riprovazione generale.

 

Quasi come se il Sistema avesse previsto questa reazione agli eventi del pomeriggio, il notiziario ha passato la linea a Washington, dove il procuratore generale degli Stati Uniti aveva indetto una conferenza stampa. Questi ha annunciato alla nazione che il governo federale sta mobilitando tutte le sue forze di polizia nello sforzo di sradicare l’Organizzazione. Ci ha descritti come ‘depravati, criminali razzisti’ motivati solo dall’odio e ansiosi di annullare ‘tutti i progressi verso una vera uguaglianza’ ottenuti dal Sistema nel corso degli ultimi anni.




Tutti i cittadini sono stati invitati a restare all’erta e ad assistere il governo nell’abbattimento della ‘cospirazione razzista’.

 

Chiunque fosse testimone di qualche azione sospetta, specialmente da parte di estranei, deve riportarla immediatamente al più vicino ufficio dell’FBI o al Consiglio Relazioni Umane.

 

Ha poi detto qualcosa di molto imprudente, che rivela quanto il Sistema sia preoccupato; ha stabilito infatti che ogni cittadino che venga scoperto a occultare informazioni su di noi o a offrirci qualsiasi genere di aiuto o assistenza ‘sia trattato con severità’. Queste le sue parole esatte, il genere di cose che uno può aspettarsi di sentire in Unione Sovietica, ma che suonerebbero molto stonate alla maggior parte delle orecchie degli americani, nonostante i migliori sforzi della propaganda offerta dai media per giustificarle.




 Tutti i rischi assunti dai nostri a Chicago sono stati più che ricompensati da questa macroscopica gaffe del Procuratore Generale. Questo incidente prova anche la necessità di mantenere il Sistema sbilanciato con attacchi a sorpresa. 

Se il Sistema si fosse mantenuto calmo e avesse pensato più attentamente alla risposta da dare alle nostre azioni di Chicago, non solo avrebbe evitato una gaffe che ci procurerà centinaia di nuove reclute, ma avrebbe anche trovato un modo per conquistarsi un maggiore supporto della popolazione nella sua lotta contro di noi. 

Il telegiornale si è concluso con l’annuncio che sarebbe stato trasmesso uno ‘Speciale’ di un’ora sulla ‘cospirazione razzista’.




Martedì notte (stanotte). Abbiamo appena finito di guardare lo ‘Speciale’, un lavoro davvero approssimativo, pieno di errori e invenzioni gratuite e non molto convincenti. Ma una cosa è certa: il blackout dei mezzi d’informazione è finito. Chicago ha dato all’Organizzazione lo stato di celebrità, e molto probabilmente siamo diventati il principale argomento di conversazione in tutta la nazione.

 

Appena concluso il notiziario serale, Henry e io abbiamo buttato giù quel che restava del nostro pranzo e siamo usciti.

 

Io ero in preda alle emozioni: eccitazione, euforia per il successo ottenuto dai nostri a Chicago, agitazione nell’essere uno dei bersagli di una caccia all’uomo nazionale, e deluso che nessuna delle nostre unità nell’area di Washington avesse mostrato l’iniziativa che aveva avuto Chicago.




Ero impaziente di fare qualcosa, e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata di cercare di entrare in contatto con la gente nella tavola calda che sembrava simpatizzasse per noi. Volevo mettere qualcuno dei nostri volantini sotto i tergicristalli di ogni macchina nel parcheggio.

 

Henry, che mantiene sempre il sangue freddo, era assolutamente contrario all’idea. Appena seduti in auto mi ha spiegato che era una totale sciocchezza rischiare di attirare l’attenzione su di noi fino a che non avessimo portato a destinazione il nostro carico di armi. Inoltre, mi ha ricordato, sarebbe stata una violazione delle regole dell’Organizzazione imposte ai membri delle unità clandestine impegnarsi in attività, anche minime, di reclutamento diretto.

 

Questa funzione è compito delle unità “legali”.




Le unità clandestine sono formate da membri conosciuti e ricercati dalle autorità. La loro funzione è di distruggere il Sistema attraverso l’azione diretta.

 

Le unità “legali” sono invece formate da membri non attualmente conosciuti dal Sistema (in realtà, sarebbe impossibile provare che la maggior parte di loro sia membro. In questo abbiamo preso spunto dai comunisti). Il loro ruolo è di fornirci, per esempio, fondi, informazioni o difesa legale. Quando un “illegale” individua una recluta potenziale, gira l’informazione a un “legale” che approccerà e sonderà il candidato. I “legali” sovraintendono tutte le attività di propaganda a basso rischio, come il volantinaggio. Per intenderci, noi non dovremmo tenere neanche un volantino dell’Organizzazione.

 

Abbiamo aspettato fino a che l’uomo che aveva applaudito la fuga dei nostri membri di Chicago fosse uscito dal locale e fosse salito su un pickup. Annotato il suo numero di targa, l’avremmo poi passato alla persona predisposta a seguire quel tipo di procedura.




Quando siamo tornati all’appartamento, George e Katherine erano eccitati come me ed Henry. Anche loro avevano visto il notiziario. Nonostante la giornata faticosa, né io né loro saremmo riusciti a dormire, così siamo risaliti tutti in macchina, George e Katherine dividevano il sedile posteriore con parte del nostro carico, e siamo andati a un drive in aperto tutta la notte. Se fossimo rimasti in macchina a parlare non avremmo destato alcun sospetto, e così abbiamo fatto no alle prime luci dell’alba.

 

Abbiamo deciso di muoverci subito nel nuovo acquartieramento che George e Katherine hanno affittato ieri. Quello vecchio non era abbastanza sicuro. I muri erano così sottili che eravamo costretti a sussurrare per non farci sentire dai vicini. E sono sicuro che i nostri orari irregolari siano stati fonte di speculazioni da parte loro su cosa facessimo realmente per vivere. Con il Sistema che aveva invitato tutti i cittadini a denunciare estranei sospetti, era diventato troppo pericoloso rimanere in un posto con così poca privacy.




Il nuovo posto è molto meglio in ogni senso, tranne che per l’affitto. È un ex edificio commerciale in cemento che una volta ospitava una piccola ditta di macchinari con il garage al piano terra e gli uffici in quello superiore.

 

Il posto avrebbe dovuto essere demolito perché si trovava esattamente dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo svincolo autostradale, ma l’inizio dei lavori era sempre stato rimandato negli ultimi quattro anni. Come tutti i progetti del governo di questi tempi, anche questo si è impantanato, probabilmente in modo permanente.

 

Sebbene centinaia di migliaia di uomini siano stati pagati per costruire nuove autostrade, nessuna è stata realmente terminata. Negli ultimi cinque anni, la qualità della maggior parte delle strade del Paese si è molto deteriorata e, sebbene si vedano sempre in giro squadre di riparazione, niente sembra essere cambiato.




Il governo non ha nemmeno acquistato il terreno sul quale sorge l’edificio che andrebbe abbattuto per la nuova autostrada, lasciandolo agli attuali proprietari. Legalmente, il proprietario non potrebbe affittarlo, ma evidentemente ha un accordo con qualcuno in Comune. Il vantaggio per noi è che non ci sono registri di occupazione, nessun numero di previdenza sociale da fornire alla polizia, nessun controllo sulle norme antincendio o visite di ispettori della contea da controllare. George deve soltanto pagare seicento dollari al mese, in contanti, al proprietario.

 

George pensa che costui, un vecchio armeno grinzoso con un forte accento, sia convinto che abbiamo intenzione di usare il posto per fabbricare droghe illegali o immagazzinare merce rubata, e quindi non vuole conoscere i dettagli. Credo che sia perfetto, perché significa che non verrà mai da queste parti a curiosare.




Visto dall’esterno, il posto è davvero mal ridotto. È circondato su tre lati da lo spinato arrugginito. Il terreno è cosparso di vecchi scaldabagni, parti di motori smontati e rottami arrugginiti di ogni provenienza. C’è un’enorme insegna cadente sulla facciata dell’edificio: “Saldatore e Meccanico, JT Smith & Figlio”.

 

Manca la metà dei vetri alle finestre del piano terra.

 

Tutto il vicinato è una sporca area manifatturiera. Accanto a noi ci sono il garage e il magazzino di una piccola compagnia di trasporti. I camion vanno e vengono a tutte le ore della notte, questo significa che la polizia non troverà nulla di sospetto se ci vedrà guidare da queste parti in orari strani.






mercoledì 22 gennaio 2025

I DIARI DI TURNER, ovvero, L'ANTIMATERIA (15)

 













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diari Di Giorgia (12/4) 


Prosegue con 


l'Antimateria (16)  









& Sono entrato nel 'klan' 


o l'invisibile Impero







Un plotone di agenti dell’FBI sta circondando una casa di legno sull’isola di Whidbey, circa cinquanta chilometri a nord di Seattle, il 7 dicembre del 1984. L’uomo all’interno, che si chiama Robert Jay Mathews, non solo rifiuta di uscire – è pronto a dare battaglia.

 

Dentro l’edificio piovono granate stordenti e fumogeni, che però non sortiscono alcun effetto: l’assediato indossa una maschera antigas. Un paio di agenti provano a sfondare la porta, ma sono investiti da una sventagliata di piombo. Nella notte un elicottero si avvicina all’abitazione ma viene raggiunto dai colpi ed è costretto a battere in ritirata.




Nel frattempo, con una manovra a tenaglia, gli agenti a terra riescono a lanciare dei razzi di segnalazione che fanno detonare granate e munizioni all’interno dell’abitazione. Mentre scoppia un incendio, l’uomo continua a sparare con un mitragliatore. Smette solo quando le fiamme hanno completamente avvolto la struttura.

 

Diverse ore dopo, quando il fuoco si è placato, le forze dell’ordine trovano dei resti umani. Sono dell’uomo che, secondo i rapporti ufficiali, ha sparato più di mille colpi in qualche ora. Il suo nome è Robert Jay Mathews: aveva 31 anni, ed era il leader di una cellula terroristica neonazista.

 

Nato in Texas nel 1953 e cresciuto in Arizona, Mathews è stato un estremista di destra fin dall’adolescenza. Ad appena 11 anni si avvicina alla ‘John Birch Society’, un’associazione anticomunista e razzista fondata negli anni ’50 dal magnate Robert W. Welch. A 16 si converte al mormonismo e intorno ai 20 anni mette in piedi i ‘Sons of Liberty’ (“I figli della libertà”), una milizia paramilitare che si scioglie nel 1974.




In seguito a quell’esperienza fallimentare si trasferisce nelle campagne intorno a Metaline Falls, una piccolissima cittadina nello stato di Washington, unendosi a gruppi suprematisti che vogliono allestire un “etno-stato” solo per “ariani”.

 

All’inizio degli anni ’80, più precisamente nel 1983, Mathews decide che è arrivato il momento di passare all’azione. Chiama a raccolta una dozzina di camerati – appartenenti al Ku Klux Klan, alla Aryan Nations e al partito nazista National Alliance – con l’intenzione di scatenare una “guerra razziale” negli Stati Uniti.

 

L’organizzazione prende alternativamente il nome di ‘The Order’ (“L’Ordine”) o ‘Silent Brotherhood’ (“La fratellanza silenziosa”), e in poco più di un anno sparge il terrore in varie zone degli Usa. Per finanziarsi parte da piccole rapine, passa alla contraffazione di denaro e arriva agli assalti ai portavalori, che fruttano svariati milioni di dollari – almeno uno di questi non è mai stato recuperato, e si sospetta che sia finito nelle casse di vari partiti e movimenti estremisti.

 

Il tiro viene ulteriormente alzato con azioni terroristiche in piena regola. I militanti guidati da Mathews piazzano bombe in sinagoghe e cinema, e nel giugno del 1984 uccidono il conduttore radiofonico ebreo Alan Berg, massacrandolo con un’arma da guerra di fronte al garage di casa sua a Denver (in Colorado).




Dopo l’omicidio, la pressione delle forze dell’ordine cresce a dismisura. L’FBI si infiltra nella cellula e convince un militante, Thomas Martinez, a diventare un informatore. Sarà lui a comunicare alle forze dell’ordine l’ubicazione del covo di Mathews, condannandolo di fatto alla morte.

 

Testimoniando al processo, Martinez ricorda il momento esatto in cui è stato reclutato. Mathews l’aveva portato in un ripostiglio, aveva estratto una copia da una pila di libri con la copertina rossa e gli aveva detto:

 

“Tom, qui c’è scritto il futuro. Devi leggerlo. Devi farlo.”

 

Il titolo di quel romanzo è ‘The Turner Diaries’, “I diari di Turner” (tradotto in Italia come La seconda guerra civile americana). E il gruppo di Mathews, a partire dal nome, ha cercato di trasporlo nel mondo reale.

 

All’epoca, I diari di Turner erano conosciuti e apprezzati solo da una ristretta cerchia di militanti. La loro prima apparizione risale al 1975, quando la rivista del partito National Alliance – Attack! – pubblica la prima puntata di questo diario fittizio, che andrà avanti per tre anni e mezzo. I vari episodi vengono poi raccolti in un libro autopubblicato nel 1978.




La trama grossomodo è questa: negli anni ’90 del secolo scorso, il governo degli Stati Uniti (ribattezzato “Il Sistema”) è comandato da democratici, minoranze ed ebrei che – tra le varie nefandezze – vogliono confiscare tutte le armi ai “patrioti”. Il protagonista, Earl Turner, è disgustato da questa situazione (“la vita è sempre più brutta, ci sono sempre più ebrei”) e si unisce ad un’organizzazione terroristica di suprematisti bianchi chiamata genericamente “L’Organizzazione” o “L’Ordine”.

 

Le prime azioni però non colgono nel segno, nel senso che non innescano una rivolta generalizzata come auspicato. L’Organizzazione inizia così ad uccidere poliziotti e politici, mentre la cellula di Turner si finanzia – esattamente come farà Mathews – con assalti a portavalori ed emissione di banconote false.

 

Col passare del tempo, L’Ordine mette a segno attentati sempre più sanguinosi – tra cui la distruzione di un edificio federale dell’Fbi e l’assalto al Congresso americano a colpi di mortaio. L’ondata di violenza culmina nel cosiddetto “giorno del cappio”, una spaventosa purga in cui tutti i “traditori” (giornalisti, avvocati, insegnati, deputati, burocrati, predicatori e coppie “miste”) sono impiccati in piazza.




Nel finale, Turner si sacrifica per la causa in una missione suicida e si schianta con un aereo (caricato con un ordigno atomico) sul Pentagono, dando il via alla fase finale dell’offensiva: una guerra mondiale termonucleare, dalla quale la “razza bianca” emergerà vincitrice una volta per tutte.

 

L’autore del romanzo è Andrew Macdonald, pseudonimo di William Luther Pierce. Fisico di professione, si radicalizza durante l’era del movimento per i diritti civili entrando nell’American Nazi Party di George Lincoln Rockwell (soprannominato “il Führer americano”). Quando quest’ultimo è assassinato da un membro del partito, Pierce diventa uno dei leader dell’Anp – salvo poi fondare la National Alliance.

 

I diari di Turner nascono soprattutto per aumentare la circolazione di Attack! Secondo il ricercatore J. M. Berger, autore di un dettagliato paper sul tema, il libro “è sicuramente l’opera più importante del suprematismo bianco”; eppure, non è del tutto originale.

 

Rientra infatti nel filone letterario sciovinista e antiabolizionista del periodo della guerra civile statunitense, e soprattutto nella letteratura distopica di estrema destra degli anni Cinquanta. Per ammissione dello stesso Pierce, la fonte principale è un romanzo anonimo distribuito nel 1959 dalla John Birch Society e intitolato ‘The John Franklin Letters’.




La differenza cruciale con i suoi predecessori non sta dunque nella struttura, ma nel messaggio e nell’obiettivo. Il libro è una specie di manuale per compiere atti di terrorismo, pieno com’è di suggerimenti pratici e psicologici rivolti agli aspiranti attentatori.

 

“I diari di Turner sarebbero rimasti una nota a piè di pagina nel genere della distopia razzista e politica”, scrive Berger, “se non fosse per tutta la violenza che hanno generato”.

 

Earl Turner al Congresso

 

La parabola di Robert Jay Mathews e del suo ‘The Order’, infatti, è stata solo l’inizio: dalla sua pubblicazione a oggi, sono oltre duecento gli omicidi attribuiti a persone che hanno letto il libro di Pierce.

 

Nel 1994 una banda di criminali neonazisti – che si autodefiniva Aryan Republican Army (Arn, “Esercito repubblicano ariano”) – riesce a mettere a segno ben 22 rapine in banca, rifacendosi esplicitamente al modello di Earl Turner e di The Order.




Una volta scontata la pena, alcuni ex membri dell’Arn vanno a vivere in una comunità di estrema destra nelle campagne dell’Oklahoma, conosciuta come Elohim City; lì influenzano Chevie Kehoe, un giovane suprematista che aveva fondato a sua volta un’altra cellula (la Aryan People’s Republic, “Repubblica popolare ariana”) dedita ad omicidi, attentati e rapine. Kehoe è arrestato nel 1997 dopo un confronto armato con la polizia, venendo in seguito condannato all’ergastolo.

 

L’anno dopo tre bianchi a Jasper (in Texas) legano un nero disabile al retro del loro pickup, trascinandolo per la strada e uccidendolo in maniera orribile. “Stiamo lanciando I diari di Turner,” spiegano alle forze dell’ordine.

 

A cavallo del nuovo millennio, il libro raggiunge l’altra sponda dell’Atlantico. Nel 1999 l’estremista di destra David Copeland compie tre attentati dinamitardi contro la comunità asiatica, nera e LGBTQ+ di Londra, uccidendo tre persone e ferendone più di cento. Anche lui, come gli assassini di Jasper, dice agli inquirenti di essersi ispirato al testo e di aver agito perché “nel 2000 ci saranno rivolte razziali per strada”.




In Germania, i membri della rete terroristica Nationalsozialistischer Untergrund – responsabili di una scia di omicidi razzisti tra il 2000 e il 2007 – dovevano leggere I diari di Turner come parte della loro formazione. In Svezia, il serial killer nazista Peter Mangs ha detto di essere stato condizionato dall’opera di Pierce (e anche da quella successiva, Hunter)

 

Ma il più spaventoso attentato legato al libro è senz’ombra di dubbio quello contro l’edificio federale Alfred P. Murrah di Oklahoma City. Avvenuto il 19 aprile del 1995, ha causato 168 morti (tra cui 19 bambini) e oltre 600 feriti, e ancora adesso è il più grave episodio di terrorismo interno negli Stati Uniti.

 

L’attentatore Timothy McVeigh, un veterano che frequentava il cosiddetto “movimento dei Patrioti”, era letteralmente ossessionato da I diari di Turner – al punto da voler ricreare una delle scene più cruente del libro. A partire dal bersaglio, McVeigh e il complice Terry Nichols seguono passo per passo la preparazione dell’ordigno a base di nitrato di ammonio (descritta in dettaglio da Pierce) e persino le modalità dell’esplosione, ossia un’autobomba.




Qualche ora dopo l’arresto, le forze dell’ordine trovano nell’auto di McVeigh parecchio materiale propagandistico – tra cui le fotocopie di alcuni paragrafi de ‘I diari di Turner’. Uno in particolare, riferito all’attacco dell’Ordine al Congresso, desta l’attenzione degli inquirenti:

 

Il valore reale degli attacchi di oggi sta nell’impatto psicologico, non nelle vittime dirette. Ancora più importante è quel che abbiamo insegnato ai politici e ai burocrati. Hanno imparato che nessuno di loro è al di là della nostra portata. Possono nascondersi dietro al filo spinato e ai carri armati, oppure dietro i muri in cemento e i sistemi d’allarme delle loro tenute di campagna, ma riusciremo sempre a stanarli e ucciderli.

 

Se quel passaggio era inquietante nel 1995, nel 2021 è arrivato a un passo dall’essere realizzato.

 

Il libro più pericoloso del mondo!




Lo spettro di Earl Turner si è materializzato più volte durante l’assedio al Congresso americano del 6 gennaio.

 

Fuori dal Campidoglio, ad esempio, era stata montata una forca; molti gridavano a più riprese di voler “impiccarli tutti”; e alcuni manifestanti, una volta penetrati dentro l’edificio, si erano messi a cercare il vicepresidente Mike Pence con l’intenzione di impiccarlo come punizione per il “tradimento” nei confronti di Donald Trump. Sull’ecosistema social di estrema destra, inoltre, diversi utenti hanno paragonato l’attacco al “giorno del cappio” o scritto cose come: “Era tutto scritto nei Diari di Turner. Leggeteli”.

 

Ma com’è possibile che, a oltre quarant’anni dalla sua pubblicazione, questa bibbia neonazista abbia ancora così tanta rilevanza? Secondo Berger, la risposta va cercata nel genere e nello stile dei Diari di Turner. Le distopie sono ambientate in un futuro non troppo distante dal presente, e spesso sono rese obsolete dall’incedere della storia – com’è successo ai predecessori scritti nell’epoca della guerra civile.




Il testo in questione però non romanza figure politiche reali, e l’assenza di un contesto politico specifico – dovuta alle scarse qualità letterarie di Pierce – è paradossalmente il suo punto di forza: la trama è la classica lotta tra il bene e il male, dove non c’è spazio per le sfumature.

 

Questo permette inoltre di massimizzare l’impatto presso il pubblico di riferimento – suprematisti, neonazisti e razzisti – che è costantemente invitato a mettere in pratica le proprie convinzioni, perché il momento di agire è ora; poi non ci sarà più tempo. Non a caso i personaggi più negativi del libro sono i conservatori e gli estremisti che non hanno il coraggio di andare fino in fondo.

 

Queste caratteristiche hanno permesso al libro di attraversare epoche molto diverse tra loro, accompagnando l’evoluzione dell’estrema destra americana e – grazie alla sua crescente diffusione su Internet – anche di quella globale. Il 22enne neonazista di Savona arrestato qualche settimana fa, ad esempio, nelle intercettazioni invocava la “guerra razziale” e il “giorno del cappio”.




I diari di Turner, insomma, rimangono il libro più pericoloso dell’epoca contemporanea; in fondo, è stato pensato esattamente per diventare tale. In un’intervista rilasciata qualche anno prima della sua morte, verificatasi nel 2002, Pierce disse che:

 

'Quando ho iniziato a scriverlo volevo prendere tutte le femministe, tutti i fanatici del mescolamento della razza, tutti i giornalisti, tutti i burocrati e tutti i politici collaborazionisti e metterli al muro, migliaia di loro alla volta, e abbatterli a colpi di mitra. Voglio farlo ancora adesso'. 

(L. Bianchi)