CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
30 MAGGIO 1924

mercoledì 29 gennaio 2025

SISTEMA OPERATIVO JT X & Figlio, ovvero, il diario ha inizio…

 








Prosegue con i chip (2) 


Prosegue con Memoria 


(sistema operativo)  (3)  


Motore di ricerca: 


delle carrozze (4)







19 settembre. Rileggendo quel che ho scritto è difficile credere che queste cose siano successe realmente. Prima dei sequestri di armi, il famigerato Gun Raid di due anni fa, conducevo una vita assolutamente normale.

 

Sebbene dopo l’arresto avessi perso il mio lavoro al laboratorio, ero ancora in grado di vivere senza grossi problemi economici con lavori di consulenza per alcune aziende di elettronica della zona.

 

L’unica cosa che usciva fuori dall’ordinario nel mio stile di vita era il mio impegno nell’Organizzazione.




Ora ogni cosa è incerta e caotica. Pensare al futuro mi deprime. È impossibile sapere cosa accadrà, ma una cosa è sicura, non potrò mai più tornare allo stile di vita quieto e ordinario di prima.

 

Sembra che quel che sto scrivendo sia l’inizio di un diario. Forse mi aiuterà annotare cosa succede e quali siano i miei pensieri ogni giorno. Forse mi servirà per mettere meglio a fuoco le cose, per fare un po’ d’ordine, mi renderà più facile mantenere il controllo su me stesso e adattarmi a questo nuovo stile di vita.

 

È buffo come tutta l’eccitazione che ho provato la prima notte sia scomparsa. Tutto quel che sento adesso è apprensione. Forse cambiare aria domani migliorerà le mie prospettive. Henry e io andremo in Pennsylvania a recuperare le nostre armi, mentre George e Katherine cercheranno un posto più adatto in cui trasferirci.

 

Oggi abbiamo fatto i preparativi per il viaggio.




 Originariamente, il piano prevedeva di usare i mezzi pubblici per raggiungere la piccola città di Bellefonte, e quindi camminare nei boschi per i restanti nove chilometri, fino al nascondiglio. Ma ora che abbiamo un’auto useremo quella.

 

[….]

 

Comunque, il giorno dopo che la nostra ‘donna-uomo’ era stata uccisa, il giornalista disse che si chiamava Carl Giorgia Hodges, dobbiamo stabilirne ancora il sesso transgenetico, il suo è un nome che non avevo mai sentito prima.

 

L’Organizzazione di Chicago ha mantenuto la promessa che aveva fatto più di un anno prima, quando un altro dei nostri era stato ferito seriamente nella prigione di Chicago. Hanno teso un’imboscata allo sceriffo di Cook County fuori dalla sua casa e gli hanno fatto saltare la testa con una fucilata. Sul suo cadavere hanno lasciato un biglietto che diceva: ‘questo è per Carl Hodges’.

 

Questo accadeva la sera di sabato scorso.




Domenica il Sistema era già in armi. Lo sceriffo di Cook County era stato un politico importante, un membro di primo piano di molte associazioni ebraiche che ora scatenavano l’inferno.

 

Sebbene domenica abbiano trasmesso le notizie solo nella zona di Chicago, sono comparsi diversi pilastri della comunità che hanno denunciato l’assassinio e l’Organizzazione, in speciali apparizioni in tv. Uno di questi era un ‘conservatore responsabile’, un altro era il capo della comunità ebraica di Chicago. Tutti hanno descritto l’Organizzazione come ‘una banda di bigotti razzisti’ e hanno richiamato ‘tutti gli onesti cittadini di Chicago’ a collaborare con la polizia politica per acciuffare i ‘razzisti’ che hanno ucciso lo sceriffo.




Ebbene, questa mattina il ‘conservatore responsabile’ ha perso entrambe le gambe e riportato molte ferite interne nell’esplosione di una bomba collegata all’accensione della sua auto. Il portavoce della comunità ebraica è stato ancora meno fortunato. Qualcuno si è diretto verso di lui mentre stava aspettando l’ascensore all’ingresso del palazzo dov’era il suo ufficio, ha estratto un’accetta da sotto il cappotto e ha spaccato in due la testa del buon ebreo, per poi scomparire tra la folla dell’ora di punta.

 

L’Organizzazione ha rivendicato immediatamente entrambe le azioni.

 

Dopo questi fatti, la situazione, già tesa, è letteralmente scoppiata. Il governatore dell’Illinois ha ordinato alle truppe della Guardia Nazionale di unirsi alla polizia locale e all’FBI nella caccia ai membri dell’Organizzazione. Oggi migliaia di persone sono state fermate per le strade di Chicago e costrette a dimostrare la propria identità.

 

Sta venendo a galla tutta la paranoia del Sistema.




Questo pomeriggio tre uomini sono stati individuati in un piccolo condominio a Cicero. Tutto l’isolato è stato circondato dalle truppe, mentre gli uomini intrappolati ingaggiavano una sparatoria con la polizia. Le troupe televisive erano dappertutto, ansiose di non perdersi le uccisioni.

 

Sembra che uno degli uomini nell’appartamento avesse un fucile da cecchino, perché due poliziotti negri a più di un isolato di distanza sono stati colpiti in pieno. Solo i negri venivano considerati obiettivi, mentre non si sparava sui poliziotti bianchi, tranne che sugli agenti in borghese della polizia politica; un agente dell’FBI è stato ucciso da una raffica di mitra proveniente dall’appartamento quando si è esposto per un attimo nel tentativo di lanciare una granata di gas lacrimogeno attraverso la finestra.




Noi guardavamo col fiato sospeso tutta l’azione, come veniva mostrata in TV, ma per noi il momento culminante è stata l’irruzione nell’appartamento, trovato vuoto. Nessuna traccia dei tre uomini, nemmeno nei locali attigui. Nella voce del giornalista si percepiva chiaramente la delusione, ma un tizio seduto al fondo del bancone ha fischiato e applaudito all’annuncio che i ‘razzisti’ sembravano scomparsi nel nulla. La cameriera ha sorriso e ci è sembrato chiaro che, se non c’era unanime approvazione per le azioni dell’Organizzazione a Chicago, non c’era neppure una riprovazione generale.

 

Quasi come se il Sistema avesse previsto questa reazione agli eventi del pomeriggio, il notiziario ha passato la linea a Washington, dove il procuratore generale degli Stati Uniti aveva indetto una conferenza stampa. Questi ha annunciato alla nazione che il governo federale sta mobilitando tutte le sue forze di polizia nello sforzo di sradicare l’Organizzazione. Ci ha descritti come ‘depravati, criminali razzisti’ motivati solo dall’odio e ansiosi di annullare ‘tutti i progressi verso una vera uguaglianza’ ottenuti dal Sistema nel corso degli ultimi anni.




Tutti i cittadini sono stati invitati a restare all’erta e ad assistere il governo nell’abbattimento della ‘cospirazione razzista’.

 

Chiunque fosse testimone di qualche azione sospetta, specialmente da parte di estranei, deve riportarla immediatamente al più vicino ufficio dell’FBI o al Consiglio Relazioni Umane.

 

Ha poi detto qualcosa di molto imprudente, che rivela quanto il Sistema sia preoccupato; ha stabilito infatti che ogni cittadino che venga scoperto a occultare informazioni su di noi o a offrirci qualsiasi genere di aiuto o assistenza ‘sia trattato con severità’. Queste le sue parole esatte, il genere di cose che uno può aspettarsi di sentire in Unione Sovietica, ma che suonerebbero molto stonate alla maggior parte delle orecchie degli americani, nonostante i migliori sforzi della propaganda offerta dai media per giustificarle.




 Tutti i rischi assunti dai nostri a Chicago sono stati più che ricompensati da questa macroscopica gaffe del Procuratore Generale. Questo incidente prova anche la necessità di mantenere il Sistema sbilanciato con attacchi a sorpresa. 

Se il Sistema si fosse mantenuto calmo e avesse pensato più attentamente alla risposta da dare alle nostre azioni di Chicago, non solo avrebbe evitato una gaffe che ci procurerà centinaia di nuove reclute, ma avrebbe anche trovato un modo per conquistarsi un maggiore supporto della popolazione nella sua lotta contro di noi. 

Il telegiornale si è concluso con l’annuncio che sarebbe stato trasmesso uno ‘Speciale’ di un’ora sulla ‘cospirazione razzista’.




Martedì notte (stanotte). Abbiamo appena finito di guardare lo ‘Speciale’, un lavoro davvero approssimativo, pieno di errori e invenzioni gratuite e non molto convincenti. Ma una cosa è certa: il blackout dei mezzi d’informazione è finito. Chicago ha dato all’Organizzazione lo stato di celebrità, e molto probabilmente siamo diventati il principale argomento di conversazione in tutta la nazione.

 

Appena concluso il notiziario serale, Henry e io abbiamo buttato giù quel che restava del nostro pranzo e siamo usciti.

 

Io ero in preda alle emozioni: eccitazione, euforia per il successo ottenuto dai nostri a Chicago, agitazione nell’essere uno dei bersagli di una caccia all’uomo nazionale, e deluso che nessuna delle nostre unità nell’area di Washington avesse mostrato l’iniziativa che aveva avuto Chicago.




Ero impaziente di fare qualcosa, e la prima cosa che mi è venuta in mente è stata di cercare di entrare in contatto con la gente nella tavola calda che sembrava simpatizzasse per noi. Volevo mettere qualcuno dei nostri volantini sotto i tergicristalli di ogni macchina nel parcheggio.

 

Henry, che mantiene sempre il sangue freddo, era assolutamente contrario all’idea. Appena seduti in auto mi ha spiegato che era una totale sciocchezza rischiare di attirare l’attenzione su di noi fino a che non avessimo portato a destinazione il nostro carico di armi. Inoltre, mi ha ricordato, sarebbe stata una violazione delle regole dell’Organizzazione imposte ai membri delle unità clandestine impegnarsi in attività, anche minime, di reclutamento diretto.

 

Questa funzione è compito delle unità “legali”.




Le unità clandestine sono formate da membri conosciuti e ricercati dalle autorità. La loro funzione è di distruggere il Sistema attraverso l’azione diretta.

 

Le unità “legali” sono invece formate da membri non attualmente conosciuti dal Sistema (in realtà, sarebbe impossibile provare che la maggior parte di loro sia membro. In questo abbiamo preso spunto dai comunisti). Il loro ruolo è di fornirci, per esempio, fondi, informazioni o difesa legale. Quando un “illegale” individua una recluta potenziale, gira l’informazione a un “legale” che approccerà e sonderà il candidato. I “legali” sovraintendono tutte le attività di propaganda a basso rischio, come il volantinaggio. Per intenderci, noi non dovremmo tenere neanche un volantino dell’Organizzazione.

 

Abbiamo aspettato fino a che l’uomo che aveva applaudito la fuga dei nostri membri di Chicago fosse uscito dal locale e fosse salito su un pickup. Annotato il suo numero di targa, l’avremmo poi passato alla persona predisposta a seguire quel tipo di procedura.




Quando siamo tornati all’appartamento, George e Katherine erano eccitati come me ed Henry. Anche loro avevano visto il notiziario. Nonostante la giornata faticosa, né io né loro saremmo riusciti a dormire, così siamo risaliti tutti in macchina, George e Katherine dividevano il sedile posteriore con parte del nostro carico, e siamo andati a un drive in aperto tutta la notte. Se fossimo rimasti in macchina a parlare non avremmo destato alcun sospetto, e così abbiamo fatto no alle prime luci dell’alba.

 

Abbiamo deciso di muoverci subito nel nuovo acquartieramento che George e Katherine hanno affittato ieri. Quello vecchio non era abbastanza sicuro. I muri erano così sottili che eravamo costretti a sussurrare per non farci sentire dai vicini. E sono sicuro che i nostri orari irregolari siano stati fonte di speculazioni da parte loro su cosa facessimo realmente per vivere. Con il Sistema che aveva invitato tutti i cittadini a denunciare estranei sospetti, era diventato troppo pericoloso rimanere in un posto con così poca privacy.




Il nuovo posto è molto meglio in ogni senso, tranne che per l’affitto. È un ex edificio commerciale in cemento che una volta ospitava una piccola ditta di macchinari con il garage al piano terra e gli uffici in quello superiore.

 

Il posto avrebbe dovuto essere demolito perché si trovava esattamente dove avrebbe dovuto sorgere il nuovo svincolo autostradale, ma l’inizio dei lavori era sempre stato rimandato negli ultimi quattro anni. Come tutti i progetti del governo di questi tempi, anche questo si è impantanato, probabilmente in modo permanente.

 

Sebbene centinaia di migliaia di uomini siano stati pagati per costruire nuove autostrade, nessuna è stata realmente terminata. Negli ultimi cinque anni, la qualità della maggior parte delle strade del Paese si è molto deteriorata e, sebbene si vedano sempre in giro squadre di riparazione, niente sembra essere cambiato.




Il governo non ha nemmeno acquistato il terreno sul quale sorge l’edificio che andrebbe abbattuto per la nuova autostrada, lasciandolo agli attuali proprietari. Legalmente, il proprietario non potrebbe affittarlo, ma evidentemente ha un accordo con qualcuno in Comune. Il vantaggio per noi è che non ci sono registri di occupazione, nessun numero di previdenza sociale da fornire alla polizia, nessun controllo sulle norme antincendio o visite di ispettori della contea da controllare. George deve soltanto pagare seicento dollari al mese, in contanti, al proprietario.

 

George pensa che costui, un vecchio armeno grinzoso con un forte accento, sia convinto che abbiamo intenzione di usare il posto per fabbricare droghe illegali o immagazzinare merce rubata, e quindi non vuole conoscere i dettagli. Credo che sia perfetto, perché significa che non verrà mai da queste parti a curiosare.




Visto dall’esterno, il posto è davvero mal ridotto. È circondato su tre lati da lo spinato arrugginito. Il terreno è cosparso di vecchi scaldabagni, parti di motori smontati e rottami arrugginiti di ogni provenienza. C’è un’enorme insegna cadente sulla facciata dell’edificio: “Saldatore e Meccanico, JT Smith & Figlio”.

 

Manca la metà dei vetri alle finestre del piano terra.

 

Tutto il vicinato è una sporca area manifatturiera. Accanto a noi ci sono il garage e il magazzino di una piccola compagnia di trasporti. I camion vanno e vengono a tutte le ore della notte, questo significa che la polizia non troverà nulla di sospetto se ci vedrà guidare da queste parti in orari strani.






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