CHI DELLA FOLLA, INVECE,

CHI DELLA FOLLA, INVECE,
UN LIBRO ANCORA DA SCRIVERE: UPTON SINCLAIR

sabato 27 aprile 2013

STORIA UNIVERSALE DELL'INFAMIA: Gang & Teatri (17)









































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Durante  i primi dieci o quindici anni della sua storia, il quartiere
dei Five Points fu abbastanza decoroso e relativamente pacifico.
Per quasi tutto questo periodo un unico guardiano, con la testa pro-
tetta dall'elmetto di cuoio che valse al poliziotto newyorkese il suo
primo soprannome - Testa di Cuoio -, fu sufficiente per mantenere
l'ordine, ma ben presto si arrivò al punto che neanche un intero reg-
gimento sarebbe bastato a fronteggiare i turbolenti abitanti di Para-
dise Square e a stanare i gangster e altri criminali dai rispettivi covi
e nascondigli.




Il carattere del quartiere cominciò a deteriorasi intorno al 1820.
Molti dei vecchi caseggiati cominciarono a sgretolarsi o a crollare
nell'acquitrino malamente bonificato e divennero inabitabili; inoltre
gli odori e i miasmi che si levevano dal terreno paludoso resero l'-
intera area decisamente insalubre.
Le famiglie più rispettabili abbandonarono quelle catapecchie rive-
stite di assicelle per trasferirsi in altri settori dell'isola di Manhattan,
e vennero rimpiazzate  prevalentemente da schiavi di colore libera-
ti e da irlandesi delle classi inferiori riversatisi a New York durante
la prima grande ondata di immigrazione che seguì la rivoluzione e




l'istituzione della repubblica.
Si accalcarono indiscriminatamente nelle vecchie stamberghe dei
Points e nel 1840 il quartiere era già diventato l'area di slum più
lugubre d'America.
Secondo gli scrittori dell'epoca era peggiore dei quartieri di Seven
Dials e di Whitechapel a Londra. In questo periodo il Sixth Ward
era costituito da circa 35 ettari di terreno, ma la maggior parte e-
ra occupata da aziende, per cui quasi tutta la popolazione del rione




era ammassata nel settore di Paradise Square e nell'area, in seguito
nota come Mulberry Bend, situata appena più a nord dei Five Points.
Migliaia di persone conducevano un'esistenza miserabile nelle sof-
fitte e nelle cantine umide di cui il quartiere abbondava, e il grosso
della popolazione viveva nella più degradante miseria, dedicandosi
quasi esclusivamente al vizio e al crimine.
Gli irlandesi erano in netta maggioranza e un censimento effettuato
alle Five Points House of Industry più o meno all'epoca della guerra
civile fissò il numero di famiglie irlandesi in 3435, mentre il secondo
gruppo più numeroso era rappresentato dalle 416 famiglie italiane.




Ce n'erano solo 167 di ceppo nativo americano e 73 arrivate recen-
temente dall'Inghilterra. Più di 3000 persone si accalcavano in Baxter
Street da Chatham a Canal, una distanza pari a meno di 800 metri,
e uno dei lotti della strada, ampio sette metri e mezzo per trenta, e-
ra occupato da catapecchie che offrivano riparo a 286 persone.
Nei Five Points e a Paradise Square c'erano 270 saloon e molti più
'blind tigers' (rivendite illegali di sostanze inebrianti), sale da ballo,
bordelli e negozi di frutta e verdura che vendevano liquori e ortag-
gi.
'Proseguiamo e tuffiamoci nei Five Poits', scrisse Dickens nei suoi
'Appunti Americani'. 'Il posto è questo; queste stradine strette che si
diramano verso destra e sinistra e puzzano ovunque di sporcizia e su-
diciume.




Il genere di esistenza vissuta qui produce gli stessi frutti che altrove.
I visi grossolani e gonfi che appaiono sulla soglia hanno controparti in
Inghilterra e nel mondo intero. La dissolutezza ha fatto invecchiare
precocemente le case stesse.
Notate come le travi marce si stiano sgretolando e come le finestre
rabberciate e rotte sembrino guardare l'esterno con un fosco cipiglio,
come occhi rimasti contusi in risse da ubriachi.
Molti di questi maiali vivono qui.
Si chiedono mai perché i loro padroni camminino eretti invece che
a quattro zampe e perché parlino invece di grugnire?
Finora, quasi ogni edificio è una volgare bettola e sulle pareti dei bar
ci sono stampe a colori di Washington, della regina Vittoria e dell'aqui-
la americana.




Tra gli scomparti che ospitano le bottiglie spiccano frammenti di spec-
chi e carta colorata, perché esiste un certo gusto decorativo persino
qui. E poiché i marinai frequentano questi ritrovi ci sono dozzine di
quadri di argomento nautico; di separazione tra marinai e l'amata; ri-
tratti del William della ballata e della sua Susan dagli occhi neri; di
Will Watch, l'audace contrabbandiere; di Paul Jones, il pirata, e affi-
ni; su di essi gli occhi dipinti della regina Vittoria, e anche di Washin-
gton, si posano sulla maggior parte delle scene che vengono rappre-
sentate davanti alla loro perplessa presenza.




Aprite la porta di una di queste anguste casupole piene di negri addor-
mentati. Bah! All'interno arde un fuoco di carbone, c'è tanfo di abiti o
carne umana strinati, tanto vicino al braciere si ammassano; e scaturi-
scono vapori che accecano e soffocano.
Da ogni angolo, mentre vi guardate intorno in queste strade buie, spun-
ta strisciando una figura semiaddormentata, come se l'ora del giudizio
fosse ormai vicina e ogni buia tomba stesse liberando il suo defunto....'
(Prosegue.....)
















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